Libro di testo al Liceo Fanti di Carpi, Pd: “Le ferrovie sono in uno stato imbarazzante e Salvini si preoccupa della frase in un libro?”
Come ha giustamente ricordato in Parlamento la nostra segretaria Elly Schlein, Matteo Salvini è il ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
O meglio, dovrebbe esserlo, ma a constatare lo stato in cui è ridotta la rete ferroviaria italiana, oltre a mettersi le mani nei capelli, viene da chiedersi se effettivamente Salvini non abbia compreso quale importante e delicato dicastero gli è stato affidato.
Come può, questo ministro, trovare il tempo di commentare e intervenire su ogni argomento riguardante l’ordine pubblico e altri temi non di sua competenza, mentre pendolari, viaggiatori e cittadini si trovano quotidianamente in balia di ritardi, cancellazioni, e una sequela così lunga di disservizi che, se non fosse drammatica, farebbe pensare di essere protagonisti di una farsa?
Lo stesso ministro ora trova il tempo di inveire contro un liceo di Carpi, ‘colpevole’ di aver adottato un libro di testo nel quale un passaggio si cita una sua misura in maniera critica.
Senza voler considerare l’autonomia scolastica, che è un principio sacrosanto e bipartisan che appartiene alla democrazia, così come il fatto che gli studenti non sono contenitori vuoti che qualcuno si immagina di riempire e indottrinare, ma giovani cittadini che crescono anche grazie all’affinamento del proprio spirito critico attraverso il dibattito e il confronto su temi che riguardino anche l’attualità, ci chiediamo come Salvini possa avere anche soltanto un minuto per distogliere l’attenzione dai compiti dai quali dovrebbe essere preso come ministro.
Se le ferrovie italiane fossero perfette, i treni sempre puntuali, i disservizi e i fastidi dei viaggiatori limitatissimi, potremmo anche capire. Ma stando invece le cose nella maniera drammatica che qualsiasi persona sia salita su un treno negli ultimi mesi può documentare, ci chiediamo se non sia il caso che il ministro Salvini passi la mano a qualche suo collega più attento a occuparsi dei trasporti che a stare sui social media per tentare di montare polemiche inutili sperando di riacciuffare un po’ di quel consenso che non ha fatto che perdere.
Un consiglio: cerchi di fare il suo lavoro. E se il suo lavoro non gli piace, diventi influencer, perché gli italiani che utilizzano il treno meritano un ministro che si occupi di più e meglio delle loro necessità.
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