Bonaccini candidato alle Europee, il centrodestra: “Abbandona gli emiliano-romagnoli al loro destino”
"L’ormai ex presidente dell’Emilia Romagna getta la maschera e rivela quelle che, da sempre, erano le sue intenzioni: una sistemazione per se stesso!
Nonostante la ricostruzione del sisma ancora da completare e quella dell’alluvione da poco partita e per cui tanto aveva insistito per la nomina a commissario, ora Bonaccini abbandona tutto e tutti e cerca per sé un posto sicuro. L’unica cosa utile che a questo punto potrebbe fare per la nostra regione, è quella di dimettersi per consentire ai cittadini di scegliere una vera guida per il futuro!"
È il commento del Consigliere regionale di Fratelli d’Italia Luca Cuoghi alla notizia della candidatura come capolista del Nord Est per il Pd, del governatore emiliano Stefano Bonaccini.
Il centrodestra commenta sulla stessa linea . Il senatore Marco Lisei (FdI): "Bonaccini scappa in Europa e abbandona gli emiliano-romagnoli al loro destino". Il viceministro Galeazzo Bignami (FdI): "Bonaccini ha usato e strumentalizzato l’alluvione e adesso scappa da una barca che non affonda grazie al governo". "Si dimetta subito da governatore", il coro di FdI, d’accordo Matteo Rancan (Lega): "Un gesto irresponsabile, ora tocca a noi governare la Regione".
A stretto giro arriva la replica del governatore:
A quei parlamentari di Fratelli d’Italia che sbraitano su una mia presunta fuga dalla Regione, ricordo che la prima volta fui eletto nel novembre del 2014, non ieri l’altro. E a differenza di alcuni di loro, presenti solo in occasione delle campagne elettorali (compresa la loro candidata cinque anni fa, mai messo piede in regione dopo la sconfitta), gli emiliani e i romagnoli mi hanno visto in questi dieci anni sempre sul territorio: ogni giorno, ogni settimana, ogni mese. Da Piacenza a Rimini e viceversa. E mi hanno visto metterci sempre la faccia, anche in occasione delle tante tragedie vissute: negli anni la ricostruzione del terremoto, negli anni della pandemia, durante e dopo l’alluvione dello scorso anno.
Non sta a me giudicare se sia stato un presidente capace o meno, ma che alla nostra terra e alla nostra gente io abbia dedicato tutto me stesso lo rivendico con orgoglio.
Certo due domande sorgono spontanee, se mi ritengono improvvisamente così indispensabile all’Emilia-Romagna:1. Perché hanno negato la possibilità del terzo mandato? Timore che avrei vinto nuovamente?2. Perché non mi hanno nominato Commissario alla ricostruzione dell’alluvione?Sono domande retoriche, ovviamente, perché tanti cittadini, anche molti loro elettori, sanno già le risposte.
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