Poste Italiane, Slc Cgil annuncia uno sciopero dei lavoratori per il primo marzo
Egregio Dottor Del Fante
Apprendo con piacere dei risultati ottenuti da Poste Italiane nell’anno 2020 dal Vostro TG Poste, e dalle Sue dichiarazioni riportate sui mezzi d’informazione, dati entusiasmanti e molto positivi: si parla di record dei pacchi consegnati (210 milioni), di 12 milioni di identità Spid fatte e 575 milioni di transazioni concluse in 12.800 uffici postali, tanto per citare alcuni dei dati riportati, con un fatturato di 10,5 miliardi di euro e un utile netto di 1,2 miliardi di euro.
Ottimo risultato, ottenuto nell’annus horribilis in Italia ma splendido per gli azionisti di Poste, che forse non sanno che è grazie al lavoro fatto dagli operatori di Poste Italiane che sono stati ottenuti questi risultati.
I lavoratori di Poste Italiane però il 1° marzo 2021 a Modena e in Emilia Romagna sciopereranno per rivendicare migliori condizioni di lavoro, gli stessi che mentre Lei, Dottor Del Fante, rivendica risultati da record, denunciano che negli uffici postali modenesi c’è carenza di personale e questo provoca lunghe code fuori dagli uffici, quindi disservizi ai cittadini e lamentele e insulti agli operatori postali che sono la prima linea di Poste Italiane.
La informo che molti degli amministratori dei nostri comuni modenesi hanno presentato reclami ai dirigenti locali di Poste, alcuni come quelli dell’Area Nord hanno votato nell’Unione dei Comuni - Ucman - un ordine del giorno per denunciare le tante criticità degli uffici postali.
Inutile ricordarLe che Poste Italiane è l’affidataria del servizio universale e deve fornire servizi essenziali, è controllata al 35% da Cassa Depositi e Prestiti e dal 29,3 % dal Ministero dell’Economia e Finanze, quindi a maggioranza pubblica. Ecco, io mi aspetto che un’azienda a maggioranza pubblica investa una parte degli utili - non tutti una parte - per migliorare il servizio pubblico, magari riaprendo gli uffici oggi chiusi e/o razionalizzati in parte, assumendo personale oggi carente, creando nuova e buona occupazione e per questa via migliorare le condizioni di lavoro degli operatori, riconoscendo la giusta dignità del lavoro in Poste Italiane.
Del resto è Lei stesso a dichiarare che “se la nostra rete lavora bene … si riescono a mantenere queste risorse nel nostro network” ma per fare questo va cambiata la politica che Poste Italiane ha messo in campo finora, una politica che si è tradotta in un incremento annuo del 5% per gli azionisti e disservizi nella rete cioè ai cittadini e lamentele e insulti ai lavoratori degli sportelli.
Dottor Del Fante mentre Lei decanta le meraviglie di Poste Italiane i cittadini di Modena lamentano disservizi e i lavoratori il 1° marzo scioperano
Cordialmente,
Fernando Siena, segretario Slc Cgil Modena
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