Lo zampone è nato a Mirandola nel Medioevo? No, è un’invenzione
MIRANDOLA – Lo zampone è nato a Mirandola nel Medioevo, sotto l’assedio di Giulio II? No, è un’invenzione. A smontare il mito è lo storico Alberto Grandi, docente di storia dell’alimentazione all’Università di Parma, che con Daniele Soffiati cura il podcast “Doi, Denominazione di Origine Inventata”, dove si analizzano i miti fondativi dei prodotti tipici della nostra cucina.
Si scopre così, ad esempio, che la carbonara è una ricetta americana, che i tortellini bolognesi hanno sempre avuto il ripieno di pollo, che il pomodoro di Pachino è stato creato in Israele, che il cioccolato di Modica o il lardo di Colonnata sono cose dei tempi moderni.
E ancora, fino alla metà del secolo scorso la maggior parte degli italiani non conosceva la pizza e in Sicilia il consumo di riso era pari a zero, con buona pace della disputa tra arancini e arancine.
Insomma: i nostri prodotti tipici sono buonissimi, ma la loro storia è una bugia, raccontata più o meno a partire dagli anni ‘70. La ricerca storica quasi sempre smentisce le origini arcaiche delle nostre specialità culinarie, facendoci scoprire che molte ricette cui attribuiamo radici antichissime…sono in realtà invenzioni recenti.
Tra questi ricade anche lo zampone nato a Mirandola.
Lo zampone è nato a Mirandola nel 1511?
“La leggenda dello zampone è legato a un episodio storico molto importante – racconta il professor Grandi – il famoso assedio della Mirandola, nel 1511: a opera del papa Giulio II. E’ un personaggio strepitoso, un papa sui generis: non mette mai l’abito talare, indossa sempre l’armatura, è sempre in guerra, non cambia nome perché si chiamava Giuliano Della Rovere. E’ personaggio eccentrico, che finito l’assedio della Mirandola vuole conquistare la città di persona: scavalca lui le mura cittadine con picconi e corde, e in armatura conquista Mirandola.
Legato a questo episodio c’è la storia dello zampone.
Durate l’assedio – che peraltro non dura neanche tanto, dura un mesetto – i mirandolesi non avevano il budello per fare il cotechino e quindi la carne di suino per fare quest’insaccato la mettono dentro uno zampone di maiale e in questo modo riescono a inventarsi questo nuovo prodotto”.
L’idea sarebbe venuta addirittura al cuoco dei Pico della Mirandola, Papazzone. “Ma no, non è vero – sottolinea il professore- le origini dello zampone sono molto più recenti . E’ un prodotto sostanzialmente industriale, prima non si riusciva a fare, anni ’50 e ’60. Non più di settantanni anni fa. Insomma, Giulio Secondo e Pico della Mirandola non c’erano già più da secoli”.
LEGGI ANCHE
Lo zampone di Mirandola celebrato al telegiornale
Sul Panaro on air
An error occurred:
The request cannot be completed because you have exceeded your quota.