Mantovani (Pd): “Nonostante la maldestra gestione dell’Amministrazione finalmente i mirandolesi avranno questo meraviglioso spazio”

Sarà la volta buona? L’apertura del Polo culturale in piazza Garibaldi sembrerebbe ormai imminente, anche se la data non è stata annunciata. L’occasione del Memoriafestival ci ha permesso di sbirciarlo almeno da fuori, da un angolo di cortile. Dopo un ritardo di tre anni e ripetuti annunci trionfali, tanto roboanti quanti infondati, dovremmo finalmente esserci. Poche vicende sono state gestite maldestramente come quella della ricostruzione della nuova Biblioteca-Polo culturale, con l’interruzione di un servizio durata troppo a lungo, segnata da clamorosi errori di valutazione, senza un’idea certa delle tempistiche e accompagnata da altrettanto maldestri tentativi di giustificazione da parte dell’attuale Amministrazione, che in questa vicenda ha chiaramente navigato a vista e male. Ma oggi ci piace soprattutto pensare a questo spazio meraviglioso, cuore della memoria e della storia della città, che viene restituito ai cittadini e che riporterà in centro storico un luogo vitale come la Biblioteca Garin, con il suo pubblico di giovani, bambini e utenti di tutte le età, con una promessa di nuova vita finalmente in quelle vecchie strade, perché così succede dove rivive la cultura e circolano le persone. Lo hanno voluto e scelto i mirandolesi di avere in piazza Garibaldi un nuovo polo culturale, negli anni immediatamente successivi al terremoto, attraverso un percorso partecipato. Il cantiere è stato consegnato nel novembre 2018, durante il mandato della Amministrazione Benatti. E se vogliamo fare un po’ di memoria onesta, vale la pena ricordare che l’attuale amministrazione in campagna elettorale si era espressa contro quel progetto, promettendo il ritorno in quegli spazi del Liceo Pico. Come sia finita, lo vediamo oggi. E per fortuna, diremmo noi, che, convertiti sulla via di Damasco, hanno evidentemente cambiato idea, perché quella promessa elettorale - e non solo quella - era fumo negli occhi. Se avremo oggi, dopo tanta attesa, il polo culturale nel cuore di Mirandola sappiamo che dovremo ringraziare in primo luogo quei cittadini mirandolesi che hanno saputo con lungimiranza e amore immaginare il futuro di questa città.LEGGI ANCHE Mirandola, rietichettati i libri della biblioteca “Garin”: in corso il trasferimento al nuovo polo culturale Mirandola, consegnate all’Amministrazione comunale le chiavi del nuovo polo culturale
La scelta di collocare la biblioteca in quello stabile è uno dei frutti più importanti del percorso di urbanistica partecipata della ricostruzione “Immagina Mirandola”, risultato di laboratori e incontri che hanno coinvolto tecnici, cittadini e associazioni. Si è quindi trattato di una scelta condivisa e richiesta dai tanti cittadini che hanno partecipato al percorso.
La nuova biblioteca avrà un forte impatto sul centro storico, divenendone il “motore” culturale. Fino al 2012 il complesso architettonico dell’ex convento aveva ospitato strutture scolastiche ed era stato fortemente rimaneggiato nel corso del Novecento, per adeguarlo a nuovi usi. Una volta ristrutturato, l’ex convento ospiterà: la biblioteca comunale Garin (la sede attuale, costruita dopo il terremoto, sarà destinata a usi didattici e di formazione professionale), con le sale di lettura, la fonoteca, la videoteca, l’emeroteca e altro.
Sono previsti 1.770 metri lineari di “palchetti” per i libri e 250 posti per gli utenti; la biblioteca gavioliana, con altri 580 metri lineari di palchetti e 13.800 volumi; il fondo antico, con 515 metri di “palchetti” e 20 mila volumi; uno spazio espositivo; una caffetteria; la ludoteca; sale multimediali e didattiche; la sede del Centro di documentazione sisma 2012. Parte degli spazi della ex scuola media, poi, saranno sede di associazioni culturali di volontariato.
Il progetto valorizzerà le caratteristiche e la qualità architettonica degli attuali spazi. Le ampie finestre garantiranno un buon livello di illuminazione naturale e verranno salvaguardati gli elementi originali di pregio (come le colonnine delle bifore, le cornici, le scale in pietra), ma saranno introdotte anche dotazioni tecnologiche all’avanguardia e verranno effettuati tutti i necessari interventi per il superamento delle barriere architettoniche. L’intero edificio sarà dunque un mix tra elementi tradizionali e soluzioni moderne, per garantire la piena fruibilità da parte dell’utenza e rafforzare, allo stesso tempo, l’identità.
Nella fotogallery, le immagini della rinnovata sede dello liceo Pico dove trova spazio la biblioteca e il polo culturale
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