Università, in Emilia-Romagna investimento record per garantire a tutti le borse di studio
La Regione Emilia-Romagna accelera sul potenziamento del diritto allo studio universitario e mette sul piatto per l’anno accademico 2022-2023 la cifra record di 135 milioni di euro, per una platea più ampia di beneficiari.
Nell’anno accademico 2021-2022 erano infatti 26.395 gli iscritti agli Atenei regionali risultati idonei ai benefici del diritto allo studio erogati da ER.GO, quest’anno saliranno a 27.155 (2,9% in più) con un incremento di risorse pari a 33,3 milioni, per far sì che il 100% di loro riceva i benefici stabiliti.
Un investimento importante, il più alto di sempre per la Giunta di Viale Aldo Moro, necessario per far fronte al forte aumento del fabbisogno finanziario (+32,7%) conseguente alle norme di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e alla scelta della Regione di ampliare al massimo la platea dei beneficiari.
Questo obiettivo è stato raggiunto anche grazie agli Atenei, che complessivamente hanno contribuito con un milione di euro, a testimonianza di come il diritto allo studio sia un valore condiviso tra le istituzioni del territorio.
Soglia Isee più alta e importo della borsa di studio più elevato
Per andare incontro alla crescente domanda di sostegno e per puntare su una regione sempre più inclusiva e attrattiva a livello nazionale e internazionale, la Giunta regionale, cogliendo l’opportunità indicata dal PNRR, ha infatti deciso la scorsa estate di aumentare a 24.335,11 euro l’Isee per l’assegnazione della borsa e dei servizi; in corrispondenza di questo aumento della soglia per i benefici, gli Atenei emiliano-romagnoli hanno innalzato anche la propria no tax area.
Più alto anche l’importo unitario della borsa di studio - 6.157,74 euro per i fuori sede, 3.598,51 euro per i pendolari e 2.481,75 euro per gli studenti in sede - con la previsione di ulteriori incrementi del valore della borsa per chi si trova in maggiori difficoltà economiche e per le studentesse iscritte alle lauree Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics). Per queste ultime la maggiorazione dell’importo della borsa è del 20%, e ne beneficeranno in Emilia-Romagna più di 2.800 studentesse.
Il punto sulle politiche regionali per consentire al maggior numero possibile di giovani di raggiungere i più alti gradi dell’istruzione, con una particolare attenzione agli studenti meritevoli con minori possibilità economiche, è stato fatto oggi in conferenza stampa a Bologna dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini e dall’assessora regionale all’Università, Paola Salomoni. Hanno partecipato, in presenza o collegati da remoto, anche i Rettori degli Atenei con sede in Emilia-Romagna: Paolo Andrei, Rettore dell’Università di Parma, Carlo Adolfo Porro, Rettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia, Laura Ramaciotti, Rettrice dell’Università di Ferrara, e Federico Condello, delegato per gli studenti e le studentesse dell'Università di Bologna in rappresentanza del Rettore, Giovanni Molari.
“Il diritto allo studio- affermano Bonaccini e Salomoni- è tra le priorità del programma di mandato della Giunta e lo dimostrano le risorse stanziate, che continuiamo ad aumentare, per far sì che tutte le studentesse e gli studenti idonei possano usufruire della borsa di studio. Mai come in questo anno accademico sono state investite così tante risorse per finanziare completamente il fabbisogno di borse di studio, che è aumentato del 30% rispetto all’anno scorso. Tra le tante novità di quest’anno, siamo particolarmente soddisfatti della maggiorazione riservata alle studentesse delle lauree Stem che scontano ancora, purtroppo, una ridotta presenza”.
“Il sistema universitario dell’Emilia-Romagna- aggiungono presidente e assessora- grazie anche allo straordinario lavoro dei nostri Atenei, che ringraziamo per il supporto, si dimostra sempre più capace di attrarre i giovani da fuori, un onore ma anche una sfida per testimoniare che chi viene a studiare e studia in Emilia-Romagna ha la sicurezza di trovare il massimo dei benefici che gli spettano. Questo impegno- concludono Bonaccini e Salomoni- va anche nella direzione che abbiamo delineato nel nuovo progetto di legge sui talenti, perché più della metà di queste borse sono destinate a studenti fuori sede e quindi lavoriamo proprio sul diritto allo studio come forte leva di attrattività”.
Le risorse
L’investimento diretto della Regione Emilia-Romagna attraverso ER.GO, l’Azienda Regionale per il Diritto agli Studi Superiori, vale complessivamente 42,6 milioni di euro, compresa la spesa per i servizi, di cui 9 milioni sono a valere sul Fondo Sociale Europeo. A questi finanziamenti si sommano ulteriori 26 milioni finanziati attraverso la tassa regionale per il diritto allo studio.
Anche quest'anno poi si aggiunge il contributo di 1 milione reso disponibile dalle Università emiliano-romagnole, in misura proporzionale al numero dei beneficiari di borsa di studio iscritti a ciascun Ateneo e della relativa spesa.
Tra le leve nazionali che portano al raggiungimento del 100% degli idonei c’è quella del Fondo Integrativo Statale - FIS per cui la Regione ha ricevuto 37,5 milioni, risultando la prima regione per riparto in Italia grazie alle azioni virtuose degli anni precedenti, al coinvolgimento delle Università e all’integrazione dei servizi.
Analogamente la Regione ha ottenuto la quota importante di 27,9 milioni dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, a parziale compensazione degli aumenti previsti per questo anno accademico.
La Regione Emilia-Romagna si è aggiudicata la fetta più sostanziosa a livello nazionale in entrambi i riparti, per una quota complessiva - FIS più PNRR - dell’11,7%. In totale, dunque, si contano 135 milioni di euro per il potenziamento del diritto allo studio nell’anno accademico 2022-2023: 33,3 in più rispetto ai 102 milioni mobilitati nel 2021-2022, che già aveva visto un incremento di 4,5 milioni rispetto a quello precedente.
Infine, un’altra novità del nuovo anno accademico a vantaggio dei beneficiari delle borse di studio è l’anticipo al 10 novembre del pagamento (che in precedenza avveniva entro il 31 dicembre) della prima rata alle matricole dei corsi di laurea triennali, diplomi di primo livello e lauree a ciclo unico, come previsto dalla normativa nazionale. Sono state più di 3.000 le matricole delle Università regionali che hanno ricevuto da ER.GO la prima rata a inizio novembre.
La situazione abitativa universitaria
L’attuale disponibilità è di 3.628 posti letto per gli studenti, su tutto il territorio regionale. Di questi, più di 1.600 sono a Bologna.
Per l’anno accademico 2022-2023, rispetto all’anno precedente, sono aumentati di 74 unità il numero di posti letto nel territorio bolognese, attraverso convenzioni con il Comune di Bologna/ACER, e con la Fondazione CEUR. Inoltre, è stata aperta a Ravenna la Residenza Santa Teresa, con 25 posti letto.
Per quanto riguarda gli investimenti per l’edilizia universitaria, la Regione assieme ad ER.GO, è impegnata ad allargare l’offerta di posti letto, proprio per dare una risposta a chi -al momento- non ha potuto avere la disponibilità del posto letto (624 studenti, in tutta l’Emilia-Romagna).
In questo momento gli interventi già ammessi ai cofinanziamenti ministeriali e in corso di realizzazione porteranno sul territorio più di 780 posti letto, di cui più di 600 a Bologna, mentre 75 e 87 sono previsti rispettivamente a Reggio Emilia e Parma. Un numero tale da coprire il fabbisogno al momento ancora scoperto.
Inoltre, sono state candidate al bando ministeriale, scaduto a maggio scorso, proposte per un totale di 545 posti letto a Bologna, Ferrara, Modena, Reggio Emilia e Parma.
Complessivamente i cofinanziamenti regionali tra interventi candidati o in corso di realizzazione ammontano a 16.630.000
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