Medolla, Cecilia Benatti: ”Ho guardato quel treno per un attimo e l’ho preso al volo”
di Francesca Monari
MEDOLLA - Originaria della Bassa, è approdata all’estero e si è subito sentita più leggera. Oggi vive in Spagna.
E come molti dei giovani di cui ho scritto sino ad ora, quando è stato il momento di scegliere gli studi non aveva affatto le idee chiare. Ha optato per un Liceo modenese e dal momento che, negli ultimi due anni, per merito di alcune professoresse molto coinvolgenti, si era appassionata a storia dell'arte si è iscritta all'Università di Verona. Conseguita la laurea triennale in Beni Culturali ha proseguito gli studi a Milano con una magistrale in Storia e critica dell'arte.
A Milano, Cecilia, studiava e lavorava part-time. É stato un periodo estremamente intenso per lei; mentre tesseva incontri e amicizie che arricchivano la sua permanenza prendeva consapevolezza del fatto che il mondo dell’arte non è accessibile a tutti.
“Dopo la travagliata ricerca di un professore per poter scrivere la tesi, evitando di perdere un anno per motivi legati all'attuale funzionamento delle università italiane, mi sono ritrovata a dover realizzare una ricerca sulle connessioni tra l'architettura gotica catalana e il modernismo in architettura. A Milano non vi erano molte risorse in lingua o approfondimenti dettagliati in merito e questo mi fece temere per la buona riuscita della tesi” -ricorda.
Era un momento di stallo: aveva finito gli esami e faceva un lavoro che non le interessava proseguire. E fu lì che Cecilia interpretò la telefonata della sorella, da ormai 13 anni a Barcellona, come un segnale. In fondo era un desiderio di entrambe quello di ritrovarsi e così, ad occupare quella stanza rimasta vuota a casa della sorella, fu proprio lei. In dieci minuti la decisione era presa.
“Se è vero come si dice che il treno passa una volta sola, io l’ho preso al volo. Non credo di aver mai fatto una scelta migliore. Ho lasciato Milano, lavoro, amici e famiglia in quindici giorni. A marzo del 2022 è ufficialmente iniziato per me un nuovo capitolo in questa città e con mia sorella” -afferma.
L’idea iniziale era quella di reperire il materiale che le serviva per la tesi e trovare un impiego che le permettesse di avere i documenti per potersi fermare e mantenere. Dopo solo due settimane, Cecilia trova lavoro a tempo pieno e con contratto indeterminato come commerciale per una start-up nel mondo dei software per le risorse umane.
Il periodo intenso a cui stava nuovamente andando incontro stavolta non la spaventava affatto, anzi la motivava. Di giorno lavorava e di sera si dedicava alla stesura della tesi. Un dovere che la vedeva impegnata anche nei weekend che trascorreva nei vari archivi storici della città.
“Concluso il percorso universitario ho potuto tirare fiato e prendermi un momento per capire cosa volevo fare veramente. Ho cominciato col cercarmi un lavoro più inerente ai miei attuali interessi e da qualche mese lavoro come tour operator manager per una start-up locale che oltre che a Barcellona, offre tour guidati anche a Roma, Bologna e Firenze. Di questa società apprezzo l’ambiente e i progetti attuali e futuri” - dice.
A Cecilia capita spesso di parlare con amici italiani all’estero come lei di un eventuale rientro in Italia. C'è chi ha più nostalgia, chi meno: dipende anche dalla provincia di provenienza. Lei afferma che più “vede” Medolla da fuori e più capisce che non potrebbe tornarci. Certo, le continueranno a mancare gli amici, la famiglia e il cibo buono. Meno la nebbia, il provincialismo e la monotonia della pianura. Barcellona le sta regalando persone incredibili e le ha fatto scoprire un’intesa con sua sorella che, a suo parere, non avrebbe avuto senso altrove.
“Quella che ora chiamo casa è a 1182 km da lì e non ne sono mai stata così felice da capire a pennello la frase di (un noto fumettista italiano) Zerocalcare: "Ma non ti rendi conto di quant’è bello? Che non ti porti il peso del mondo sulle spalle, che sei soltanto un filo d’erba in un prato? Non ti senti più leggero?" - conclude.
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