Delitto Castelfranco. L’assassino: “Volevano buttarmi fuori di casa. Allora ho preso il fucile e ho sparato”
CASTELFRANCO- Durante il lungo interrogatorio con gli inquirenti- lunedì 13 giugno- il pensionato 69enne Salvatore Montefusco è stato un fiume in piena e ha raccontato la dinamica dell’atroce duplice femminicidio di moglie e figlia.
Montefusco, spesso interrotto dalle lacrime, ha infatti confessato- davanti al pm Graziano, al procuratore capo Masini e al suo legale Marco Rossi- di aver fatto fuoco perché esasperato da una difficile situazione familiare che andava avanti ormai da oltre un anno. Il pensionato ha spiegato che custodiva in casa quell’arma con matricola abrasa. Un anno e mezzo fa, però, a seguito della denuncia della vittima era scattato il codice rosso e i carabinieri avevano sequestrato al 69enne tutte le armi.
Renata e la figlia erano appena rientrate in casa dovo aver incontrato il legale in vista delle due udienze previste per martedì 14 giugno: la prima per la separazione e e la seconda per l’opposizione alla richiesta di archiviazione presentata dalla vittima.
"Sono entrate in casa e Renata mi ha detto: domani te ne vai, finalmente ci sarà l’udienza di separazione. Volevano buttarmi fuori di casa, ma quella era casa mia. Allora ho preso il fucile, che custodivo nell’abitazione e ho sparato ad entrambe".
"Lui ha confessato – ha spiega l’avvocato dell'uomo Marco Rossi – sta molto male. E’ una persona pentita per quello che ha fatto. Si è messo a piangere più volte rivivendo la scena, rendendosi conto di quanto aveva fatto e ribadendo di amare sua moglie. Non sappiamo se quest’ira fosse dettata o meno dalla lucidità ma non ha premeditato quello che ha fatto".
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