“E ora si riveda il Pal” chiede il centrodestra Area Nord
“E ora si riveda il Pal” chiede il centrodestra Area Nord durante il coro di porteste che si sono levate a causa della paventata chiusura dell’ultima sala chirurgica dell’ospedale di Mirandola.
Si legge in una nota dei gruppi consiliari dell’Ucman Lega, Liste Civiche, Fratelli d’Italia, Forza Italia:
Il tema del potenziamento, della classificazione e del futuro dell’Ospedale di Mirandola, anche nel suo rapporto con quello di Carpi, torna, a ragione, a “scaldare” gli animi dei cittadini dei Comuni dell’UCMAN.
Durante la recentissima emergenza “COVID” Il Santa Maria Bianca, anche grazie a ricche donazioni, si è trasformato in un centro nevralgico nella gestione dell’emergenza ed ha svolto un ruolo fondamentale nella rete ospedaliera provinciale.
Il Centro-destra UNITO dell’UCMAN sostiene che l’Ospedale di Mirandola sia STRATEGICO per l’area nord della provincia di Modena. Per questo ribadisce che si debbano rivedere gli investimenti programmati per il potenziamento del Santa Maria Bianca : il Pal (Piano Attuativo Locale della sanità modenese), che definisce l’organizzazione dei servizi ospedalieri e sanitari sul territorio oggi vede l’ospedale di Mirandola, così come quello di Pavullo, declassato, dal 2011, al livello minimo dei tre della classificazione, ovvero a livello di ospedale di prossimità. Nel contempo, volgiamo lo sguardo con preoccupazione alla casa della salute di Finale Emilia, troppe volte dimenticata, pur essendo struttura strategica per l’erogazione di servizi essenziali ai cittadini.
A questo punto attendiamo di vedere cosa accadrà a settembre, a seguito della chiusura della seconda sala operatoria, unica rimasta attiva, dell’Ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola. Sarà temporanea o definitiva? Perché più che la via della struttura di “pari livello con Carpi”, come per altro si era affrettato ad enunciare ed elogiare esultando qualcuno nei giorni scorsi, quella intrapresa pare più la strada del depotenziamento senza ritorno. Con tutte le conseguenze del caso per Mirandola e per tutta l’Area Nord con i suoi 87mila abitanti.
Ora, capiamo le ferie di agosto ed un’attività che per forza di cose si riduce, capiamo l’emergenza Covid che non è assolutamente da sottovalutare, anzi; capiamo tutto. Ma ci sia concesso, diventano veramente poco credibili i progetti in cui gli sforzi per mantenere in vita una struttura, garantirne le attività e l’attrattività – dato che quella struttura è un punto di riferimento oggi per un bacino di utenza che sfiora le 90 mila persone – sono ridotti al minimo se non a zero.
. Il livello che si profila è quello del cosiddetto “minimo essenziale”, con la conseguenza del collasso strutturale. I proclami che si sono affrettati a fare – ricordate? “Nel futuro dell’area nord ci sono due ospedali, Carpi e Mirandola, di pari livello”, ebbero a dire una serie di sindaci in coro ed esponenti politici… – non erano credibili poco meno poche settimane fa, e lo sono ancor meno oggi alla luce di quanto con insistenza si fa largo nell’ambiente dell’ospedale. Per questo urgono risposte.
Se questi sono i presupposti del potenziamento e del pari livello tanto decantati dal Pd, non ci aspetta nulla di buono.
Firmato
Gruppo Consiliare Lega per Salvini premier –
Gruppo Consiliare Liste Civiche
Gruppo Consiliare Liste Civiche Crescere Cavezzo – Libera Scelta – Fratelli d’Italia Area Nord –
Gruppo Consiliare Forza Italia
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