Ambiente, in commissione la nuova Legge europea sul clima: neutralità carbonica entro il 2050
Un “Green new deal” europeo che punti alla neutralità carbonica entro il 2050 e all’azzeramento delle emissioni gas con effetto serra, dichiarando lo stato di “emergenza climatica” e attuando una trasformazione ambientale, economica e sociale. Sono questi gli obiettivi della Legge europea sul clima, la strategia europea per affrontare le sfide ambientali e climatiche globali, presentata oggi dalla vicepresidente Elly Schlein. La proposta di Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il quadro per il conseguimento della neutralità climatica è passata al vaglio delle commissioni Bilancio e Territorio, presiedute da Massimiliano Pompignoli e Stefano Caliandro.
“Una legge importante, perché è la prima volta che si pone l’obiettivo di una legge vincolante per tutti gli stati membri”, ha spiegato Schlein. “Anche se secondo noi la forma del regolamento è debole, non prescrittiva e non adatta a un tema così cruciale, perché così l’attuazione è più difficile”. Per questo la Regione, attraverso il processo di partecipazione in fase ascendente alla formazione delle politiche comunitarie, proporrà un rafforzamento della normativa e del ruolo delle regioni, con controlli stringenti da parte di un soggetto terzo e sanzioni per chi non contribuisce adeguatamente. “Servono programmi dedicati e agevolazioni economiche in tutte le regioni europee, ma anche un piano di trasformazione culturale e sociale, perché il cambiamento passa inevitabilmente da lì.” L’Emilia-Romagna sarà la seconda regione, dopo la Puglia, a portare il proprio contributo alla Commissione europea: “A livello regionale lo strumento fondamentale sarà il Nuovo patto per il clima e per il lavoro, da sottoscrivere entro fine anno, che ha come obiettivi la neutralità carbonica entro 2050 e raggiungimento del 100% di energie rinnovabili entro 2035”.
Per Lia Montalti del Partito democratico questo è il primo importante momento di partecipazione alle politiche europee di questa legislatura: “La nostra Regione che sta già facendo cose importanti e giustamente chiede di inserire in maniera più forte il protagonismo dei territori nelle politiche ambientali e un monitoraggio delle azioni messe in campo. Nella battaglia contro il cambiamento climatico l’Europa gioca partita importante. La voce dell’Emilia-Romagna deve essere forte”.
Favorevole al regolamento, con qualche perplessità, Michele Facci della Lega: “Di base questi suggerimenti ci possono trovare favorevoli, ma auspichiamo che non rimangano manifesti astratti per Bruxelles per poi continuare a perseverare sui territori con vecchie cattive abitudini. Una svolta green che non sia di facciata, ideologica o ottusa è una svolta condivisibile”.
Emiliano Occhi, sempre della Lega, ha mostrato invece preoccupazione per le ripercussioni del Regolamento in stati così diversi fra loro: “Siamo fra le aree industriali più importanti d’Europa e bisogna stare attenti affinché la politica europea non porti l’Italia a una deindustrializzazione in una situazione di concorrenza sleale.”
“In questi momento storico la svolta green è un’occasione che dobbiamo cogliere”, ha sottolineato Silvia Piccinini del Movimento 5 stelle. “Un Regolamento debole non ci deve esimere, come Regione, dal fare la nostra parte. Sul tavolo io vedo molte contraddizioni: siamo fra le zone più inquinate d’Europa e perseveriamo con infrastrutture inutili e impattanti come la Cispadana.”
Criticata dall’opposizione la scelta della Giunta di “saltare”, a causa delle tempistiche ristrette, il passaggio in Aula. “L’iter si è fatto più complicato a causa del lockdown- ha giustificato la vicepresidente- i consiglieri potranno formulare osservazioni per iscritto e comunque la discussione non si fermerà qua. Questo è solo un primo atto.”
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