Soliera, Silvia Vivi: “Ecco come trasformo la rimanenza di un tessuto in un abito a misura di bimbo”
SOLIERA - L’imprenditrice Silvia Vivi ha appena vinto il Premio Giovani Lapam per la migliore idea imprenditoriale legata all’artigianalità e al Made in Italy. Dopo aver maturato un’esperienza decennale nel settore della moda nel momento in cui diventa mamma, pur non avendo competenze tecniche, decide di applicare le sue capacità per realizzare alcuni capi moda per bambini visti da una nuova prospettiva; quella sostenibile. Ed il primo a testarli sarà proprio suo figlio.
“Affiancata dalle mani esperte di mia suocera, sarta e campionarista di lungo corso, ho iniziato a creare dei veri e propri capolavori artigianali” esordisce.
Nasce così “Sweetom”, un progetto innovativo cui Silvia dedica tutte le sue energie. L’idea è quella di riutilizzare i tessuti di fine serie e, per poterlo fare, si rivolge personalmente ad alcuni stocchisti per ottenere le rimanenze altrimenti destinate alla discarica. “Mi rende orgogliosa sapere che anche io nel mio piccolo posso contribuire a preservare l’ambiente” dice.
Durante uno stop forzato dal lavoro causa pandemia ha l’intuizione di postare online i suoi capi. “Nel giro di qualche settimana ho visto arrivare i primi ordini e pian piano ho deciso di lasciare il lavoro per fare della mia passione per la sartoria una professione” racconta. Poi il passaparola e la partecipazione a dei mercatini organizzati insieme ad artigiane che producono oggetti complementari ai suoi hanno fatto il resto.
“Raccontata così può sembrare una passeggiata, ma questa decisione non lo è stata, sia per il rischio economico - anche se spesso chi sceglie la libera professione lo fa in primis per l'autonomia e la libertà - sia perché è una scelta ancora oggi vista da molti come una ‘pazzia’. Scelta che mi ha dato l'opportunità di crescere moltissimo a livello personale e mettermi in gioco in prima persona per provare a tracciare una strada nuova, tutta da guadagnare”.
“La filosofia dietro alla mia scelta è semplice” spiega, “è l’augurio che il modo di lavorare possa diventare sempre più personalizzabile sulle esigenze di vita di ognuno di noi”.
E per la realizzazione del suo percorso di carriera sostenibile e consapevole, Silvia è alla ricerca di uno spazio fisico in cui ampliare la sua collezione; un luogo di accoglienza, anche di supporto, per fare rete. Qualcosa di più del realizzare semplicemente vestiti per bambini.
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