Più soldi, ma anche formazione e possibilità di carriera: ecco cosa cercano i giovani nel lavoro di ristorazione
Più soldi, ma anche formazione e possibilità di carriera: ecco cosa cercano i giovani nel lavoro di ristorazione.
Ogni anno, con l’apertura della stagione estiva, ci si imbatte spesso nelle dichiarazioni di imprenditori del settore della ristorazione che denunciano la difficoltà di trovare e fidelizzare il personale. Si tratta di un problema oggettivo che Guru Jobs, società bolognese che si occupa di selezione del personale, ha analizzato all’interno del proprio osservatorio sul mercato del lavoro relativamente ai primi quattro mesi del 2025.
A fronte di 2383 candidature ricevute, di cui 1669 femminili e 1515 maschili, i dati mostrano come ben 1871 siano relative a persone che alla ricerca di un nuovo posto di lavoro principalmente per due ragioni: una mancata crescita economica e professionale. Tradotto: a fronte di un impegno che ritengono adeguato non vengono promossi a ruoli di maggiore responsabilità che comportano una maggiore soddisfazione professionale ed economica.
Analizzando la composizione per età del campione considerato composto per lo più da giovani della Generazione Z (nati tra la metà degli anni ’90 e il 2010) si ottiene poi un altro importante indicatore: i ragazzi hanno una maggiore consapevolezza del valore del lavoro e della formazione rispetto al passato, ragion per cui se non si sentono apprezzati e motivati a continuare, sono disposti a lasciare il posto e rimettersi sul mercato fino a quando non trovano esattamente il luogo in cui verranno formati, motivati e fatti crescere.
Il turnover nel settore della ristorazione, che in Italia nei soli primi quattro mesi del 2025 ha generato 9 miliardi di euro, confermandosi come uno dei motori trainanti dell’economia nazionale, è molto alto: la permanenza nello stesso posto, per chi non si sente apprezzato e riconosciuto, è mediamente di 45 giorni cosa che comporta per il datore di lavoro una evidente perdita di tempo e di denaro. D’altra parte oggi la clientela, disposta anche a spendere molto denaro, richiede di vivere un’esperienza enogastronomica di alto livello che comprende l’eccellenza in cucina non meno che in sala. Logica conseguenza è che un personale adeguatamente formato fin dalla sua prima esperienza nell’ambito delle ristorazione ha un costo elevato per l’imprenditore.
Trovare il modo di fidelizzarlo, anche quando si tratta di personale stagionale, è quindi strategico, ma per riuscire in questo è indispensabile comprendere che i giovani oggi hanno esigenze ben definite. Ciò che chiedono, in cambio di impegno e fidelizzazione sono ambienti di lavoro orientati a valori chiari, con un impatto ambientale positivo, rispetto per il work-life balance e riconoscimento concreto per il loro impegno.
“In conclusione - commentano Samantha Marzullo e Nina Iacuzzo, socie fondatrici di Guru Jobs - non si può che osservare come le nuove generazioni abbiano una maggiore consapevolezza del loro valore e non siano disposti a negoziare con chi non lo riconosce, d’altra parte se incontrano un imprenditore capace di formarli, motivarli, dedicare loro attenzione e metterli nelle condizioni di crescere e migliorare, dimostrano di essere affidabili e assolutamente professionali”.
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