Disagi e proteste per la prolungata chiusura dei Cup
Si allargano in questi giorni le proteste dei cittadini sugli orari di apertura degli sportelli Cup. Orari scomodi e troppo ridotti, servizi al minimo e accesso solo su prenotazione: così non se ne può più, lamentano i cittadini specie sui social.
In effetti nelle sedi Cup della Bassa da marzo il cambiamento con le norme anticontagio per evitare il Coronavirus è stato drastico. Se prima erano aperti nei normali orari di ufficio, la mattina e spesso anche al pomeriggio, oggi invece sono aperti solo per pratiche di assistenza di base; e si accede solo prendendo prima appuntamento. E anche per prendere appuntamento, lo si fa solo in certi orari e solo per telefono.
Una situazione che appare incomprensibile visto che, rispettando tutte le precauzioni anti contagio, tutte le fabbriche hanno riaperto, nei negozi si va tranquillamente, i bambini sono a scuola coi centri estivi e a mare e nelle piscine ci si va con serenità. Perchè il Cup no?
O almeno, quando si torna alla normalità? Dall’Ausl spiegano che “ad oggi non è in programma una riapertura dell’accesso libero per la prenotazione di visite ed esami”. I Cup restano dunque accessibili su prenotazione e solo per le pratiche Saub fino a data da destinarsi.
Per prenotare gli appuntamenti per le prestazioni, ricordano dall’Ausl, i canali sono quelli online, telefonici e delle farmacie.
Intanto però, poco distante i Cup hanno già riaperto. Basta andare a Crevalcore. Hanno infatti riaperto al pubblico i primi 17 punti Cup dell’Azienda Usl di Bologna, dopo il blocco delle attività in presenza dovuto alla pandemia da Coronavirus. Si tratta della prima fase del piano di riapertura complessiva di tutti gli sportelli Cup prevista – qui la data si sa, eccome- per il 14 settembre
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