Discarica di Finale dissequestrata, l’Osservatorio ora tocca a noi: “Inaccettabile e ingiusto”
"Inaccettabile e ingiusto". E' così che l'Osservatorio Civico Ora tocca a noi accoglie la notizia del dissequestro della discarica di Finale Emilia, che ora potrà tornare in attività ed essere ampliata.
Scrivono i civici:
La lettura dell'Ordinanza di dissequestro della discarica Hera/Feronia di Finale Emilia, emessa dal Tribunale Ordinario di Modena Sezione Penale, provoca sconcerto ed incredulità. Mai vista una cosa simile! La motivazione che ha indotto i giudici ad emettere questa Ordinanza, è legata ad un verbale della Conferenza dei Servizi tenutasi in data 8 febbraio 2022, nella quale sembrerebbe che Arpae abbia sentenziato che dopo vari anni di verifiche analitiche, i superamenti delle CSC (concentrazione di soglia di contaminazione) di numerosi inquinanti nelle falde acquifere, non sarebbero correlabili a fenomeni di contaminazione provenienti dalla discarica. Di fatto saremmo di fronte al primo caso mondiale di inquinamento "naturale"! Tutto questo è insopportabile! Questa situazione intanto fa sorgere dei legittimi quesiti. In primis fa scalpore constatare che il Tribunale di Modena prenderebbe per buono il giudizio di Arpae su questo inquinamento, quando alcuni funzionari dello stesso ente sono imputati e accusati a vario titolo di molteplici reati, nel procedimento giudiziario in corso che riguarda proprio la discarica di Finale Emilia. Altro suggestivo interrogativo è chiedersi quale sia stata la posizione tenuta dall'amministrazione comunale di Finale Emilia nella Conferenza dei Servizi che si è svolta l'8 febbraio 2022. La giunta Poletti che a parole si proclama contro l'ampliamento della discarica, sembrerebbe essere rimasta passiva e silenziosa in sede di Conferenza dei Servizi. Un silenzio assordante che potrebbe fare pensare ad una silente complicità. Molte sono le argomentazioni documentali che la giunta Poletti poteva presentare per controbattere in maniera decisa le inaccettabili conclusioni della Conferenza dei Servizi, cosa che colpevolmente non ha fatto, come peraltro non ha nemmeno provveduto ad informare i cittadini sull'andamento delle discussioni avvenute nella Conferenza stessa. Ma come detto, molte sono le prove documentali che controbattono le conclusioni della Conferenza dei Servizi. Intanto va ricordato che nell'ambito del procedimento giudiziario in corso, la difesa di alcuni imputati punterebbe sull'inquinamento non antropico, basandosi esclusivamente su due elementi ferro e manganese, dimenticando che sono molteplici gli inquinanti che sono stati rilevati nelle acque di falda con valori superiori alla normativa vigente. A questo proposito nel verbale della Conferenza dei Servizi del 30 aprile 2020 viene riportato il superamento della CSC in vari piezometri di molteplici sostanze inquinanti nelle falde acquifere, tra cui il triclorometano, il cromo esavalente, piombo, antinomio, tutti elementi e sostanze che non sono certamente riconducibili a fattori naturali, ma considerati invece indicatori di inquinamento antropico. Ma c'è poi un'altra documentazione che dimostra come l'inquinamento di tutta l'area sia collegata direttamente alla discarica. Nel documento redatto da Arpae dal titolo "Valutazioni relative ai monitoraggi sulle matrici acqua e atmosfera presso la discarica di Finale Emilia", relativo all'anno 2014, si afferma che in vari piezometri sia profondi che superficiali, viene segnalata la presenza di CVM (cloruro di vinile monomero) con concentrazioni superiori ai limiti normativi. Anche in questo caso non si può certo affermare che l'inquinante cloruro di vinile monomero sia di origine "naturale". Un altro documento chiave è il "Rapporto sull'impatto ambientale" presentato dal gestore della discarica Feronia datato 23 gennaio 2018, nel quale viene affermato che relativamente al superamento dei valori dei cloruri non si possa escludere l'interferenza della discarica. Che siano molteplici gli inquinanti riscontrati nelle falde e che continui e si aggravi giorno dopo giorno l'inquinamento di tutta l'area, è dimostrato anche recentemente da un evento straordinario di superamento della CSC per il parametro Nichel riscontrato nel periodo febbraio-marzo 2021. Anche in questo caso una cospicua bibliografia tecnico-scientifica parla del legame stretto tra l'inquinante Nichel e le discariche. Quindi non è assolutamente accettabile affermare che il grave inquinamento delle acque del territorio della discarica di Finale Emilia sia dovuto a fattori naturali e quindi non è accettabile questo provvedimento di dissequestro. L' Osservatorio civico "Ora tocca a noi" auspica un pronto e deciso ricorso in Cassazione da parte della Procura di Modena contro questo dissequestro e nel frattempo chiamerà alla mobilitazione i cittadini di Finale Emilia e della Bassa Modenese per protestare contro questa grave ingiustizia che offende la dignità della nostra terra. Maurizio Poletti ( portavoce Osservatorio civico "Ora tocca a noi")
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