Mirandola, la stagione teatrale prosegue all’auditorium “Montalcini” con lo spettacolo “La Classe”
MIRANDOLA - Un professore e una classe di studenti che si trova a combattere sia contro se stessa che contro l’“altro”. Con lo spettacolo di prosa “La Classe”, scritto da Vincenzo Manna e interpretato da Claudio Casadio e Andrea Paolotti, diretti da Giuseppe Marini, prosegue martedì 22 febbraio, all’Auditorium Rita Levi Montalcini di Mirandola, la stagione teatrale 21/22 curata da ATER Fondazione in collaborazione con l’Amministrazione comunale. Inizio alle 21; biglietto intero 15 euro, ridotto 13. Info e prevendite: mirandola@ater. emr.it, 0535/22455.
Lo spettacolo usufruirà dell'interessante iniziativa “Teatro No Limits” del centro culturale Diego Fabbri di Forlì che lo audiodescriverà in diretta, al fine di renderlo fruibile anche agli ipovedenti e non vedenti.
Sul palco, con Casadio e Paolotti, un gruppo di giovani e promettenti nomi della scena italiana: Valentina Carli, Edoardo Frullini, Federico Le Pera, Caterina Marino, Andrea Monno e Giulia Paoletti. Le scene sono di Alessandro Chiti, i costumi di Laura Fantuzzo, le musiche di Paolo Coletta e le luci di Javier Delle Monache. Una coproduzione tra Società per Attori, Accademia Perduta/Romagna Teatri e GoldenArt Production, in collaborazione con Tecné, Società Italiana di Riabilitazione Psicosociale, Phidia. Il progetto e lo spettacolo sono sostenuti da Amnesty International – Sezione Italiana.
I giorni di oggi. Un gelido inverno. Una cittadina europea in grave crisi economica. Disoccupazione, conflitti sociali, criminalità, sono il quotidiano di un decadimento generalizzato che sembra inarrestabile. A peggiorare questa ‘depressione’, alla periferia della cittadina, c'è lo “Zoo”, uno dei campi profughi più vasti del continente, rifugio di migliaia di disperati che cercano di raggiungere la ricca nazione straniera al di là del mare.
A pochi chilometri dallo Zoo, in uno dei quartieri più popolari, c'è un Istituto Comprensivo specializzato in corsi professionali che avviano al lavoro. Albert, professore di Storia, viene chiamato ad insegnare in un corso di recupero crediti per studenti sospesi per motivi disciplinari. La scuola è lo specchio del disagio e delle contraddizioni sociali che animano la cittadina ma quello che doveva essere solo un corso pomeridiano si trasforma presto in un'intensa esperienza di vita che cambierà per sempre il destino del professore e degli studenti.
Il progetto "La Classe"
Il progetto “La Classe” vede la sinergia di soggetti operanti nei settori della ricerca (Tecné), della formazione (Phidia), della psichiatria sociale (SIRP) e della produzione di spettacoli dal vivo. Il progetto ha preso avvio da una ricerca condotta da Tecné, basata su circa 2.000 interviste a giovani tra i 16 e i 19 anni, sulla loro relazione con gli altri, intesi come diversi, altro da sé, e sul loro rapporto con il tempo, inteso come capacità di legare il presente con un passato anche remoto e con un futuro non prossimo. Comprendere gli adolescenti e decifrare i loro comportamenti è sempre stato, in ogni epoca, un compito tanto importante quanto difficile, data la complessità del loro mondo, la distanza generazionale e la frammentazione sociale. Oggi questo compito ci sembra ancora più arduo, poiché viviamo in un’epoca di rapidi cambiamenti, segnatamente nel modo di comunicare e di recepire. Al contempo, comprendere e valutare il loro punto di vista sui grandi avvenimenti storici contemporanei, può aiutare la comunità intera a definire ed elaborare percorsi virtuosi e condivisi di crescita collettiva e di sviluppo di una coscienza civica. In questa ottica, il progetto di ricerca, scrittura e messinscena de “La Classe” si pone come strumento di analisi, elaborazione e disseminazione del rapporto tra gli adolescenti di oggi e un fenomeno di grande rilevanza culturale e sociale della nostra epoca: i flussi migratori. Come vivono gli adolescenti l’arrivo di ragazzi e ragazze, spesso loro coetanei, da paesi geograficamente e culturalmente lontani? Ne hanno timore e vogliono respingerli o la considerano una risorsa e un’opportunità di crescita e allargamento degli orizzonti? Li considerano dei loro simili o vivono le differenze culturali come delle barriere insormontabili? E inoltre, cosa possono fare la scuola, l’istruzione, la formazione per rendere questo processo organico alla crescita di una nazione? Come cambia la scuola, e quindi gli strumenti di apprendimento e comprensione, in quei luoghi do-ve non si può fuggire ed evitare il confronto? Queste sono alcune delle domande che hanno supportato il progetto di ricerca condotto da Tecnè, Istituto di Ricerche Demoscopiche fra i più prestigiosi in Europa, e che sono state il punto di partenza per la scrittura del testo teatrale originale di Vincenzo Manna e messo in scena dal regista Giuseppe Marini e un cast composto in prevalenza da attori under 35, accompagnati da professionisti di riconosciuta fama. Un innovativo esperimento di data storytelling. PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI Auditorium Rita Levi Montalcini Via 29 Maggio, 4 - 41037 Mirandola (MO) Tel. 0535.22455 mirandola@ater.emr.it- Lavori all'ex Gil per la sede della Polizia, il Comune di Mirandola: "Servono nuove opere e la bonifica bellica"
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