Gioia Salvioli: “Ho salutato il posto fisso in cinque minuti e ho aperto partita iva”
Di Francesca Monari
Nata a Modena 46 anni fa, una laurea in Filosofia, un passato tra Regione e Centri per l’impiego, ha salutato il lavoro fisso in “cinque minuti” e ha aperto partita IVA. Con Gioia abbiamo parlato di come le occasioni arrivano, solo se si è disposti a lasciare tutto per andarsele a cercare.
Raccontata così sembra una passeggiata, ma questa decisione non lo è stata. È stata frutto di una scelta ragionata con tutta la famiglia che l’ha sostenuta permettendole di lasciare uno stipendio fisso per intraprendere una strada incerta e tutta da costruire. Da incerta a certa. Da impossibile a possibile.
“Fino a qualche anno fa, se mi avessero detto che nel mio futuro c’era la libera professione avrei risposto ‘impossibile, non ne sarei mai capace’, poi è avvenuto tutto in modo estremamente naturale, come se dovessi arrivare esattamente qua” – racconta.
Com’è stata l’esperienza in Regione?
“Lavorare in un’amministrazione pubblica è molto più complesso di quanto si possa credere, perché si tratta di strutture articolate, fortemente gerarchiche, con regole e procedure che devono essere rispettate perché rappresentano tanto la forma quanto la sostanza. Un modo di operare che mi è tornato utile nel momento in cui ho deciso di intraprendere la libera professione”.
E di quella successiva cosa ci dici?
“Non che lavorare nei Centri per l’Impiego non sia stato complesso, anzi. È stata un’esperienza molto intensa in cui ho imparato moltissimo dal punto di vista lavorativo e umano. Ma da un punto di vista personale mi ha richiesto un sacrificio eccessivo che non sono riuscita a sostenere. Mi sono resa conto di non avere strumenti sufficienti per mantenere un distacco professionale tra me e le storie lavorative e di vita che le persone mi riportavano”.
Com’è finita?
“Ho chiesto un periodo di aspettativa. Sentivo la necessità di prendermi una pausa e poi iniziare a sondare il terreno per capire come avrei potuto riposizionarmi lavorativamente, stavolta però in modo autonomo. Ho attivato la rete di relazioni costruita negli anni di lavoro in Regione e mi sono resa conto solo in quel momento di quanto avessi seminato nel tempo e soprattutto della qualità di ciò che avevo seminato. Dopo pochi mesi di aspettativa infatti ho ricevuto la proposta per partecipare a un progetto di formazione e affiancamento agli operatori dei Centri per l’Impiego del Veneto. Mi sono detta che era un treno da non lasciarsi scappare, mi sono licenziata, ho aperto partita IVA e ho cominciato la mia nuova vita da libera professionista”.
A quel progetto ne sono seguiti altri. Di fatto ad oggi Salvioli nella sua attività non ha conosciuto interruzioni. Svolge assistenza tecnica per alcune Regioni, per conto di diverse società di consulenza, ed è tornata a occuparsi di ciò che seguiva ai tempi della sua attività in Regione Emilia-Romagna: la certificazione delle competenze.
Cosa ti ha aiutata?
“Le relazioni. Mi sono resa conto che godevo della stima di tanti colleghi coi quali avevo lavorato per molti anni e questo sicuramente mi ha aiutata ad avviare le prime collaborazioni e poi naturalmente anche la gratificazione professionale, la stima e l’apprezzamento ricevuti per il lavoro svolto da colleghi e clienti”
Cosa continua a motivarti ogni giorno?
“Forse il fatto che fino ad oggi sia andato tutto bene, molto meglio di quanto avrei mai potuto
immaginare, mi conferma nelle decisioni prese. Per me è ancora un fattore determinante la possibilità di gestire e organizzare il mio tempo, tant’è che anche per questo motivo ho declinato più di una proposta di lavoro fisso”.
E pur avendo dovuto fare i conti con la totale assenza di garanzie e tutele tipiche delle forme di lavoro dipendente, a distanza di quasi 5 anni è ancora convinta che sia stata una delle scelte migliori della sua vita.
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