Quelle chitarre fatte a mano da Emanuele Ghidoni, il liutaio-geometra di Concordia
Di Antonella Cardone
CONCORDIA SULLA SECCHIA - Tanti lo conoscono per la sua attività principale, il geometra. Ma Emanuele Ghidoni ha una passione: quella di costruire chitarre artigianali. " E' un passatempo per me, anche tardivo perché mi ci sono avvicinato 6 anni fa, a 55 anni. Ho deciso che era il momento di esplorare un territorio nuovo e mi sono infilato in questo mondo", racconta lui.
Ma prima aveva la passione della falegnameria? O della musica?
No, no, il mio hobby era lo sport, finché il fisico è stato adeguato. Poi le cose cambiano e mi sono trovato a dover sostituire le mie passioni.
E allora è diventato liutaio: fascino senza tempo di un mestiere antico?
Non sono un liutaio classico, nel senso che non produco strumenti ad arco come violino, viola o violoncello, ma strumenti elettrici come le chitarre elettriche, chitarre da rockettari. O le chitarre elettroclassiche, quelle che riproducono il suono della chitarra classica pur funzionando con principi elettronica. E' un tipo di chitarra che non si vede molto in giro ma in futuro farà parlare di sé. Perché sono chitarre che non risentono dell'effetto Larsen, quel fastidioso fischio che si sente nei concerti quando entra in risonanza il microfono con lo strumento. Essendo uno strumento in cui non esiste una cassa armonica in grado di vibrare si può suonare anche ad altri volumi senza fischi.
Si occupa anche della parte elettrica della chitarra o solo del legno?
Sì, quando finiamo le chitarre montiamo pick up, potenziometri, condensatori, microfoni, i regolatori di volume e tonalità, il cablaggio. In realtà è un meccanismo semplice.
Dove ha imparato?
La mia prima esperienza è stata alla scuola di liuteria di Pieve di Cento. Ho frequentato i corsi serali della sezione elettrica dove si impara a produrre le chitarre elettriche, sia di tipo "a corpo pieno" le solid body, quelle che vediamo in televisione dai Maneskin e cose del genere, sia da jazz tipo Franco Cerri, chitarre cave, progettate per dare il suono dello strumento classico.
Quante chitarre ha realizzato fino ad ora?
Per creare una chitarra io ci impiego 7-8 mesi. Finora ne ho fatte due. L'ultima la consegnerò a Elia Garutti, un grande e bravo musicista di Mirandola, noto per accompagnare anche Gianni Morandi, ma non solo.
Tutte le chitarre sono fatte a mano o industrialmente?
Principalmente si fanno a livello industriale
Quali sono i tuoi chitarristi italiani preferiti?
Massimo Varini, di Carpi, Elia Garutti, Luca Colombo, milanese, Maurizio Solieri, per tanti anni spalla destra di Vasco Rossi.
La chitarra rossa è una Stratocaster.
Pure quella nera è una Stratocaster ma differisce dalla precedente perché è l’ho allestita seguendo le caratteristiche della “Blackstrat” di David Gilmour (Pink Floyd).
Per la chitarra con gli inserti azzurri (che ho disegnato io), ho utilizzato una tavola di legno con delle cavità che ho riempito con resina epossidica prima di iniziare le lavorazioni.
Tutte le chitarre precedenti sono studiate per la musica Rock.
Quelle invece color legno, sono strumenti elettro-classici costruiti con principi simili a quelli delle chitarre elettriche ma che producono il timbro delle chitarre classiche, adatte a svariati stili musicali, quali classico, bossanova e musica melodica in generale.
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