Sospesi i parti al punto nascite di Mirandola, il sindaco Greco: “Rimasti soli a difendere il nostro ospedale”
MIRANDOLA - Il sindaco di Mirandola, Alberto Greco, interviene a proposito della sospensione dell'attività del punto nascite dell'ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola comunicata dall'Ausl di Modena nella giornata di ieri, giovedì 22 dicembre:
“Questa decisione suona come la definitiva chiusura del reparto con dirottamento di tutte le partorienti in altre strutture. Le soluzioni c’erano, si potevano esplorare, ma si è preferito agire d’impeto, senza nemmeno attendere il parere – peraltro richiesto - da parte della Regione Emilia-Romagna al Ministero della Salute. In tempi non sospetti – attacca il sindaco Alberto Greco - erano stati presi degli impegni precisi sul consolidamento e sul potenziamento del Santa Maria Bianca che ora, al contrario, perderà anche gli anestesisti. Per anni si è alluso, evidentemente per meri fini politico/elettorali, ad una condizione di “pari livello” con Carpi: questo epilogo certifica come fosse in atto un progetto esattamente contrario per privilegiare il “Ramazzini”. Spiace inoltre dover constatare come non sia stato possibile comporre un fronte compatto e comune nemmeno fra noi sindaci dell’Area Nord su questa delicata tematica: è vero che la struttura è ubicata nella nostra città, ma lo è altrettanto la sua strategica utilità per 80.000 cittadini residenti su tutto il distretto. Spiace constatare infine – conclude il primo cittadino – il lassismo di una Regione che evidentemente, con questa “governance” Bonaccini, mira ad essere ricordata da presenti e posteri come la “falcidiatrice di punti nascite”, con mirino puntato sulla Provincia di Modena”.Anche il consigliere comunale e segretario della Lega Mirandola, Marco Donnarumma, interviene in proposito con una nota stampa:
“Ma quale sospensione? Il Partito Democratico – che ha goffamente provato a negare a più riprese – e l'Ausl hanno decretato arbitrariamente, senza nemmeno attendere l'atteso parere del Governo, la chiusura del punto nascite di Mirandola. Un vero e proprio “raid”, eseguito esattamente come i ladri nelle ore notturne ed effettuato in una modalità poco istituzionale, divenuto necessario dopo che il Conigliere Guglielmo Golinelli aveva fatto cadere tutte le maschere nei giorni scorsi.
Oltre al danno, la presa in giro. Nel comunicato dell'Azienda sanitaria si parla di “sospensione a tempo indeterminato”: un curioso artificio retorico, creato all'unico scopo di evitare al Partito Democratico un ingombrante imbarazzo alle pendici di un congresso che vedrà l'attuale Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini- che tanto si è riempito la bocca di promesse sull’ospedale di Mirandola e sulla sanità pubblica locale- salire alla direzione del PD. Non mi stupisco, infatti, del silenzio assordante dei vertici della Regione che, dopo anni di falsi proclami, si ritrovano ora costretti a dover giustificare scelte totalmente opposte alle promesse fatte anche nelle ultime elezioni. Siamo stanchi di essere presi in giro e di essere trattati come cittadini di seconda importanza. Già un anno fa, nell’ultimo consiglio comunale aperto sulla sanità, chiesi di dichiarare apertamente quale futuro attende il Santa Maria Bianca. La chiusura vergognosa del punto nascite rappresenta solamente una delle tante mosse che di questo passo, pezzo dopo pezzo, porteranno alla chiusura definitiva del nosocomio, creando un danno per l’intera cittadinanza del tutto immisurabile. Regione e AUSL smettano allora di nascondersi e abbiano il coraggio di comunicare a tutti quale futuro ci attende. In questa battaglia, in cui la Lega è stata lasciata sola, occorre dedicare un cenno doveroso al comportamento del sindaco Alberto Greco che, a differenza della passività di altri sindaci, si è dimostrato un valido difensore della propria comunità, facendo barricate per l’Ospedale del distretto. Mirandola paga il conto salato frutto di errori di programmazione evidenti commessi dalla Regione e da suoi Dirigenti Ausl: a farne le spese come sempre, saranno i cittadini che, oltretutto, si ritrovano presi in giro da chi li dovrebbe tutelare".
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