Castelfranco. Salvatore Montefusco: da imprenditore “coraggioso” a brutale assassino
CASTELFRANCO- Un uomo burbero e un padre-padrone, ma anche un lavoratore instancabile. Un imprenditore coraggioso Salvatore Montefusco che, negli anni Novanta, non si era piegato all'ennesima richiesta di pizzo dei casalesi: aveva imbracciato un'arma e fatto fuoco. E' questo il profilo che emerge dell'uomo che ha ucciso a sangue freddo mamma e figlia a Castelfranco.
Alla fine degli Novanta Montefusco aveva infatti collaborato con la polizia nella prima grande operazione contro il clan dei casalesi per l'ondata di estorsioni ai danni di imprenditori edili di Bastiglia, Sorbara, Bomporto, Castelfranco e Modena. Nell'ambito dell'inchiesta Zeus finirono in carcere 16 persone.
Negli anni l'imprenditore aveva continuato a lavorare nella sua azienda edile, costruendo una serie di villette a schiera delle quali andava molto fiero.
Vent'anni fa l'uomo aveva conosciuto Gabriela ed era iniziata una relazione: nonostante Montefusco fosse sposato e con tre figli. L'uomo aveva continuato a vivere nel suo podere con la famiglia. Qualche anno dopo Gabriela era però rimasta incinta e Montefusco aveva deciso di ufficializzare la relazione. E pare che in quello stesso periodo avesse deciso di adottare Renata (la prima figlia di Gabriela nata da una precedente relazione) e di darle il suo cognome.
Solo due anni fa aveva sposato la vittima ma, poco dopo, il rapporto si era incrinato diventando burrascoso: tanto che le frequenti liti tra i due avevano più volte richiesto l'intervento dei carabinieri. Gabriela lo aveva denunciato per maltrattamenti, atti persecutori e minacce: definendo Montefusco un uomo "padrone" e violento. Ma le richieste d’aiuto della donna stavano per essere archiviate.
Lunedì 13 giugno il tragico epilogo: Salvatore Montefusco ha afferrato il fucile a canne mozze e ha sparato ripetutamente contro le due vittime. Prima alla figlia e poi alla moglie.
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