Al via AGO Modena Fabbriche Culturali, l’hub dove si connettono cultura digitale e cultura umanistica
Un progetto connettivo e collettivo, un complesso di oltre 40mila metri quadrati dove le barriere tra sapere scientifico e sapere umanistico si dissolvono. AGO Modena Fabbriche Culturali รจ legato alla riqualificazione degli spazi dell'ex Ospedale Sant'Agostino di Modena e intende avviare una programmazione culturale che ne qualifichi l'identitร . Nel suo "anno zero" AGO fa il punto sui quattro pilastri di una nuova cosmologia digitale, con altrettante stagioni di eventi in cui tema portante รจ quello della "connessione" - nel tempo, nella realtร , tra le persone, tra i sensi - indagato attraverso lezioni e conversazioni, laboratori, installazioni artistiche, spettacoli, prototipi sperimentali
Un filo nuovo per collegare arte e tradizione umanistica, cultura scientifica e innovazione, una struttura capace di cucire insieme il lavoro di chi si occupa di materie umanistiche, di scienza, di tecnologia, di intelligenza artificiale, di innovazione educativa.ย AGO Modena Fabbriche Culturaliย (https://www.agomodena.it/it/) fonda la propria identitร nel luogo architettonico da cui prende nome e missione - ilย Complesso Sant'Agostino di Modenaย - e al contempo opera per dare a quel luogo un profilo immateriale e culturale. Lo fa da connettore concettuale e comunicativo: tramite tale lavoro connettivo ambisce ad aggiungere valore alle attivitร svolte sul territorio da altri soggetti.
Situato nel cuore di Modena, in una parte significativa del centro storico della cittร sia dal punto di vista urbanistico che storico e culturale, si collega alla riqualificazione diย un'ampia area (oltre 40.000 mq.) con un rilevante investimento finanziario (oltre 110 milioni di euro)ย mettendo a sistema il complesso costituito dall'ex Ospedale Sant'Agostino, dal Palazzo dei Musei, dall'ex Ospedale Estense. Partner del progetto sono Fondazione di Modena, Comune di Modena, Universitร di Modena e Reggio Emilia, MIBACT con le Gallerie Estensi.
Missione culturale di Ago รจ riflettere sull'impatto delle tecnologie su cultura ed esperienza contemporanea. Approfondendo in modo denso la realtร digitale, intende farla emergere come una dimensione che comporta una ridefinizione dei confini tra saperi ed esperienze.
Il programma 2021: quattro stagioni per i quattro elementi di una cosmologia digitale
Per il 2021 AGO Modena Fabbriche Culturali proporrร un nucleo di eventi in ognuna delle quattro stagioni, impegnandosi a una ciclicitร e regolaritร di appuntamenti. Lo fa coinvolgendo i suoi partner attorno a progetti multiformato e multicanale, con modalitร di svolgimento dal vivo e online, attraverso lezioni e conversazioni, laboratori, installazioni artistiche, spettacoli, prototipi.
Laย prima stagione del programmaย di Ago,ย al via giovedรฌ 4 febbraioย (e descritta nel comunicato che segue), รจ dedicata allaย trasmissione, al futuro del patrimonio culturale garantito dalle piattaforme digitali, ai loro usi e alle potenzialitร di elaborazione culturale e artistica che esse possiedono.
Per laย stagione primaverile, al via il 15 aprile, la parola chiave รจย iQuanti. Si approfondirร la natura stessa della realtร digitale: leggera, punteggiata, in continuo divenire, caratterizzata da un legame tra le sue unitร costitutive simile a quello che i fisici identificano tra i quanti.
Agli impatti sociali, politici e antropologici dell'epoca onlifeย Ago dedica la suaย stagione di attivitร estive; a partireย dal 28 maggioย si indaga come non solo la nostra esperienza sociale sia divenuta anche social, non solo la nostra vita relazionale sia divenuta anche connessa, ma la nostra stessa coscienza e addirittura il rapporto con il nostro corpo risultino scossi dalle fondamenta da una rivoluzione tecnologica che trasforma il modo in cui ci formiamo le nostre opinioni e ridefinisce i confini della presenza e dell'assenza.
Laย stagione autunnale, dal 17 settembre, in concomitanza con il festivalfilosofia, si focalizza sul connubio originario tra gioco e digitale e sulla nuova combinazione tra i sensi (touch, screen, scrittura, auricolari), che consente ai tool digitali una radicale gamificazione del mondo.
Accanto al coinvolgimento dei partner culturali del territorio - segnatamente quelli direttamente afferenti al progetto Ago come gli istituti culturali comunali, il Centro DhMore e FEM - Ago stringerร collaborazioni su progetti qualificanti anche con attori particolarmente qualificati. Durante il corso del 2021, nelle stagioni a venire, prenderanno forma, tra le altre, attivitร in collaborazione con Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (che condivide con Ago la missione alla public education), Fondazione Nazionale della Danza (con un progetto site specific), Fondazione Collegio San Carlo di Modena e DIG Festival.
Connessioni nel tempo: il digitale e le nuove forme di trasmissione del patrimonio culturale al centro della prima stagione di AGO | |
La programmazione di AGO Modena Fabbriche Culturali debutta giovedรฌ 4 febbraio con una prima stagione dedicata alla trasmissione del patrimonio: dieci iniziative, principalmente in live streaming, per comprendere come il futuro del patrimonio culturale venga garantito dalle piattaforme digitali. Ospiti di fama internazionale declinano il tema con lezioni e confronti online: Jeffrey Schnapp, Robert Darnton, Maurizio Ferraris. Segue una conversazione sul futuro dei musei (con Martina Bagnoli, Riccardo Falcinelli, Gianfranco Maraniello) e un intervento di Adriano Prosperi su come mutano le modalitร di registrazione della memoria. Completano il programma il lancio della piattaforma digitale Lodovico e un'installazione del duo Afterall
Nella realtร digitaleย tutto รจ documento: qui gli atti sociali vengono fissati in agglomerati di dati. In essa tutto รจ rintracciabile, trasmissibile e anche potenzialmente utilizzabile per analizzare consumi e orientare bisogni.
Il carattere digitale del documento ha un significato speciale nel caso della trasmissione del patrimonio culturale: le nuove tecniche di conservazione e diffusione del patrimonio - bibliotecario e archivistico in primo luogo - rendono la memoria condivisa meno deteriorabile, sempre piรน accessibile e pubblica. La prima stagione del programma di Ago per il 2021 parte da qui, da una riflessione sul futuro del patrimonio garantito dalle piattaforme digitali che si snoda attraverso lezioni magistrali e conversazioni, release di patrimonio digitalizzato, installazioni artistiche: dieci appuntamenti in meno di un mese, in diretta streaming sul sito e sui social di AGO, in attesa di poter accogliere il pubblico in presenza.
Il programma prende il via con una riflessione sulla transizione dei libri dalla pagina allo schermo (e viceversa):ย giovedรฌ 4 febbraio alle 18ย la lezione live streaming diย Jeffrey Schnapp, tra i principali esperti di umanesimo digitale e professore dell'Universitร di Harvard, ricostruisce il lungo percorso dal codex all'e-book per evidenziare i cambiamenti tecnologici, le pratiche estetiche e i mutamenti nella comunicazione della ricerca connessi all'avvento del libro elettronico.
L'ambizione, antichissima, di raccogliere tutti i libri del mondo in un'unica biblioteca รจ al centro del secondo appuntamento, la lezione dello storico statunitenseย Robert Darntonย venerdรฌ 5 febbraio alle 18: la biblioteca d'Alessandria, con il suo tragico epilogo, รจ l'emblema di questo sforzo enciclopedico. Darnton, membro del comitato direttivo della Digital Public Library of America, racconta la storia di questo sogno e la declina nell'epoca digitale delle biblioteche virtuali.
Maurizio Ferraris,ย sabato 6 febbraio alle 18, affronta le delicate questioni che pone il tema della documedialitร : virtuale ma nondimeno reale, la dimensione digitale cambia il significato di categorie fondamentali come il materiale e l'immateriale.
L'aggiornamento dell'educazione al XXI secolo passa da una piena comprensione del ruolo della trasformazione digitale in corso. Le tecnologie a nostra disposizione permettono non solamente di personalizzare gli apprendimenti, ma anche di educare alle dinamiche di rete e di produzione collettiva: รจ possibile, quindi, educare all'intelligenza collettiva.ย Mercoledรฌ 10 febbraio alle ore 18ย un dibattito in streaming traย Filippo Domaneschi, direttore del Laboratory of Language and Cognition di Genova e la sociolinguistaย Vera Ghenoย affronta il tema di come osservare la memoria nel suo stato nascente. La conversazione, a cura di FEM Future Education Modena costituisce l'occasione per una valutazione teorica su queste potenzialitร della linguistica cognitiva e per fare il punto su alcuni dei progetti di questo Centro di innovazione educativa.
Una riflessione sul futuro dei musei e sulle nuove pratiche di fruizione tra digitale e pandemia รจ affidata a un dibattito a tre voci nel quale la direttrice delle Gallerie Estensiย Martina Bagnoli, il designerย Riccardo Falcinelli, lo storico dell'arteย Gianfranco Maranielloย (per cinque anni direttore del MART di Rovereto) si interrogano sui nuovi rapporti tra artisti, pubblico e opere. Con loroย giovedรฌ 11 febbraio alle 18ย si ripensa il ruolo del museo alla luce dei nuovi linguaggi digitali e relazionali.
Lo storicoย Adriano Prosperiย si chiede invece che valore hanno le cronache nella costruzione dell'identitร e della storia di una societร ; la loro conversazione,ย venerdรฌ 12 febbraio alle 18, ha come focus l'importanza della trasmissione mediata dal documento scritto e le potenzialitร della digitalizzazione come nuovo mezzo di sigillazione di patrimoni.
Sabato 20 febbraioย un dibattito curato dall'Archivio storico del Comune di Modena fa il punto sull'attualitร dei lavori Giordano Bertuzzi per la ricerca urbanistica su Modena. Esperto di storia ducale e di trasformazioni edilizie della cittร , Bertuzzi ha fissato un modello ancora valido per misurare il cambiamento e salvaguardare un patrimonio, in questo caso quello dei manufatti edilizi del tessuto urbano (con: Angelo Spaggiari, Matteo Agnoletto, Giovanni Cerfogli, coordina: Giuseppe Bertoni).
Esperienze e azioni
Il 4 febbraio si inauguraย Lodovico, la biblioteca digitale di Ago (www.lodovico.medialibrary.it)
Intervenendo direttamente sui testi tratti dalla Cronaca di Modena di Giovan Battista Spaccini (e sottolineandone un significato per cosรฌ dire generale) il duo d'artisti napoletanoย Afterallย propone un'installazione all'interno dell'antica farmacia dell'ex Ospedale dal 4 febbraio all'8 marzo: Enzo e Silvia Esposito mettono in atto un'azione di ricopiatura che porta il manoscritto su cartacarbone a rivivere nel presente e gli artisti diventano attori e custodi di una nuova memoria. Una discrepanza temporale accentuata dall'intuizione di filmare l'intera performance con telecamere a circuito chiuso, necessitร artistica e contingente data l'impossibilitร di una fruizione diretta dell'opera da parte del pubblico. In-visibile dal vivo, ma accessibile sul web, l'installazione incorporerร azioni in diretta ogni giovedรฌ (orari da confermare), riproducendo anche nella dimensione online l'alternanza tra presenza e assenza, istante e memoria, che ne costituisce l'intuizione artistica originaria. Venerdรฌ 5 marzo alle 18 i due artisti fanno un bilancio del lavoro in corso (con Lorenzo Respi).
E' possibile seguire gli appuntamenti di AGO in diretta sulla pagina Facebook AGO Modena Fabbriche Culturali (@AGOModenaFaCultura) e sul sitoย www.agomodena.it
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