Lavoro e Ambiente. Un futuro “green” per le nuove generazioni.
Lavoro e Ambiente. Un futuro "green" per le nuove generazioni.
Il treno della “rivoluzione verde” sta passando ora, non possiamo permetterci di perderlo
di Francesca Monari*
La crisi climatica e ambientale rappresenta una priorità per il futuro del Paese e una collaborazione strutturata tra scienza e politica è decisiva. Senza una visione d’insieme la transizione ecologica resterà su carta ancora una volta. Basta a gestioni "arretrate" e incoerenti con il reale fabbisogno dell'ambiente! Vogliamo un paese più "verde".
Proprio come per la pandemia anche per la crisi ambientale occorre agire prontamente per limitarne l'ulteriore propagarsi.
Le scelte che facciamo oggi possono garantire che ciò avvenga nell’immediato futuro.
Nella bozza del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) cioè il programma di investimenti che l'Italia deve presentare alla Commissione europea nell'ambito del Next Generation EU, ovvero lo strumento per rispondere alla crisi pandemica provocata dal Covid-19, uno degli obiettivi principali è sostenere la "rivoluzione verde". Punti chiave di quest'area di intervento necessari per contribuire alla transizione ambientale sono; l'agricoltura sostenibile, una filiera industriale legata alle energie rinnovabili, l'efficientamento energetico, una migliore gestione dei rifiuti, il miglioramento delle acque interne e marine e l'economia circolare; ovvero un modello di produzione e consumo che implica condivisione, riutilizzo, riparazione e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile.
A tutela del territorio e delle risorse idriche, previsti rilevanti interventi sul dissesto idrogeologico, sulla forestazione e tutela dei boschi e sulle opere di approvvigionamento idrico a scopo idropotabile e/o irriguo.
Questa missione richiede che l’Italia, che pure ha già fatto progressi in tal senso, intensifichi il proprio impegno per far fronte agli ambiziosi obiettivi europei fissati dallo European Green Deal o Patto Verde europeo, un insieme di iniziative politiche proposte dalla Commissione europea con lo scopo di raggiungere la neutralità climatica in Europa entro il 2050.
Questo momento di difficoltà ci offre la possibilità di "lavorare" su diversi aspetti e cogliere l'occasione al volo significa garantire uno stato di salute del nostro pianeta, che tuteli il futuro delle nuove generazioni.
Il futuro del lavoro è verde
Secondo l’ultimo rapporto GreenItaly realizzato da Unioncamere, le professioni di domani richiederanno sempre più competenze green.
Si tratta di impieghi che mirano a salvaguardare la Terra e il suo benessere, senza impattare negativamente sull’ambiente.
La sempre maggiore attenzione a questi elementi sta portato ad una crescente richiesta di occupati. 432mila imprese in Italia inoltre hanno già scelto la strada della sostenibilità, con conseguenze positive su fatturato e lavoro.
L' invito ai giovani in cerca di impiego è quello di rivolgere l’attenzione a questi settori.
In Emilia-Romagna sono già attivi dei percorsi post-diploma avviati dalla rete regionale ITS, in ambito sostenibilità ed efficienza energetica e agroalimentare. Attivi presso le università alcuni Master a tema.
I "lavori verdi" non comprendono solo i nuovi mestieri, ma anche mestieri tradizionali declinati all'insegna del green. Pensiamo al lavoro dell’avvocato: un settore piuttosto saturo. Ma oggi un avvocato con le competenze green può fare la differenza.
Secondo l'Osservatorio Green Emilia-Romagna, il database della green economy emiliano-romagnolo è costituito da circa 6.000. Ai primi posti l'agroalimentare e l'edilizia, a seguire l'energia e la mobilità.
Necessità e virtù e il lavoro è tuo!
*L'autrice è esperta di risorse umane e politiche per il lavoro
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