Campagna vaccinale anti-Covid per la fascia 5-11 anni. Sarà l’Ausl a inviare l’sms con l’appuntamento
Anche per loro infatti, analogamente a quanto accade per le somministrazioni delle dosi booster dai 18 anni in su, sarà l’Azienda USL di Modena a inviare i messaggi con data, ora e luogo dell’appuntamento: i genitori dei circa 46mila bambini assistiti in provincia non dovranno dunque prenotare, ma semplicemente attendere l’arrivo dell’SMS sul proprio cellulare.
Nel messaggio saranno indicate anche le modalità per spostare l’appuntamento, a partire dal 13 dicembre, ovvero numeri telefonici, Fascicolo sanitario elettronico e App Er Salute, Corner Salute Coop e Farmacie. Tutte le informazioni sono riportate alla pagina dedicata www.ausl.mo.it/vaccino-covid-5-11-anni
Le prime somministrazioni inizieranno dal 16 dicembre, come da indicazioni ministeriali e regionali: sono in fase di definizione, e saranno comunicate nei prossimi giorni, le sedi dedicate alla vaccinazione dei bambini tra i 5 e gli 11 anni. Considerata l’età del target, in questa particolare fase della campagna vaccinale è prevista una stretta collaborazione con i Pediatri di Libera Scelta e i Medici di Medicina Generale, che continuano ad avere un ruolo fondamentale nel dialogo con i genitori, per la diffusione di una corretta informazione circa i rischi del Covid in età pediatrica e la sicurezza e l’efficacia del vaccino specifico per questa fascia autorizzato da EMA, l’Agenzia Europea per i Medicinali, e da AIFA, l’Agenzia Italiana del Farmaco.
Per la somministrazione ai bambini tra i 5 e gli 11 anni sarà infatti utilizzato il vaccino Comirnaty di Pfizer, con una dose ridotta (un terzo del dosaggio autorizzato per adulti e adolescenti) e una formulazione specifica. La vaccinazione avverrà in due dosi, a tre settimane di distanza l’una dall’altra.
“Ci auguriamo che i genitori scelgano di aderire all’offerta della vaccinazione per i propri figli – dichiara Silvana Borsari, responsabile della campagna vaccinale anti-covid -. I dati disponibili, rileva AIFA, dimostrano un elevato livello di efficacia e non si evidenziano al momento segnali di allerta in termini di sicurezza. Sebbene l’infezione da SARS-CoV-2 sia sicuramente più benigna nei bambini, in alcuni casi essa può essere associata a conseguenze gravi, come il rischio di sviluppare la sindrome infiammatoria multisistemica (MIS-c), che può richiedere anche il ricovero in terapia intensiva”.
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