Giorno del Ricordo. Lugli (FdI): “A Mirandola ora memoria condivisa”
MIRANDOLA- In occasione del Giorno del Ricordo il consigliere comunale Fratelli d’Italia di Mirandola Marian Lugli ripercorre la mozione, presentata nel 2020 dal centrodestra, per intitolare una strada o una piazza alla memoria di Norma Cossetto.
La nota del consigliere mirandolese:
"Tra i passaggi più belli che ricorderò di questo mandato in Consiglio comunale c’è sicuramente il passaggio prima a Mirandola e poi al Consiglio dell’UCMAN della mozione per intitolare una strada o una piazza alla memoria di Norma Cossetto: studentessa italiana, istriana di un villaggio nel comune di Visignano, uccisa dai partigiani jugoslavi nei pressi della foiba di Villa Surani.
A Mirandola questo impegno si è concretizzato nell’intitolazione di una via, traversa di via 29 maggio, nei pressi dell’Autostazione dove ogni anno, in occasione della giornata del ricordo, il 10 febbraio, viene osservato un momento di raccoglimento e depositata una rosa rossa. Un luogo che insieme alla via dedicata ai Martire delle Foibe, a San Giacomo Roncole, rappresenta un simbolo indelebile, anche agli occhi delle giovani generazioni, di quelle vittime e di quella immane tragedia per troppi anni lasciata nel silenzio e addirittura cancellata dai libri di storia.
Grazie all’istituzione di una legge fortemente voluta del centro destra e alla diffusione di iniziative come quella portata avanti a Mirandola, oggi quella memoria è fissata. Viviamo in un territorio dove oggettivamente fino a qualche anno fa il pregiudizio ideologico sulle vicende del Confine orientale non permetteva alcun riconoscimento della verità storica. Oggi molto è cambiato e sono orgoglioso di avere contribuito a questo cambiamento. A livello nazionale il ricordo delle Foibe e dell’esodo della popolazione dal confine orientale è memoria sempre più condivisa. A Bologna, il 10 febbraio, è arrivato anche il treno, partito da Trieste, che ripercorre idealmente il viaggio compiuto dagli esuli giuliano dalmati. Un viaggio che, giunto a Bologna, negli anni dell’osodo, registrò un atto vile e disumano dal sindacato di sinistra organizzato per accogliere a sassate il treno, degli esuli. Episodi che pur nella riconciliazione, non devono e non possono essere dimenticati".
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