La violenza sui medici non si ferma, ancora troppe aggressioni dai pazienti
MODENA - Atti di violenza, verbale o, in alcuni casi, addirittura fisica, ai danni del personale sanitario. Negli ospedali, nei pronto soccorso e negli ambulatori. Di questo si è parlato in una conferenza stampa svoltasi nella sede dell'Ordine dei medici, chirurghi e odontoiatri di Modena alla vigilia della Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari, che si celebra domani, martedì 12 marzo, quando in unità di intenti con tutti gli ordini professionali, le direzioni generali delle Aziende sanitarie modenesi hanno organizzato un breve momento simbolico che si svolgerà alle ore 10.15 in piazza Grande, a Modena. Alla conferenza stampa sono intervenuti anche il vicepresidente dell’Ordine Laura Casari, l’ex presidente dell’Ordine Nicolino D’Autilia (attualmente alla vice presidenza del Ceom, Consiglio europeo degli Ordini dei medici) e il direttore del pronto soccorso del Policlinico di Modena Giuseppe Pezzuto.
L'osservatorio dell'Ordine dei medici di Modena ha ricevuto 2 segnalazioni nel 2019, nessuna nel 2020, 19 nel 2021, 36 nel 2022 e 12 nel 2023, anche se, come segnalato dal presidente dell'Ordine, Carlo Curatola, una delle problematiche sta proprio nella mancata denuncia di questi eventi da parte del personale sanitario.
L'ultima segnalazione risale al 23 febbraio scorso, quando una giovane dottoressa di medicina generale è stata aggredita verbalmente e fisicamente da un paziente, che ha anche danneggiato gli arredi dell'ambulatorio, solo perchè si era rifiutata di prescrivere degli esami. L'11 gennaio un altro medico di famiglia (anche in questo caso donna) era stata insultata da un paziente che voleva un certificato di malattia. Tra le motivazioni che portano agli atti di violenza spiccano la richiesta di certificazioni, ma anche la richiesta di visite fuori orario, la richiesta di una prestazione urgente oppure la somministrazione di un farmaco. Le donne sono le più colpite, con 39 aggressioni su un totale di 71 nel periodo 2017-2024.
"Questi dati indicano per fortuna una tendenza al ribasso e a qualcuno possono sembrare tutto sommato contenuti: in realtà sono la spia di un fenomeno preoccupante, anche perchè sono dati parziali e arrivano prevalentemente dai colleghi della medicina del territorio: medici di famiglia, pediatri, dentisti, liberi professionisti... Per avere un quadro completo bisogna aggregare le segnalazioni ricevute dalle aziende sanitarie" spiega il presidente dell'Ordine dei medici, chirurghi e odontoiatri di Modena, Carlo Curatola.
Il presidente dell'Ordine Curatola ritiene, però, che la fine dell'emergenza Covid abbia riportato un po' di serenità nei rapporti medico-paziente, Resta, tuttavia, il problema degli ospedali e dei luoghi di lavoro più a rischio, come reparti di psichiatria e pronto soccorso, nei quali le situazioni delicate, unite spesso alla riduzione della proposta assistenziale e alle carenze di personale, possono creare un mix potenzialmente rischioso per gli operatori sanitari: "Per questo riteniamo imprescindibile un intervento congiunto e coordinato delle istituzioni. A noi il compito e la responsabilità di collaborare per una corretta, costante ed esaustiva comunicazione al cittadino sul corretto accesso ai presidi del sistema sanitario nazionale, che per essere efficientati, in un momento di carenza di risorse umane, devono essere sollecitati con la giusta intensità. Carenza (di risorse umane) e violenza (sul personale sanitario) non fanno rima a caso".
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