Lavorare stanca, ma in Italia uccide: in otto mesi 657 morti sul lavoro
โMancano pochi mesi alla fine del 2023 e i numeri, cosรฌ come le incidenze della mortalitร sul lavoro, narrano ancora uno dei capitoli piรน tristi della storia contemporanea. Da anni non si riesce a invertire significativamente la rotta. La cultura della sicurezza, purtroppo, non rientra nelle prioritร di moltissime realtร imprenditoriali. Perchรฉ altrimenti non si spiegherebbe lโandamento infortunistico nel nostro Paese. E la testimonianza di questa emergenza viene confermata dallโincremento, seppur minimo, del numero delle vittime rilevate in occasione di lavoro con un +0,8% rispetto allo scorso anno. Questo indica la stabilitร del fenomeno e non, purtroppo, unโinversione di tendenzaโ. ร questa la prima riflessione di Mauro Rossato, presidente dellโOsservatorioย Sicurezza sul Lavoro e Ambienteย Vega Engineeringย di Mestre, rispetto allโultima indagine realizzata dal proprio team di esperti.
Unโanalisi dettagliata del panorama nazionale che va oltre i numeri ed estrapola i veri valori del rischio ovvero quelli relativi allโincidenza di mortalitร ; quelli che, ad esempio, mettono a fuoco la gravitร della situazione vissuta dai giovanissimi lavoratori. Per chi ha unโetร compresa tra i 15 e i 24 anni, infatti, il rischio di morire sul lavoro รจ praticamente doppio rispetto ai colleghi che hanno unโetร compresa tra i 25 e i 34 anni (20,9 infortuni mortali ogni milione di occupati contro 11,8).
Ma il dato dei piรน anziani รจ ancora peggiore rispetto a quello dei giovanissimi: infatti lโincidenza piรน elevata si registra nella fascia dei lavoratori ultrasessantacinquenni (78,6), seguita dalla fascia di lavoratori compresi tra i 55 e i 64 anni (37).
Un dramma nel dramma che riguarda anche gli stranieri deceduti in occasione di lavoro, sono 97 su 500 (1 su 5).ย Perchรฉ il rischio di morte sul lavoro si dimostra essere sempre superiore rispetto agli italiani: gli stranieri, infatti, registrano 40,9 morti ogni milione di occupati, contro i 19,4 italiani che perdono la vita durante il lavoro ogni milione di occupati.
I NUMERI ASSOLUTI DELLE MORTI SUL LAVORO E DEGLI INFORTUNI IN ITALIA DA GENNAIO AD AGOSTO 2023
MORTI. Sono 657 le vittime sul lavoro in Italia, delle quali 500 in occasione di lavoro (+0,8% rispetto a agosto 2022) e 157 in itinere (-13,3% rispetto ad agosto 2022). Ancora alla Lombardia va la maglia nera per il maggior numero di vittime in occasione di lavoro (85). Seguono: Veneto (45), Piemonte (42), Lazio e Campania (41), Puglia (38), Emilia-Romagna (36), Sicilia (32), Toscana (23), Abruzzo (17), Marche (15), Umbria e Liguria (14), Calabria e Friuli Venezia Giulia (13), Trentino Alto Adige (12), Sardegna (11), Basilicata (6) e Valle dโAosta e Molise (1). (Nel report allegato il numero delle morti in occasione di lavoro provincia per provincia).
Nei primi otto mesi del 2023 รจ sempre il settore delle Costruzioni a registrare il maggior numero di decessi in occasione di lavoro: sono 72. Ed รจ seguito dal settore dei Trasporti e Magazzinaggio (69), dalle Attivitร manifatturiere (56) e dal Commercio (37).
La fascia dโetร numericamente piรน colpita dagli infortuni mortali sul lavoro รจ sempre quella tra i 55 e i 64 anni (178 su un totale di 500).
Le donne che hanno perso la vita in occasione di lavoro da gennaio ad agosto 2023 sono 30, mentre 18 hanno perso la vita in itinere, cioรจ nel percorso casa-lavoro.
Gli stranieri deceduti in occasione di lavoro sono 97, mentre sono 29 quelli deceduti a causa di un infortunio in itinere.
Il lunedรฌ รจ il giorno piรน luttuoso della settimana, ovvero quello in cui si sono verificati piรน infortuni mortali nei primi otto mesi dellโanno (19,6%).
INFORTUNI. Le denunce di infortunio sono in diminuzione del 21% rispetto a fine agosto 2022. Erano, infatti, 484.561 a fine agosto 2022. Nel 2023 sono scese a 383.242. E il decremento risulta essere sempre maggiormente rilevante, come del resto nei mesi precedenti, nel settore della Sanitร ; lo scorso anno a fine agosto le denunce erano 65.913, mentre a fine agosto 2023 sono diventate 18.864 (-71,4%). Altra conferma, questa, della โquasiโ totale โestinzioneโ degli infortuni connessi al Covid dalle statistiche.
Anche dopo i primi otto mesi del 2023, il piรน elevato numero di denunce arriva dalle Attivitร Manifatturiere (47.997). Seguono: Costruzioni (21.413), Trasporto e Magazzinaggio (20.771), Commercio (19.909) e Sanitร (18.864).
Le denunce di infortunio delle lavoratrici italiane da gennaio ad agosto 2023 sono stateย 133.898, quelle dei colleghi uomini 249.344.
Sempre allarmante il dato relativo alle denunce degli infortuni dei giovanissimi. Fino ai 14 anni si rilevano 30.868 denunce (circa lโ8,1% del totale).
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