“Noi sanfeliciani” replica a Fortini sulle dimissioni dell’assessore Marchetti
Replica del Gruppo consiliare di San Felice sul Panaro “Noi Sanfeliciani” alle dichiarazioni del consigliere comunale e capogruppo dell’opposizione Alessandro Fortini.
«Spiace vedere che il livello del dibattito politico a San Felice sul Panaro stia scivolando così in basso e che si approfitti di una sofferta scelta personale, come le dimissioni dell’assessore Franco Marchetti, a cui va il grande ringraziamento di tutto il nostro gruppo per l’eccellente lavoro svolto, per fare della sterile polemica. Ricordiamo al consigliere Fortini che l’Amministrazione Goldoni sta, faticosamente, trascinando fuori il Comune di San Felice dalla palude di immobilismo in cui lo avevano affondato le precedenti Amministrazioni targate Pd. E siccome a Fortini piacciono i numeri, gli ricordiamo, a proposito di azione rimasta al palo che, per esempio, con l’attuale Amministrazione le cambiali Mude emesse, quelle della ricostruzione degli immobili privati, sono passate da una media inferiore a quattro cambiali per mese prima del 2019, a una media attuale di oltre nove cambiali per mese, tenendo conto che le ultime pratiche sono anche quelle più complicate. Un deciso cambio di passo ci pare. Ancora. L’attuale Amministrazione ha sbloccato i lavori dell’Aula Magna di via Montalcini, altra situazione diciamo così “complicata” ereditata dalle scorse Amministrazioni. I lavori del Centro sportivo si sarebbero conclusi in settembre 2020 se non ci fosse stata la sosta forzata del Covid-19. Anche l’annosa vicenda della Torre dell’Orologio sulla quale non si era mai assunta alcuna decisione, lasciando peraltro i limitrofi proprietari privati in una estenuante attesa, trova ora una propria vita: il progetto infatti sta prendendo forma. Proseguendo con i numeri va ricordato al consigliere Fortini che questa Amministrazione a oggi sta realizzando opere pubbliche per un importo complessivo mai visto dalle precedenti Amministrazioni. Certo l’emergenza sanitaria non ha aiutato, con tanti dipendenti comunali a casa in smart working, ma questo lo sanno tutti. Per quanto riguarda Villa Ferri, a placare la “magnifica ossessione” del Pd non è bastato che sindaco Goldoni e assessore Bocchi abbiano chiarito ovunque era umanamente possibile che l’Amministrazione comunale intende comperare Villa Ferri, ma che vuole solo capire se il prezzo di acquisto è congruo e quanto verrebbe a costare ai sanfeliciani complessivamente il recupero dell’immobile (perché, oltre al finanziamento regionale, probabile ma non certo, tra l’altro, si parla di tanti soldi che la comunità dovrebbe aggiungere e sborsare per completare i lavori). Casa della salute: le ex scuole elementari in cui la precedente Amministrazione voleva collocare la Casa della salute, sono un edificio vincolato, in cui nel 1989 si era intervenuti con dei lavori senza l’autorizzazione della Soprintendenza. Era quindi partito un complesso iter burocratico per “sanare” la situazione che si era creata. Ora l’attuale Amministrazione ha proposto all’Ausl di Modena di scegliere se proseguire con la realizzazione della Casa della salute nelle ex scuole elementari, con i rischi di una incalcolabile dilazione dei tempi, o percorrere una strada più lineare e veloce e non più dipendente dal parere e dalle autorizzazioni di altri enti, costruendo la struttura in un’altra zona di San Felice sul Panaro, già individuata. La palla passa quindi all’Ausl. E per parlare del milione di euro di cui favoleggia Fortini, al capogruppo del Pd è già stato spiegato anche in Consiglio comunale che per esempio 500 mila euro del fantomatico milione sono vincolati all’acquisto di Villa Ferri e non possono essere spesi diversamente. Comunque Fortini si tranquillizzi, il Covid ha aperto voragini ovunque e di soldi da spendere per fare fronte alle nuove emergenze, ne serviranno tanti. Per esempio l’Asp, che gestisce le case di riposo che ospitano i nostri nonni e genitori, ha ventilato che, se non ci sarà un intervento della Regione Emilia- Romagna, potrebbe chiedere 300 mila euro al Comune di San Felice, socio dell’azienda, per ripianare il buco di bilancio che si è aperto causa Covid-19. E quante aziende e attività del paese sono in crisi per colpa dell’emergenza sanitaria? Il Comune le sta aiutando come può, riducendo i tributi locali ed erogando finanziamenti…Certo il periodo è molto difficile, e nessuno ha la bacchetta magica. Abbiamo ricevuto dalle precedenti Amministrazioni, come detto, una pesante eredità, ma questo ha fatto sì che decuplicassimo il nostro impegno per mantenere le promesse di cambiamento fatte ai Sanfeliciani. Proseguiremo il nostro lavoro per cambiare questo paese, perché ce lo hanno chiesto i nostri cittadini: di osare e di sognare una San Felice diversa da quella voluta da chi è venuto prima di noi».
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