La cucina italiana è la migliore del mondo
L’industria alimentare italiana
Correva l’anno 2021, correva il Covid-19, anche se ad una velocità inferiore rispetto all’anno precedente, e correva il fatturato aggregato del settore agroalimentare italiano, raggiungendo quota 204,5 miliardi di euro. Vale a dire l’11,5% del PIL nazionale. Considerando che il fatturato aggregato a livello europeo si assestava attorno ai 965 miliardi di euro, l’Italia rappresentava poco più di un quinto del mercato.
Poco più del 24% del fatturato italiano ha riguardato il commercio estero, che nel 2021 ha raggiunto quota 50,0 miliardi di euro. Un risultato che ha superato le aspettative delle imprese del settore.
Quasi il 60% dell’export riguarda l’Europa con Germania e Francia che sono i maggiori importatori.
Gli USA rappresentano il 13% circa delle esportazioni. Un mercato in continua crescita che darà senz’altro grandi soddisfazioni nei prossimi anni.
Il settore alimentare in Italia occupa 1,4 milioni di persone; il 35% è impiegato nell’industria della produzione di generi alimentari ed il restante 65% è impiegato nel settore agricolo.
E’ la forza del Made in Italy, che oltre ad interessare i settori della moda, dei beni di lusso, dell’arredamento e delle tecnologie, vede come grande protagonista la nostra cucina, apprezzata in tutto il mondo.
La cucina italiana è la migliore del mondo
Correva l’anno 2022, e la rinomata guida gastronomica digitale “TasteAtlas”, che si occupa di riscoprire le specialità enogastronomiche del pianeta, ha chiesto ai propri utenti – qualche centinaio di migliaia di persone provenienti da tutto il mondo - di votare i prodotti gastronomici più apprezzati a livello mondiale. Stiamo parlando di 15.000 piatti provenienti da 95 Paesi.
L’ennesima conferma dell’apprezzamento mondiale che caratterizza la cucina italiana arriva proprio dai “TasteAtlas Awards 2022“: la classifica dei piatti più apprezzati del 2022. Secondo quanto decretato dalla piattaforma, a raggiungere il gradino più alto del podio è stata la cucina “Made in Italy“, con 4,72 punti su 5.
La conferma che le politiche attuate dagli ultimi governi, finalizzate ad incentivare lo sviluppo delle nostre imprese manifatturiere del settore alimentare, hanno funzionato. La crisi pandemica non ha fermato l’affermazione delle nostre imprese nel mondo. Un successo che viene confermato anche da Francesco Lollobrigida, l’attuale Ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare: “per noi questo primato è una certezza da sempre … l’ennesima conferma di come i nostri piatti tradizionali siano considerati in tutto il pianeta … a livello internazionale il sistema Italia è una garanzia assoluta di eccellenza … continuiamo a difendere e valorizzare questo nostro patrimonio nazionale”.
Tra le pietanze più apprezzate, pizza, tortellini, gnocchi, risotto alla milanese, tagliatelle, ragù e tiramisù. I piatti più conosciuti, invece, sono spaghetti, mozzarella, lasagne, ricotta, penne e maccheroni. Tra le bevande, infine, spiccano l’espresso, il cappuccino, la grappa , l’amaro e l’amaretto.
Sul podio troviamo la Grecia e la Spagna rispettivamente al 2° e 3° posto con 4,69 e 4,59 punti.
I cugini d’oltralpe sono posizionati al 9° posto, con croissant, quiche e baguette, subito dopo gli Stati Uniti e prima del Perù.
Segue classifica delle prime cinquanta posizioni:
Ma perché è stata premiata la cucina italiana e poco apprezzata quella francese, da sempre considerata l’eccellenza del gusto e dei sapori? La cucina italiana è una cucina della resilienza, della condivisione e dell'ossessione per la tradizione, mentre in Francia si applica una cucina della composizione, del rituale, dell'esperienza a tavola. La cucina italiana racconta di noi, delle nostre tradizioni, del nostro presente e del nostro passato. Forse la cucina francese ha perduto questo “antico rito magico”. D’altronde la baguette è austriaca, il croissant turco e la quiche, la torta salata, si degusta in tutta Europa.
In qualunque trattoria italiana si può degustare un piatto di tagliatelle al ragù, o di spaghetti alla carbonara, e in una delle 127mila pizzerie una pizza margherita, considerato il miglior piatto italiano.
Aveva ragione Claude Lévi-Strauss: “la cucina di una società è il linguaggio nel quale essa traduce inconsciamente la sua struttura”.
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