“Siamo vivi perchè”, campagna social contro le overdose
In occasione della Giornata mondiale di sensibilizzazione contro le overdose, ITArdd e Forum Droghe lanciano una campagna social (“Siamo vivi perchè”) per la diffusione dell’uso del naloxone. Di seguito il comunicato stampa che spiega le ragioni della campagna:
“Garantire alle persone che usano droghe la disponibilità del naloxone è una delle strategie di Riduzione del Danno più efficaci per prevenire le morti da overdose. L’Italia è uno dei pochi paesi nel quale il Naloxone è farmaco da banco. Anche per questo nel nostro paese si è sviluppato negli anni un modello di distribuzione del salvavita alle persone che usano droghe (Take Home Naloxone) che è stato esempio in tutto il mondo. Ciononostante, l’accesso al Naloxone è disomogeneo. Ci sono intere regioni nelle quali non è consegnato ai consumatori, e ce ne sono altre nelle quali la distribuzione si limita ad alcune città. Ancora oggi poi, sono tante le farmacie che non tengono il farmaco nei propri armadi o lo consegnano solo su prescrizione medica.
“In occasione del 31 agosto, giornata mondiale di sensibilizzazione contro le overdose” annuncia Pino Di Pino, Rete Italiana per la Riduzione del Danno (ITArdd) “lanciamo una campagna social per sottolineare come sia importante essere consapevoli anche quando si usano sostanze. Avere con sé una fiala di naloxone può fare la differenza fra la vita e la morte.” “Siamo vivi perché” – continua Di Pino – “vuole sottolineare come sia importante che anche le persone che ci stanno attorno e l’intera società sia consapevole che prevenire e ridurre le overdose è possibile, e come sia necessario che il consumo di sostanze illegali esca dai confini della stigmatizzazione”.
Susanna Ronconi, presidente del Comitato Scientifico di Forum Droghe, ricorda che “negli anni ’90 sono arrivate a perdere la vita per overdose da oppiacei fino a 1600 persone in un anno, oggi ne contiamo poco più di 300. Il contributo dato dalle politiche della riduzione del danno e dalla distribuzione del farmaco salvavita, il naloxone, è stato determinante, insieme ai comportamenti corretti di chi consuma. Ma 300 morti sono un prezzo ancora troppo alto da pagare. Dobbiamo soprattutto prevenire e, quando necessario, dobbiamo salvare. Il naloxone è efficace, sicuro, accessibile”.