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24 Aprile 2025
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Tumori, l’indagine: “Aderenza alle cure per il cancro al seno sottovalutata dal 50% degli italiani”

(Adnkronos) - Solo la metà degli italiani sa che seguire con costanza la terapia prescritta può ridurre il rischio di recidive e mortalità per cancro al seno. Tra il 30% e il 50% delle pazienti interrompe il trattamento ormonale prima del tempo, spesso a causa degli effetti collaterali o per mancanza di informazioni. Lo rileva una recente indagine condotta da Adnkronos in collaborazione con Emg Different. Ogni anno circa 54mila italiane ricevono una diagnosi di tumore al seno, che è ancora la neoplasia più comune nelle donne. Oggi, grazie ai progressi dell'innovazione scientifica, è una patologia sempre più curabile e in molti casi cornicizzabile. Oltre alla diagnosi precoce (screening, controlli regolari, stili di vita sani), è essenziale però continuare a insistere su un tema spesso trascurato: l'aderenza terapeutica, ovvero il rispetto del percorso di cura indicato dai medici. Per accendere i riflettori su questo tema, di cui si parla troppo poco, Lilly, con il patrocinio di Europa Donna Italia, Fondazione IncontraDonna e Salute Donna Odv, ha presentato oggi a Milano la campagna di awareness ed empowerment rivolta a pazienti e caregiver 'The Life Button - il bottone che ti lega alla vita'.  Simbolo della campagna - spiega una nota - è un bottone rosa e rotondo che diventa un monito quotidiano. Il bottone è qualcosa che tutti conosciamo, che portiamo con noi ogni giorno. E' vicino al corpo, silenzioso, ma presente. Nella campagna Lilly il bottone diventa il simbolo dell'aderenza terapeutica, un richiamo concreto al valore del restare legati al proprio percorso di cura, passo dopo passo. Perché curarsi non è mai una linea retta. E' un viaggio, fatto di ostacoli, paure, conquiste. E quel bottone rosa ricorda alle pazienti che non sono sole. Non è un semplice oggetto: è un remind gentile, un piccolo segno che parla di costanza, motivazione e coraggio. Ma soprattutto, racconta che l'aderenza non è un dovere individuale, ma una responsabilità condivisa. Medici, caregiver, amici, familiari: tutti possono aiutare una donna a 'non perdere il filo', a non mollare, a credere nel valore del trattamento giorno dopo giorno. Sul retro del bottone ci sono parole che accompagnano: 'Un giorno dopo l'altro'; 'Ne vale la pena'; 'Non perdere il filo delle cure'; 'Io ci sono'. Distribuito nei centri oncologici in tutta Italia che aderiranno all'iniziativa, e raccontato attraverso un video emozionale sul sito thelifebutton.it, The Life Button è un simbolo che si tocca, si tiene stretto, si vive. Per ricordare che ogni giorno conta. E che ogni cura seguita è un passo in più verso la vita. La presentazione dell'iniziativa è stata accompagnata dalle testimonianze di Rosanna D'Antona, presidente Europa Donna Italia, Antonella Campana, Patient Advocate Fondazione IncontraDonna, e Anna Maria Mancuso, presidente Salute Donna Odv. Le 3 associazioni dei pazienti che hanno patrocinato la campagna hanno sottolineato, in un video corale, l'importanza del rapporto medico-paziente e del rapporto paziente-caregiver: essenziali per garantire un percorso terapeutico più consapevole ed efficace, migliorando la comunicazione e il supporto durante il trattamento. "Il tumore al seno - afferma Grazia Arpino, professore associato all'università Federico II di Napoli - è la neoplasia più frequente nelle donne con circa 54mila nuove diagnosi ogni anno, di cui il 68-70% di tipo Hr+/Her2-. La sopravvivenza a 5 anni delle donne con tumore della mammella in Italia è pari all'88%, ed è variabile a seconda del tipo di tumore e dello stadio della malattia alla diagnosi. Negli anni, tanto è stato fatto per la prevenzione di questo tumore. Oggi la maggior parte delle donne guarisce in modo definitivo e abbiamo assistito a una riduzione della mortalità del 6%. Adottare stili di vita sani aumenta la possibilità di vivere più a lungo e in salute, ma sicuramente l'aderenza terapeutica ha un ruolo fondamentale per prevenire e per diminuire al minimo il rischio di recidive". Sempre dall'indagine condotta da Adnkronos in collaborazione con Emg Different emerge anche che solo il 23% si sente davvero informato sul tema dell'aderenza terapeutica, e 9 italiani su 10 vorrebbero una comunicazione più ampia e inclusiva al riguardo. "La principale paura legata a una malattia come quella del tumore al seno è, senza dubbio, quella di un ritorno del tumore e di non accorgersene in tempo - osserva Alessandra Fabi, direttore Uosd Medicina di precisione in senologia, Fondazione Policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs, Roma - Seguire le indicazioni del medico è necessario affinché la terapia possa dare il massimo del suo beneficio e avere il suo effetto terapeutico, ma questo non è sempre facile, a causa dei forti effetti collaterali, della stanchezza, scoraggiamento, che troppo spesso inducono a voler interrompere le cure prima del tempo. Noi come medici dobbiamo impegnarci per evitare che questo accada, e instaurare un rapporto di fiducia tra medico e paziente, che sia fonte di un supporto, sostegno e confronto costante". Forte anche l'impegno delle istituzioni confermato dalle senatrici Ylenia Zambito, segretario della X Commissione permanente Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale, e Raffaella Paita, membro della V Commissione permanente Bilancio, fortemente impegnate nel promuovere azioni politiche volte a rafforzare la prevenzione, la diagnosi e la cura del tumore al seno. "Da oltre 50 anni Lilly è impegnata nello sviluppo di farmaci innovativi che possano fare la differenza per le pazienti con tumore al seno, la neoplasia più frequente nelle donne - dichiara Federico Villa, Associate Vice President Corporate Affairs & Patient Access, Italy Hub, Lilly - Pazienti e caregiver che ogni giorno affrontano questa patologia sono al centro di quello che facciamo. Ecco perché abbiamo fortemente voluto la campagna 'The Life Button', per provare a modo nostro a soddisfare un bisogno informativo, ma anche per dare un segnale di vicinanza alle pazienti e a chi sta al loro fianco, fornendo gli strumenti necessari per affrontare il percorso terapeutico con consapevolezza e un supporto emotivo ricordando loro l'importanza di aderire al trattamento". "I dati accumulati negli anni confermano l'importanza degli screening di prevenzione per il contrasto al tumore al seno, così come le analisi confermano che aumentano le donne giovani colpite da questa patologia. È per questo che avevamo presentato un emendamento al ddl Prestazioni Sanitarie per estendere l'età per gli screening gratuiti alle fasce 45-50 anni e 70-74 anni. Un emendamento approvato in commissione sanità e poi bloccato dalla commissione Bilancio per assenza di coperture. Si tratta di una battaglia che porteremo avanti fino all'arrivo in aula del testo perché ampliare gli screening significa salvare più donne", commenta la senatrice Ylenia Zambito, segretario della 10a Commissione permanente affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale del Senato. [email protected] (Web Info)
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