Bargi (Lega): “Prestiti con garanzia dello Stato siano restituiti in 15 anni, anzichè in 6”
Sono 16, su 21 presentati, gli emendamenti della Lega ammessi alla discussione finale dell’Aula Legislativa regionale nell’ambito della Sessione europea, il momento in cui il Consiglio e la Giunta si confrontano con l’Europa per sollecitarne politiche e interventi.
“Esprimiamo la nostra soddisfazione - si legge nella nota stampa diffusa dal consigliere regionale della Lega Stefano Bargi - perché sono stati accolti numerosi nostri spunti di intervento sia su temi economici che di innovazione tecnologica ed ambientale”. Sul fronte economico il gruppo regionale della Lega ha chiesto, soprattutto, di mettere mano alle regole di flessibilità per i finanziamenti concessi durante i mesi del lockdown: “E’ necessario attivarsi presso l’EBA (European Banking Authority) per estendere almeno a fine anno il regime di flessibilità sulle regole per i prestiti delle banche che scadrebbero a giugno 2021” ha detto Bargi. “Bisogna inoltre estendere la garanzia pubblica dell’EBA alle banche europee dagli attuali 6 anni ad almeno 15 anni, consentendo alle PMI, come terziario e ristorazione, di diluire i propri impegni finanziari su un arco di tempo più lungo - ha aggiunto l’esponente del Carroccio - così da consentire alle imprese di tornare ad operare con tranquillità. Un allentamento in questo senso – ha spiegato il leghista – permetterebbe anche alle banche di evitare una crisi del credito e allo Stato di dover intervenire quale garante del prestito accordato”. Bargi ha poi rimarcato la necessità di “salvaguardare le aziende del settore terziario, messe fortemente a rischio dalle misure adottate per fronteggiare la pandemia. Si tratta di un patrimonio di piccole e micro imprese, nel caso del tessuto economico regionale anche dello specchio del nostro stile di vita, che garantiscono non solo qualità e originalità di determinati prodotti ma che pure salvaguardano il tessuto sociale dalla disgregazione, fungendo da punto di riferimento di fronte all’isolamento individuale tipico di una società sempre più digitale e contraddistinta da relazioni virtuali.” Secondo Bargi, è importante sollecitare l’Europa, i cui piani di intervento sono in gran parte proiettati al futuro, ad occuparsi anche di un sostegno più immediato e puntuale per questo settore “dal momento che altri Paesi hanno varato iniziative nazionali ad hoc mentre il nostro appare ancora titubante” ha concluso Bargi.
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