Violenza contro gli operatori sanitari, nel modenese 328 episodi registrati su SegnalER nel 2023
Prevenire e contrastare gli episodi di aggressioni fisiche e verbali al personale sanitario. In occasione della “Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari”, istituita nel 2022 e che si celebra il 12 marzo di ogni anno, la Regione Emilia-Romagna ribadisce il proprio impegno nel fronteggiare questo fenomeno. A partire dalla formazione: si è concluso oggi il corso “La prevenzione delle aggressioni agli operatori sanitari in Emilia-Romagna", organizzato nell’ambito del Piano regionale della prevenzione 2021-2025; ha coinvolto tutti gli operatori della Regione addetti ai lavori (responsabili e addetti dei servizi di prevenzione e protezione, medici, psicologi, tecnici della prevenzione, risk manager), con l’obiettivo di creare un’occasione di confronto sulle azioni già realizzate e di definire una strategia comune di interventi nelle Aziende sanitarie a breve termine. Nel corso dell’incontro sono stati diffusi i dati 2023 relativi all’Emilia-Romagna, raccolti dall’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e sociosanitarie: lo scorso anno le aggressioni in regione sono state 2.401 e hanno coinvolto 2.732 operatori (gli episodi spesso riguardano più di un operatore); 2.112 si sono verificate nel settore pubblico, di cui 1.997 in ospedale.
“Gli episodi di violenza nei confronti degli operatori sanitari sono vergognosi e ingiustificabili, e non ammettono alcuna tolleranza - commenta l’assessore alle Politiche per la Salute, Raffaele Donini -. É inammissibile, infatti, che professionisti che dovrebbero essere solo ringraziati, siano oggetto di aggressione. La Regione da tempo monitora il fenomeno e, insieme alle Aziende sanitarie e ospedaliere, è impegnata a prevenirlo e contrastarlo con tutti gli strumenti a disposizione, dalla vigilanza alla formazione del personale, alla sensibilizzazione dei cittadini, nell’ambito delle proprie competenze e in raccordo al prezioso lavoro svolto dalle Forze dell’Ordine”.
L’impegno della Regione per contrastare il fenomeno
Nel 2020 la Regione ha trasmesso alle Aziende sanitarie le “Linee di indirizzo per la prevenzione degli atti di violenza a danno degli operatori dei servizi sanitari e socio-sanitari”, che contengono misure e interventi da attivare per contrastare il fenomeno. È in via di adozione da parte di tutte le Aziende sanitarie il sistema di segnalazione informatizzato denominato Segnal-ER, che raccoglierà le segnalazioni di aggressioni per una loro analisi e controllo tempestivi, lasciando alle Aziende la gestione del singolo episodio e le misure di prevenzione e protezione da adottare. Un sistema di raccolta, analisi e gestione dei dati utile per conoscere il fenomeno con un elevato livello di dettaglio e per definire gli interventi migliorativi, contestualizzandoli nei luoghi delle segnalazioni.
Alcuni tra gli interventi adottati di tipo tecnico riguardano: l’incremento della videosorveglianza e dell’illuminazione, l’installazione di Pulsanti antipanico e videocitofoni, il fissaggio degli arredi e il montaggio di vetri antisfondamento; sono in corso accordi con le Forze dell’ordine per la redazione di specifici protocolli di intervento. Vi sono anche sperimentazioni per l’adozione, soprattutto nelle postazioni isolate, di dispositivi di protezione personale quali bodycam, dispositivi di allarme, braccialetto con sim e gilet antiaggressione. Per quanto riguarda l’assistenza agli operatori colpiti, le Aziende hanno sviluppato procedure di assistenza legale relativamente ad aggressioni di tipo fisico; è attivo anche uno sportello di assistenza psicologia per tutti gli operatori che sono stati vittime di violenza.
I dati in Emilia-Romagna
In Emilia-Romagna il fenomeno viene monitorato in due modi: con l’analisi degli infortuni sul lavoro (estratti dal Sistema informativo regionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro) e con l’Osservatorio regionale di monitoraggio degli infortuni e delle malattie professionali correlate al lavoro; inoltre, attraverso il sistema delle segnalazioni effettuate dai singoli operatori sanitari oggetto di aggressione. Le tipologie di aggressione più frequenti, e spesso compresenti per ogni evento, sono quelle verbali (83,2%), dato nettamente in crescita negli ultimi anni; seguono quelle fisiche (32,7%), dato rilevante ma non in tendenziale crescita comparando gli anni 2022 e 2023; e quelle contro la proprietà (11,3%). Relativamente al settore pubblico, gli operatori coinvolti sono 2.393, il 3,4% del totale dei dipendenti del servizio sanitario regionale. Le qualifiche professionali più frequentemente colpite sono gli infermieri (59,7%), i medici (11,2%) e gli operatori socio-sanitari (10,3%), a seguire le altre professioni sanitarie e il personale non sanitario e di front-office. Per quanto riguarda l’identità degli aggressori, nella grande maggioranza sono gli stessi utenti o pazienti (79%), mentre nei restanti casi si tratta di parenti, caregiver, conoscenti o estranei. I luoghi in cui gli episodi si sono manifestati maggiormente sono le aree di degenza (27,2%), i Pronto Soccorso (26,1%), i reparti psichiatrici (12,6%), e gli ambulatori (9,7%).
I dati nel modenese, il comunicato stampa congiunto di Ausl di Modena, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena e Ospedale di Sassuolo:
No alla violenza contro il personale che lavora nelle strutture sanitarie modenesi. È una voce unica quella che oggi, 12 marzo, si è levata da Piazza Grande, da parte dei tre DG delle Aziende sanitarie modenesi, Anna Maria Petrini, Claudio Vagnini e Stefano Reggiani, insieme al Presidente della Conferenza sociale e sanitaria della Provincia di Modena Gian Carlo Muzzarelli, ai Direttori sanitari di Ausl, Aou e Sassuolo Romana Bacchi, Ottavio Nicastro, Silvio Di Tella e ai rappresentanti degli Ordini professionali. Erano presenti infatti, oltre a Reggiani in qualità di Consigliere tesoriere dell’Ordine dei Medici, Carmela Giudice, Presidente Ordine delle Professioni infermieristiche di Modena, Luana Valletta Vicepresidente Ordine degli Psicologi dell’Emilia Romagna, e Carla Budriesi Vicepresidente Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche della Riabilitazione e della Prevenzione di Modena e Reggio Emilia.
In occasione della Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza sugli operatori sanitari e socio-sanitari, istituita nel 2022 per ribadire che ogni atto di violenza contro un operatore sanitario non è mai giustificabile e che il dialogo è la via principale della risoluzione di qualsiasi conflitto, sono stati brevemente presentati i dati dell’anno e le azioni che le Aziende sanitarie sono impegnate a mettere in campo per ridurre gli episodi ma anche per sostenere i propri professionisti. L’evento si è svolto in unità di intenti con le istituzioni locali e con tutto il personale che lavora nel sistema sanitario pubblico sul territorio modenese, impegnati in un tavolo permanente di lavoro, accompagnato dalla campagna #rispettachicura, che come quella regionale appena lanciata, rimane anche quest’anno visibile nelle sedi sanitarie.
L’analisi dei dati relativi alle segnalazioni di violenza non indica un cambiamento del livello di aggressività degli utenti ma proseguono le iniziative messe in campo per aumentare la sensibilità degli operatori – compresi i corsi di formazione sull’inserimento delle segnalazioni stesse nel nuovo sistema SegnalER – volte a incrementare la consapevolezza dell’importanza di riportare ogni episodio di aggressione affinché possa essere censito e gestito nell’ambito dei percorsi di tutela e supporto dei lavoratori previsti dalle Aziende. Occorre infatti sottolineare che la segnalazione delle aggressioni è volontaria.
I dati
Complessivamente nel 2023 sono stati 328 gli episodi di violenza registrati su SegnalER (191 nelle diverse strutture Ausl, 114 in Aou, 23 all’Ospedale di Sassuolo Spa), per il 90% ad opera di utenti o parenti/caregiver. Degli episodi Ausl, il 20% riguarda i servizi di emergenza (Pronto Soccorso e 118), il 28% servizi di Salute mentale, il 52% altri servizi in cui si ritrovano in particolare gli Ambulatori territoriali (19%). Degli episodi AOU, il 54% riguarda i PS e il 64% le aree di degenza che sono anche i due ambiti cui si riferisce la quasi totalità delle segnalazioni di Sassuolo. Per quanto riguarda l’AOU, è utile ricordare che oltre al dato registrato su SegnalER, sono presenti quelli che risultano dai verbali del Servizio di vigilanza che per il 2023 sono ulteriori 85 per un totale di 199. La quasi totalità delle segnalazioni delle due aziende, 78% per Ausl e 77% per Aou, riguarda aggressioni di tipo verbale e/o contro la proprietà (strutture o cose); solo in una parte residuale vi è stata anche aggressione fisica. Afferenti ad aggressioni verbali sono anche i 23 casi di Sassuolo con una parte residuale che ha visto anche aggressione fisica o contro la proprietà.
Le azioni
Per quanto riguarda l’Azienda USL di Modena, nel 2023 si è lavorato in particolare sugli aspetti tecnologici per la prevenzione delle aggressioni e l’aumento del livello di sicurezza, con la verifica tramite mappatura e la successiva programmazione dell’installazione di sistemi di videosorveglianza, dispositivi di chiamata d’emergenza, impianti anti intrusione, servizi di vigilanza, concentrandosi in particolare sui servizi di Pronto Soccorso, Salute Mentale, Continuità Assistenziale. È stato inoltre realizzato un progetto pilota, promosso e guidato da un Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, che prevede la dotazione di un dispositivo cosiddetto di “uomo a terra”, per l’attivazione di un pronto intervento in caso di aggressione, infortunio o malore di un operatore che si trovi a svolgere la propria attività lavorativa all’interno di una struttura in condizioni di isolamento. Il sistema, attivato per ora nel laboratorio di Pavullo, prevede l’invio di una chiamata di richiesta di intervento nel momento in cui si preme un pulsante sul dispositivo o il dispositivo si reclina per un certo intervallo di tempo.
L'Azienda Ospedaliero - Universitaria di Modena per garantire una maggiore sicurezza per operatori e cittadini all'interno del PS del Policlinico ha trasferito la sede del Servizio di vigilanza all’ingresso della struttura. Inoltre, i monitor presenti nelle sale di attesa trasmettono, oltre a video relativi a messaggi in materia di prevenzione e contrasto a ogni tipo di comportamento violento o aggressivo, anche contenuti che raccontano il funzionamento del Pronto Soccorso con l’obiettivo di far comprendere ai cittadini in attesa cosa accade oltre le porte del triage e quindi favorire la loro consapevolezza del grande lavoro svolto quotidianamente dagli operatori. Anche al Policlinico, inoltre, è stato adottato nel 2023 il “dispositivo con funzionalità uomo a terra” nel laboratorio di Virologia, in cui l’operatore lavora, in alcune fasce orarie, in solitudine.
AUSL e AOU hanno rafforzato le collaborazioni con le Forze dell'ordine per garantire un intervento tempestivo in caso di evento di aggressione registrato nei PS e in generale nelle strutture sanitarie sul territorio; proseguono i gruppi di ascolto rivolti alle equipe che lavorano nelle aree critiche, i corsi di formazione per il personale sanitario e socio-sanitario sulle strategie di prevenzione e gestione delle aggressioni e degli atti di violenza, verbale e non, sulla “cura della relazione” e su tutti i temi volti a diffondere una cultura di contrasto ad ogni atto di violenza e di potenziamento della relazione positiva. Non ultimo, le Aziende offrono attivamente un supporto psicologico come ausilio a chi è vittima di aggressione nell’auspicio di aiutarlo a superare lo stress del trauma vissuto".
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