Mirandola, il Consiglio di Stato ribalta le certezze di UCMAN e Regione
MIRANDOLA - Nota stampa di Guglielmo Golinelli sull’ordinanza del Consiglio di Stato relativo alla MIRANDOLEXIT
Il Consiglio di Stato si è espresso rigettando la richiesta avanzata da Mirandola di annullamento della sospensiva del TAR. Tale decisione non è stata motivata vagliando nel merito le scelte adottate dal Comune di Mirandola, bensì, trattandosi pur sempre ancora di una fase cautelare, ritenendo momentaneamente prevalente l’esigenza, rappresentata dall’Unione, di non modificare la composizione della stessa prima di una pronuncia definitiva sulla questione, al fine di non pregiudicare la continuità dei servizi attualmente in essere. Al contempo, però, il Consiglio di Stato non ha potuto non evidenziare la necessità di adeguati approfondimenti, che saranno demandati alla fase di merito del giudizio, sulla questione con cui Unione e Regione hanno costruito il ricorso, ossia l’interpretazione dell’articolo 19 comma 4 della legge regionale 21/2012 per cui il recesso non potrebbe avvenire prima di 5 anni dal conferimento dell’ultimo servizio. Con tale affermazione il Consiglio di Stato ha ribaltato le certezze di Ucman, Regione e TAR in merito al recesso, riaprendo la questione sulla legittimità di quanto deliberato democraticamente dal Consiglio Comunale mirandolese, per cui l’unico limite all’uscita posto dalla legge regionale sarebbero i 10 anni di permanenza dalla nascita dell’Unione (cosi come definito dal comma 3 dell’articolo 19). Tutto ciò suggerirebbe l’opportunità di trovare un accordo politico e di evitare di proseguire con i tribunali, soluzione che Mirandola ha già proposto, sia con la delibera di recesso -aprendo alla possibilità di stipulare convenzioni per la gestione in forma associata di alcuni servizi e per traghettare l’uscita nel migliore dei modi- che proponendo un posticipo del recesso al 1° luglio 2021, in modo da lasciar più tempo sia al Comune che all’Unione per riorganizzarsi ed accordarsi. Davanti a questa seconda proposta avvenuta lo scorso 12 novembre, non abbiamo ricevuto risposte, in quanto l’Unione non ha ancora prodotto il materiale necessario alla riorganizzazione e perché non esiste una visione comune tra gli 8 sindaci sul futuro dell’ente. Infatti si va da chi vorrebbe una totale integrazione, a chi non è disposto come Cavezzo a conferire altri servizi tra cui la Polizia Locale, e a chi vorrebbe un’Unione più leggera con i soli servizi dove c’è stata la totalità dei conferimenti. A questo si aggiunge anche la resistenza di alcuni dirigenti UCMAN che mal digerirebbero la mancata convenzione dei loro servizi con Mirandola. L’auspicio è che prevalgano il buon senso e la via del dialogo, prendendo atto che a tener dentro un comune che ha chiesto di uscire, non si fa né il bene del comune recedente né quello dell’Unione.Ordinanza ricorso scaricabile
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