Ricostruzione, Platis: “A undici anni dal terremoto ancora 2000 pratiche al palo”
"La Bassa non è pronta a uscire dallo stato di emergenza, troppe pratiche ancora al palo". E' quanto afferma il rappresentante di Forza Italia Antonio Platis scorrendo i dati del post terremoto. "Il Presidente Bonaccini evita di affrontare la realtà. La ricostruzione post sisma è ancora indietro, serve subito la proroga dello stato di emergenza (che terminerebbe a fine anno) nonostante siano passati 11 anni", osserva il forzista, e aggiunge: "Sono questi i numeri da cui Bonaccini scappa. Sono mesi che attacca il Governo per l’Alluvione in Romagna, sbandierando i suoi successi sul sisma. La realtà invece è un’altra".
Il riferimento è a quelle 941 pratiche di edilizia privata (quasi tutti condomini e grandi edifici) che secondo Platis "sono ancora al palo dopo 11 anni dal
terremoto e la ricostruzione pubblica non è praticamente neppure partita.
Per queste ragioni, invece di scappare verso Bruxelles e sparare a zero sul Governo, dovrebbe rimanere sul territorio e rimboccarsi le maniche
per aiutare realmente i cittadini e le imprese emiliano-romagnole.
Ben 17 comuni della provincia di Modena hanno ancora svariate pratiche aperte, con un picco di 193 pratiche per il comune di Novi di Modena.
Cantieri per un valore autorizzato di 415 milioni e saldati per appena 190 milioni. Percentualmente, l’avanzamento dei lavori di queste pratiche, è circa il 41,23%. Questi ‘ultimi’ lavori hanno una durata media di 1457 giorni, 4 anni insomma.
"Senza lo stato di emergenza ci saranno meno risorse, meno personale e nessuna scorciatoia burocratica. In pratica si rischia la paralisi di
tutti gli ultimi grandi condomini ed edifici dei centri storici. Dopo 11 anni questi terremotati rischiano di non vedere più la ricostruzione
terminare. A ciò si aggiunge il recupero dei beni pubblici. Municipi, scuole, chiese, caserme e monumenti sono fermi a causa di tanti progetti solo
abbozzati o cantieri bloccati dal caro materiale", osserva Platis.
I numeri, anche in questo caso, sono lapidari.
Su 1746 immobili, solo 715 sono stati ripristinati. Ci sono 261 cantieri in corso, 380 da avviare, 207 in istruttoria e 115 ancora senza il progetto iniziale.
A ciò si aggiungono le 68 richieste di contributo boccate dalla regione.
Complessivamente quindi, mancano un migliaio tra grandi edifici privati e condomini, e un migliaio di edifici a ricostruzione pubblica: duemila pratiche ancora al palo, rimaste indietro perché particolarmente difficili e complesse.
"Per queste ragioni - chiude il forzista - riteniamo che l’emergenza sisma non possa chiudersi checché racconti il Presidente Bonaccini. Con questi dati è necessario assolutamente chiedere al Governo la proroga dello stato di emergenza e quindi presenteremo in tutti i comuni del cratere, in provincia e in regione la richiesta di mantenere per un altro anno la struttura commissariale.
I DATI

Dati ricostruzione post sisma Comune per Comune, aggiornati al 31 luglio 2023

Ricostruzione pubblica al 31 luglio 2023
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