Due professoresse Unimore nella banca dati delle studiose italiane
MODENA- Due professoresse dell’Università di Modena e Reggio Emilia per la prima volta nella banca dati online (www.100donne.it), che raccoglie studiose ed esperte italiane di rilievo internazionale provenienti dalla comunità accademica e dalla ricerca e dal mondo professionale.
Si tratta della professoressa Carla Bagnoli, che figura nell’elenco dei 25 nominativi compresi nel gruppo “Area Storia e Filosofia” e la professoressa Graziella Bertocchi, che le fa compagnia nell’elenco nominativo dei 72 profili compresi nell’”Area Economia e Finanza” Il progetto del portale, promosso contro gli stereotipi di genere presenti nella cultura accademica, e non solo, è nato nel 2016 per iniziativa dell'Osservatorio di Pavia e dell'Associazione Gi.U.Li.A., con lo sviluppo di Fondazione Bracco e il supporto della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, proponendo un primo elenco 100 nomi e curricolulum di esperte di STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics), un settore storicamente sotto-rappresentato dalle donne e al contempo strategico per lo sviluppo economico e sociale del nostro paese. Il sito è stato ideato e costruito per crescere nel tempo, incrementando via via il numero di esperte e ampliando anche i settori disciplinari, per cui alle prime 100 esperte di STEM, si sono aggiunte numerose esperte di Economia e Finanza (dal 2017) e Politica Internazionale (dal 2019) e ora nel 2021 la banca dati si è estesa al settore della Storia e della Filosofia. La selezione avviene prendendo in esame criteri, individuati alla luce della letteratura scientifica internazionale su genere, organizzazioni e lavoro e adattati all’obiettivo dell'operatività della banca dati, che si rifanno all' innovazione, alla rappresentatività territoriale, al genere e alla generazione, privilegiando coloro che si dimostrano attente alla valorizzazione dei talenti in ottica inter‐generazionale e che, dunque, sono attivamente coinvolte nella promozione delle giovani donne, e reperibilità, poiché oltre a rappresentare correttamente l’eccellenza e il lavoro scientifico, le esperte devono poter diventare un punto di riferimento per i giornalisti che sono gli utenti finali della banca dati stessa. La selezione delle esperte è stata realizzata in collaborazione con il Centro Genders dell'Università degli Studi di Milano per le STEM e l'ISPI per la Politica internazionale, con docenti dell'Università Bocconi per l'area Economia e Finanza, dell'Università di Milano Bicocca per la Filosofia e dell'Università di Cagliari per la Storia. Il progetto gode del patrocinio della RAI Radiotelevisione Italiana, del Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Giornalisti e della Consigliera Nazionale di Parità istituita presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. “La filosofia – afferma la professoressa Carla Bagnoli di Unimore - è una disciplina nella quale gli stereotipi di genere sono particolarmente radicati. Come dimostrano i dati raccolti dalla Società delle donne in filosofia (SWIP-IT), c’è una sproporzione di genere ingiustificabile nelle posizioni apicali. Oltre ai dati, ci sono argomenti basati sull’esperienza sofferta in prima persona: testimonianza di palesi ingiustizie ma anche di micro-aggressioni quotidiane. Si tratta di violenze pervasive e spesso non denunciate e, se denunciate, misconosciute oppure non accolte con equanimità. È una realtà che deve essere cambiata non solo per migliorare l’accademia come ambiente di lavoro, ma anche per migliorare la qualità della ricerca. L’iniziativa 100esperte è un primo passo importante in questa direzione, poiché contrasta gli stereotipi incoraggiando tutti ad usufruire del contributo scientifico delle donne”. “Contrariamente a quanto si pensi – afferma la professoressa Graziella Bertocchi di Unimore – l’economia è una disciplina in cui le donne sono ancor meno rappresentate che nelle discipline STEM. Questo fenomeno inizia già all’università e si acutizza nei ruoli apicali della professione, sia in ambito accademico che non. E’ un fenomeno che non caratterizza solo l’Italia ma che si manifesta, per esempio, anche negli Stati Uniti. Altrettanto marcata è l’esclusione delle donne dal campo della finanza. L’iniziativa di 100esperte ha riconosciuto da tempo i limiti imposti alle economiste, promuovendo efficacemente la loro visibilità anche sul piano divulgativo, che è poi la chiave per portare un messaggio positivo anche alle ragazze che si apprestano a scegliere il percorso universitario e professionale”. “Credo che sia un importante raggiungimento e mi complimento con le colleghe – afferma la professoressa Tindara Addabbo, delegata del rettore per le Pari Opportunità – per un’iniziativa che contribuisce a eliminare gli stereotipi di genere che limitano l’accesso delle donne alle professioni e in particolare in alcune aree e livelli, stereotipi che al contempo impediscono alla stessa società di avvalersi delle loro competenze con un evidente spreco di risorse. Iniziativa che contrasta anche la discriminazione statistica riducendo l’asimmetria informativa che di nuovo contribuisce a ridurre la partecipazione femminile al lavoro”.
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