Morti sul lavoro, Vaccari (Pd): “La politica deve fermare questa strage infinita”
Stefano Vaccari, candidato Pd alla Camera nel collegio Plurinominale P02, aderisce all’appello lanciato dai sindacati federali a tutte le forze politiche per il contrasto delle sempre più numerose morti sul lavoro: “Come candidato della lista del Partito democratico aderisco convintamente a questa richiesta. Dobbiamo agire, subito, per costruire le basi di una cultura della sicurezza sul lavoro, che diventi modello virtuoso per lavoratori e imprenditori, restituendo dignità e salute al lavoro e alle comunità”.
Questa la sua nota:
LEGGI ANCHE“L’appello lanciato in questi giorni da Cgil, Cisl e Uil a tutte le forze politiche che si presentano alle elezioni di domenica 25 settembre per ribadire il fermo impegno di ciascuno a contrastare la continua strage di morti sul lavoro è un grido d’allarme che non possiamo ignorare. Come candidato della lista del Partito democratico aderisco convintamente a questa richiesta.
Gli incidenti sul lavoro sono una piaga sociale che periodicamente occupa le pagine della cronaca nera del nostro Paese e, nonostante le norme sulla sicurezza siano migliorate, ancora tanto è da fare. In questi anni grazie al lavoro del ministro Andrea Orlando si sono fatti importanti passi in avanti implementando l’organico dell’Ispettorato nazionale del Lavoro, consentendo quindi di implementare il numero dei controlli e verificare l’applicazione delle norme da parte di imprese e lavoratori.
Tuttavia, lavoro nero e sommerso, subappalto selvaggio, caporalato, sfruttamento della manodopera fanno ancora parte di una “cultura” del malaffare e del profitto che colpisce chi, nel lavoro, viene troppo spesso sfruttato se non schiavizzato. Dobbiamo agire, subito, per costruire le basi di una cultura della sicurezza sul lavoro, che diventi modello virtuoso per lavoratori e imprenditori, restituendo dignità e salute al lavoro e alle comunità.
Il nostro tessuto imprenditoriale è pienamente consapevole di queste situazioni e non è certo nostra intenzione criminalizzare un modello, spesso virtuoso, di produttività e imprenditoria sana come quello emiliano, mentre si tratta di garantire tutte le condizioni fondamentali che permettano di rendere l’ambiente di lavoro sicuro e tutelato.
Per noi questa è una priorità e il mio impegno, se sarò eletto, sarà quello di lavorare in questa direzione, per il bene dei cittadini e del Paese, perché lavorare deve essere un diritto, non una condanna”.
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