A Carpi Paolo Morando presenta “La strage di Bologna”
Appuntamento a Carpi, sabato prossimo, 1 aprile, alle 18,30, a La Fenice Libreria, con l’autore Paolo Morando intervistato dal giornalista Stefano Asprea.
“Nella storia di Anna Di Vittorio c’è tutta la strage di Bologna. Dopo la sentenza Cavallini e la condanna di Bellini, Paolo Morando racconta la più grave strage della storia italiana, che per la prima volta ha mandanti e organizzatori. Nell’agosto del 1980 sembrava che la stagione della strategia della tensione fosse definitivamente archiviata, ma – per chi ne reggeva i fili – non era affatto conclusa”.
“La strage di Bologna. Bellini, i Nar, i mandanti e un perdono tradito” di Paolo Morando, edizioni Feltrinelli. Sabato 1 aprile, alla libreria la Fenice di Carpi, presentazione del saggio con l’autore. L’appuntamento è alle 18:30, in via Mazzini 15. Si chiamava Umberto “Tino” Lugli. Carpigiano di 38 anni. La mattina del 2 agosto 1980 si trovava alla stazione di Bologna in attesa del treno che lo avrebbe portato in vacanza alle isole Tremiti. Non ci arrivò mai. La bomba che esplose alle 10.25 aggiunse il suo nome e quello della sua fidanzata, Carla Gozzi di Concordia, alla lista delle 85 vittime della strage più grave avvenuta in tempo di pace sul territorio italiano. Anche Carpi, dunque, ha pagato il proprio tributo di sangue in quel tragico 2 agosto 1980. Sulla strage di Bologna, sulle novità dell’inchiesta e sulle tante bugie raccontate per minare la verità giudiziaria che vede in Valerio Fioravanti e Francesca Mambro gli esecutori del massacro (insieme a Luigi Ciavardini, Gilberto Cavallini e, da ultimo, il reggiano Paolo Bellini), è uscito da qualche settimana il nuovo libro di Paolo Morando per le edizioni Feltrinelli: “La strage di Bologna. Bellini, i Nar, i mandanti e un perdono tradito”. L’autore presenterà a Carpi il suo saggio sabato 1 aprile, alle 18:30, alla libreria La Fenice, in via Mazzini 15. Oltre alla vicenda giudiziaria, il volume racconta di un “perdono tradito” che coinvolge i familiari di una giovane vittima del massacro e i due esecutori, Mambro e Fioravanti. Un’occasione per approfondire una vicenda che, dopo oltre 40 anni, non si è ancora conclusa. Gli sviluppi di un’inchiesta lunghissima e complessa oggi chiamano sul banco degli imputati i mandanti di quell’eccidio, oltre ad aggiungere nuovi esecutori rimasti finora nell’ombra.

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