Economia modenese: torna a crescere ceramico e biomedicale, in negativo abbigliamento e meccanica
I risultati dell’indagine congiunturale sull’andamento dell’economia della provincia di Modena (realizzata dal Centro Studi e Statistica della Camera di Commercio in collaborazione con le associazioni imprenditoriali Confindustria Emilia, CNA Modena, Legacoop Estense, Ascom Confcommercio e FAM Modena) delinea una flessione della dinamica negativa della manifattura e un ulteriore incremento del fatturato dell’edilizia.
Industria manifatturiera
Tutti gli indicatori rilevati dall’indagine denotano un alleggerimento del trend negativo rispetto a quanto rilevato nell’indagine del primo semestre 2020, caratterizzato dal lockdown di molti stabilimenti. Segno che la decisione di tenere aperte le fabbriche nella seconda ondata pandemica ha salvaguardato le attività produttive, consentendo di limitare i danni economici.
ExportSecondo l'indagine, l’attività esportativa nel 2020 non pare aver subito gravi contraccolpi anzi le imprese esportatrici sono riuscite a incrementare la quota di fatturato proveniente dai mercati internazionali, anche per compensare la caduta della domanda nel mercato domestico.
Nel primo semestre era del 40,7% mentre nel secondo si è portata sul 47,5%.
La variazione del fatturato estero, seppur negativa, si è assestata: -5,2% nel primo semestre dell’anno e -5,1% nel secondo. Gli ordini sono solo in lieve diminuzione: -1,5% nel primo semestre e -2,9% nel secondo.
L'occupazioneL’occupazione è pressoché stabile: -0,6% e -0,8% le variazioni nel primo e secondo semestre; questo anche grazie al blocco dei licenziamenti, che tuttavia non influisce sui contratti precari.
Il tempo di incasso medio delle fatture attive è stimato sui tre mesi e resta stabile.
Attività edilizie
I dati del secondo semestre 2020 confermano il trend positivo già registrato nel primo: per la produzione si evidenzia una variazione tendenziale del +6,4%, che diventa del +6,7 per il fatturato.
Gli ordini sono in aumento del +12,7%, anche grazie ai bonus messi in campo dal governo per le ristrutturazioni degli edifici, un dato che lascia ben sperare per la prosecuzione della positiva congiuntura delle costruzioni anche nel 2021.
Inoltre, le imprese in campione registrano un balzo in avanti dell’occupazione nei mesi da luglio a dicembre 2020, a conferma della positiva intonazione del settore.
Settore terziario
Il terziario nel complesso ha mantenuto nel secondo semestre 2020 lo stesso andamento negativo registrato nella prima metà dell’anno (-15,2% è la variazione in rosso del fatturato) ma sussistono profonde differenze tra i comparti che lo compongono.
Le imprese che subiscono i maggiori contraccolpi della crisi sono sicuramente quelle che svolgono attività turistiche, di alloggio e ristorazione con un crollo che si avvicina al 40% su base annua nel 2020 rispetto al 2019.
Il commercio al dettaglio, dopo una contrazione di un quinto del fatturato registrata nel primo semestre pare aver contenuto le perdite a un -2,5% nel secondo semestre. Stesso trend per l’ingrosso.
Segnali positivi provengono invece dai servizi alle imprese, che dopo aver chiuso i primi sei mesi dell’anno sugli stessi livelli del 2019, riportano un incremento tendenziale dei ricavi pari al +5,4% nella seconda parte dell’anno.
Discorso diverso per i servizi alle persone che con il lockdown di primavera hanno perso il 18% di fatturato da gennaio a giugno, per poi conseguire un rimbalzo del +8% da luglio a dicembre.
Nel terziario le previsioni sull’andamento del fatturato nel primo semestre 2021 sono per una prosecuzione delle tendenze in atto: permangono le gravi criticità per le attività ricettive, di ristorazione e, in misura minore, per il commercio al dettaglio. Buone invece le prospettive per i servizi alle imprese.
Le prospettive degli imprenditori intervistatiMigliorano le prospettive a breve degli imprenditori intervistati: l’andamento della produzione nel primo semestre 2021 sarà stabile per il 42% degli intervistati, sarà in aumento per il 34% e in calo per il 24%. Quelle per il fatturato e gli ordini ricalcano sostanzialmente queste tendenze.
Nel primo semestre 2021 soltanto il 24% delle imprese aumenterà gli investimenti, mentre per la grande maggioranza (58%) resteranno stabili.
Uno sguardo ai principali settori di attività evidenzia nel secondo semestre 2020 il ritorno alla crescita per il ceramico e soprattutto per il biomedicale, che presentano aumenti sia di produzione che di fatturato.
Anche il comparto delle macchine e apparecchiature elettriche e elettroniche, dopo un primo semestre pressoché stazionario, è tornato a incrementare il fatturato nella seconda parte dell’anno.
In negativo gli altri settori, come abbigliamento e meccanica, anche se con flessioni meno pesanti rispetto a quelle registrate nel primo semestre.
In controtendenza l’alimentare che dopo un primo semestre con produzione e fatturato in crescita registra una caduta degli indicatori nel secondo.
Le imprese manifatturiere della provincia di Modena hanno infatti evidenziato nel secondo semestre 2020 flessioni di produzione e fatturato stimate sul -6,8% e -4,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Nel primo semestre le rispettive variazioni tendenziali furono del -14,8% e -12,8%.
Gli ordinativi, dopo la caduta del -12,1% registrata nel primo semestre, si stanno riavvicinando ai livelli pre-Covid: nel secondo semestre 2020 sono soltanto dell’1,3% inferiori a quelli del corrispondente periodo del 2019.
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