Sanremo, le pagelle della finale
Francesca Michielin - Fango in paradiso: la voce c'è, l'interpretazione è cresciuta nel corso delle serate. La canzone non è memorabile, finirà nelle storie Instagram delle teenagers tristi per la fine del primo amore. Si poteva fare di più. Voto: 6 più
Willie Peyote - Grazie ma no grazie: irriverente, sornione, bastian contrario. Willie gioca con un'ironia non troppo originale, che però in quel del Festival di Carlo Conti appare rivoluzionaria. Strepitose le coriste. Voto: 7 meno
Marcella Bella - Pelle diamante: questa canzone evoca orde di vitalissime settantenni, intente alla propria lezione di acquagym mattutina. Perfetta anche per un corso di balli di gruppo. Voto: 5
Bresh - La tana del granchio: pezzo né bello né brutto. Non convince e non delude. Bresh lo sa e manda i baci alla sorella in balconata, giusto per alimentare un po' di gossip. Voto: 6
Modà - Non ti dimentico: bentornati nel 2010. I Modà non si sono schiodati di un giorno e propongono un pezzo attualissimo per le tendenze musicali di quindici anni fa. La gen X ringrazia. Voto: 5 ... anzi, scusate la fretta. La canzone è proprio brutta, ritratto: 4 più
Rose Villain - Fuorilegge: Rose, si na pret, è innegabile. Tornando al pezzo, ha un bel ritmo e un sound che acchiappa. Certo, non emerge per originalità rispetto alla produzione precedente. Si candida comunque a diventare una hit radiofonica. Voto: 7 e mezzo
Tony Effe - Damme 'na mano: Tony, non sei Er Califfo. Comunque, il pezzo entra in testa ed è orecchiabile, anche se raccontare Roma è un'altra cosa. Ritenta. Voto: 6 meno
Clara - Febbre: qualcuno ha mai visto Clara e Sarah Toscano nella stessa stanza? I due brani sembrano abbastanza intercambiabili, hanno entrambi potenziale come colonna sonora degli autoscontri. Voto: 5 più
Serena Brancale - Anema e core: simpatica, energica e talentuosa. Serena stasera meriterebbe qualcosa di grande, che difficilmente arriverà. Il brano è una botta di vita, fra l'altro il balletto correlato è già virale su TikTok. Vai Serena! Voto: 8 e mezzo
Brunori Sas - L'albero delle noci: il ritornello è armoniosissimo, mentre il sound delle strofe non sembra memorabile. Brunori è un bravo cantautore e con questo pezzo non si smentisce. Voto: 7 e mezzo
Francesco Gabbani - Viva la vita: "viva la vita così com'è". Davvero, Francesco, ti sei sprecato in quanto a riflessione esistenziale. Il pezzo è banale, di una banalità deprimente, tipo i supermercati affollati nei weekend di maltempo. Voto: 3 (di incoraggiamento)
Noemi - Se t'innamori muori: le penne di Mahmood e Blanco si avvertono, Noemi interpreta alla grande. Il pezzo è intimo senza essere stucchevole. Meriterebbe di arrivare in alto. Voto: 8
Rocco Hunt - Mille vote ancora: che dire? Rocco Hunt è avvinto in una specie di loop, per cui ogni nuova uscita è identica alla precedente. Questo brano è indistinguibile da quello proposto nel 2015. Rocco, rinnovati. Voto: 5
The Kolors - Tu con chi fai l'amore: dopo Italodisco, i The Kolors hanno capito che la pagnotta si porta a casa con le hit da spiaggia. Hanno ragione, questo brano si ascolterà in tutti gli stabilimenti balneari da Lignano Sabbiadoro a Lampedusa. Voto: 6
Olly - Balorda nostalgia: Olly è quota gen Z, ma piace alle mamme (forse anche alle nonne?). Il testo non è originalissimo, l'interpretazione lo salva. Insomma, Olly ci crede. Voto: 6 e mezzo
Achille Lauro - Incoscienti giovani: Lauro qua dà il meglio di sé. Il pezzo è il più efficace dai tempi di Rolls Royce: ci sono intensità, pathos e quel tocco camp che caratterizza la produzione di Achille. Zona podio pressoché assicurata. Voto: 8
Coma _Cose - Cuoricini: questa è una hit che farà incetta di consensi dall'asilo al centro anziani. Il ritmo, l'ironia e la coreografia ricordano un po' La Rappresentante di Lista. Fausto e California sono già fra i vincitori morali di quest'edizione del Festival. Voto: 8
Giorgia - La cura per me: è scontato dire che Giorgia potrebbe cantare divinamente anche l'elenco del telefono? Sì, è scontato. Però lo ribadiamo: il testo non è fortissimo, ma che voce! Giorgia potrebbe cantare dalla A di Abba alla Z di Zuzzerelloni in modo divino. The Voice. Voto: 9
Simone Cristicchi - Quando sarai piccola: profondo, profondissimo, praticamente un buco nero. Cristicchi ha questa attitudine da catechista: impone una gravità eccessiva, dogmatica ad argomenti già di per sé densi. Anche basta. Voto: 5
Elodie - Dimenticarsi alle 7: Elodie non sbaglia, anche se il pezzo non è originalissimo. L'interpretazione è intensa, il ritornello conquista. In radio sarà un successo. Voto: 7 e mezzo
Lucio Corsi - Volevo essere un duro: mamma mia, che stile Lucio Corsi! Aspira agli anni Ottanta e ci riesce: è credibile con il suo outfit tipo Freddy Mercury e la faccia tinta di bianco. Non risulta fuori luogo e questo la dice lunga sul suo talento. Che abbia una parabola lunga o breve, chapeau! Voto: 9
Irama - Lentamente: canzone perfetta per le esterne litigiose e piangenti a Uomini e Donne. Non vedete già Gemma Galgani disperata su "hai distrutto tutto, lentamente", mentre il cavaliere di turno se la dà a gambe? Insomma, gli studi Elios ringraziano. Voto: 6
Fedez - Battito: premessa: la canzone non è male, anzi è forse la migliore prova canora di Fedez negli ultimi tempi. Tutto il corollario è però insopportabile e ipocrita: Angelica, Chiara, le indiscrezioni di Corona,... Il personaggio Fedez non ha più credibilità. Voto: 5 e mezzo
Shablo ft. Guè, Joshua, Tormento - La mia parola: in questo feat, c'è una parte significativa del gotha del rap italiano - e si sente. Il pezzo ha stile da vendere, altro che trapperini di periferia. Meriterebbe il podio. Voto: 9
Joan Thiele - Eco: quota radical chic assolutamente trascurabile. Ciao Joan, ci si rivede fra qualche anno a Ora o mai più. Voto: 4
Massimo Ranieri - Tra le mani un cuore: brano melodico ultra-classico. Però che interpretazione! Privo di manierismi e orpelli, Ranieri canta da signore della musica italiana: è una grande performance. Voto: 8
Gaia - Chiamo io chiami tu: "non lo so, Rick" (cit.), questo brano ha un non so che di già sentito. E' indistinguibile rispetto ai pezzi di Clara e Sarah. Mediocre. Voto: 5
Rkomi - Il ritmo delle cose: boh, davvero all'una di notte stiamo ascoltando il pezzo di Rkomi? Voto: 5
Sarah Toscano - Amarcord: si vedano i giudizi di Clara e Gaia. Voto: 5
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