Assalto al portavalori all’esterno del GrandEmilia: due arresti
MODENA - Nella serata di ieri, 30 agosto, e nella mattinata di oggi, 31 agosto, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Modena, con il supporto dell'Arma territoriale di Napoli e Foggia e con il contributo dei Reparti Speciali messi a disposizione dalle Legioni Carabinieri Puglia e Campania hanno arrestato ad Apricena (NA) e San Severo (FG) due uomini, sospettati di aver partecipato alla rapina a mano armata ad un portavalori, commessa il 20 gennaio 2020 all'esterno del centro commerciale GrandEmilia. Uno dei due è stato individuato e bloccato stamattina al porto di Napoli, bloccato all'imbarco sulla nave da crociera che avrebbe dovuto portarlo in tour nel Mediterraneo per i prossimi 8 giorni.
La mattina del 20 gennaio 2020, una squadra dell'Istituto di Vigilanza Privata "Coop Service", incaricata di raccogliere l'incasso del centro commerciale “GrandEmilia", era stata aggredita da tre rapinatori armati e con il volto coperto da passamontagna, i quali erano riusciti ad impossessarsi sia del denaro che gli incaricati stavano per collocare nel furgone blindato (tre sacche contenenti complessivamente circa 150.000 Euro), sia della pistola Beretta di una delle due guardie giurate. Nella circostanza, mentre una delle guardie si apprestava a trasportare i valori nel furgone utilizzando un carrello, era stata bloccata da due rapinatori, uno dei quali armato con un fucile a pompa, che gli aveva sottratto la pistola di servizio, mentre l'altro si era impossessato dei sacchi del denaro. Il tutto era avvenuto mentre un terzo rapinatore, anche egli armato di fucile a pompa, teneva sotto tiro l'autista del furgone blindato. Quest'ultimo tuttavia, attuando le procedure operative di servizio per impedire la sottrazione degli altri valori presenti sul mezzo, aveva inserito la marcia riuscendo ad allontanare il mezzo blindato dal luogo della rapina.
I tre rapinatori si erano quindi alla fuga a bordo di un'autovettura, una Alfa Romeo Giulietta di colore bianco con targa clonata, risultata successivamente rubata tre giorni prima in provincia di Campobasso. Il veicolo era stato rinvenuto dai Carabinieri a poco più di un chilometro dal luogo della rapina con l'abitacolo completamente cosparso di una polvere bianca, appositamente spruzzata da un estintore allo scopo di cancellare eventuali impronte e tracce biologiche.
Le indagini immediatamente avviate e coordinate dalla Procura della Repubblica di Modena sono state condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Modena partendo da una minuziosa attività di sopralluogo, effettuata da personale specializzato, sia sulla scena del delitto nel luogo ove era stata commessa la rapina, sia sull'autovettura utilizza dai rapinatori.
La ricostruzione del percorso fatto dai rapinatori, la visione di numerosi filmati acquisiti dalle diverse telecamere di videosorveglianza, gli accertamenti effettuati presso caselli autostradali, le analisi dei tabulati telefonici hanno consentito di raccogliere fonti di prova integranti una piattaforma indiziaria a carico di almeno due indagati, ritenuta grave dal Gip. I Carabinieri di Modena hanno ricostruito e documentato la presenza dei due foggiani il giorno della rapina, l'esecuzione di almeno due sopralluoghi effettuati nei pressi del centro commerciale modenese nel dicembre 2019 nonché in altra località del foggiano in circostanze di tempo e di luogo coincidenti con il furto di un'autovettura risultata utilizzata nella rapina al portavalori.
Un fondamentale impulso alle indagini è stato dato dall'arresto in flagranza di reato di uno dei due indagati, avvenuto il 2 marzo 2020 a Torino, dove, una pattuglia di Carabinieri di quel Nucleo Radiomobile, aveva intercettato due autovetture i cui conducenti, alla vista dei militari, si erano dati a alla fuga. Nella circostanza, i militari erano riusciti a bloccare e trarre in arresto uno dei fuggitivi, nella cui autovettura erano stati trovati giubbotti antiproiettile, scaldacollo, guanti, armi (fucili a pompa) e munizioni, targhe clonate e chiodi a tre punte. Gli accertamenti effettuati successivamente si erano concentrati sull'ambito familiare e relazionale dell'arrestato, sul conto del quale emergevano frequentazioni e controlli con l'altro odierno arrestato, in circostanze risultate di rilevanza investigativa.
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