Senza autobus adeguati studenti della Bassa discriminati: hanno meno scelta
Senza autobus adeguati studenti della Bassa discriminati: hanno meno scelta. E’ la conclusione cui si arriva scorrendo la disponibilità di scuole superiori raggiungibili con il servizio pubblico. L’elenco è corto, e anche ridotto rispetto al passato. C’è da dire che fino a qualche anno fa il problema non si poneva con tanta urgenza, perché gli indirizzi di studio superiore erano limitati. Adesso invece c’è molta più scelta. Almeno per chi abita in città o in luoghi meno isolati del nostro, dove con il treno non si arriva neanche al nostro capoluogo provinciale, Modena. A lanciare l’allarme è una mamma finalese il cui figlio vorrebbe frequentare un liceo a indirizzo scolastico. A Finale non c’è, e neanche a Mirandola. Il posto più vicino sarebbe Ferrara, ma come arrivarci?
Scrive la mamma finalese:
In questo periodo con mio figlio Diego, già tredicenne, stiamo esplorando intensamente le varie opportunità scolastiche del territorio per poter scegliere la scuola superiore che meglio gli si addice e poter così effettuare la tanto attesa iscrizione. Ci siamo naturalmente spinti anche oltre la bassa, perché come ho pensato ieri durante l’ennesimo open day, da due genitori complicati non può nascere un figlio semplice. Poi, chi mi conosce sa che sarei molto contenta che Diego se ne andasse in città a studiare, come abbiamo fatto esattamente io (Modena) e suo padre (Reggio Emilia) al tempo.E qui arriva il bello. Ci accorgiamo che in soli 15/20 anni la situazione è a dir poco peggiorata. Le scuole in città, Modena e Ferrara per la precisione, sono ahimè praticamente irraggiungibili da Finale Emilia. La corriera che allora prendevo al mattino (h.6.40) è stata soppressa anni fa disincentivando totalmente i pochi studenti propensi ad andare a modena a studiare, che devono anticipare di mezz’ora la corsa. Per Ferrara non ne parliamo nemmeno, oltre la levataccia pre-alba non ci sono corriere che ritornano nel pomeriggio. Quindi se la scuola prevede ore curricolari, di musica nel nostro caso, nel pomeriggio, l’unica soluzione è rientrare a casa per le 19.30. Per 2 volte alla settimana. Per 5 anni. Più lo studio, naturalmente, le attività extra scolastiche…Confrontandomi poi con altre madri complicate di figlie complicate vengo a sapere che addirittura ci sono scuole (inevitabilmente non presenti vicine a casa, vedi liceo artistico, musicale ecc..) che disincentivano apertamente noi dell’estrema provincia all’iscrizione perché la distanza è troppa e il rendimento sarebbe insufficiente (troppo sbattimento insomma, statevene a casa vostra). Fino a stilare graduatorie di selezione (visti gli alti numeri) dove chi non è del territorio finisce agli ultimi posti…Tutto perché le politiche dei trasporti pubblici, in questo caso, non funzionano!Sempre ieri mi sono imbattuta alla ricerca degli orari e delle corse città-provincia. Online: parziali, illeggibili, incomprensibili. Al telefono: nessuno pervenuto. Passaparola: ancora oggi ciò che funziona meglio ma indubbiamente soggettivo.Torniamo a casa così, insoddisfatti e demotivati, rassegnati ad approcciarci ad una iscrizione semplice che non rispecchierà le prospettive di un ragazzino di 13 anni entusiasta e pieno di energia da spendere.Perché dopo ore e ore spese dietro ad un sistema che non funziona, non siamo riusciti, malgrado la nostra tenacia, neanche a raccogliere le informazioni utili ad una scelta consapevole.Non può che andare meglio.Lo spero per le prossime due figlie, lasciando il beneficio che qualche anno di distanza cambi questa incredibile situazione (e che in 15 giorni saltino fuori le corse che cerchiamo!)
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