3.6 milioni e 43 progetti: così la Regione protegge i suoi parchi
MODENA- 3,6 milioni di euro per 43 progetti in tutta l’Emilia-Romagna: i parchi della Regione al centro di importanti interventi per la tutela della biodiversità e lo svilupo sostenibile.
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Un percorso dimostrativo e didattico per le farfalle, le api e le libellule nel parco dei Gessi bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa, dove verranno anche acquistate aree di particolare importanza naturalistica per incrementare i livelli di tutela. La messa in sicurezza delle Grotte di Re Tiberio nel parco della Vena del Gesso romagnola e di quella d’Onferno nella omonima Riserva naturale orientata. La manutenzione della rete cicloturistica ed escursionistica nel parco regionale fluviale del Trebbia e dei sentieri nel parco dell’Alto Appennino modenese danneggiati dalle eccezionali nevicate dell’inverno 2020-2021. E poi - tante - le azioni a tutela delle specie e degli habitat più minacciati. Tra le altre quelle per la protezione della Salamandrina di Savi- un raro anfibio endemico-e del Gambero di Fiume nel paesaggio protetto della Collina reggiana e nella Riserva naturale Rupe di Campotrera o a tutela del lupo e della tartaruga di Hermann parco del Delta del Po. Ma anche – sempre nel Delta del Po - le “isole galleggianti” sperimentali per incrementare i siti di nidificazione dell’avifauna di interesse comunitario. Sono solo alcuni dei 43 progetti finanziati dalla Regione con 3,6 milioni di euro grazie al Programma di investimenti per i parchi e le aree protette 2021-2023. Con due obiettivi: difendere e valorizzare lo straordinario patrimonio di biodiversità custodito nel sistema delle aree protette regionali e promuovere occasioni di sviluppo sostenibile: a partire dal turismo slow e consapevole. Destinatari del finanziamento: i cinque Enti di gestione dell’Emilia orientale, Emilia occidentale, Emilia centrale, Delta del Po, Romagna, oltre al Parco interregionale Sasso Simone e Simoncello. Ovvero le realtà cui fa capo una buona parte dell’estesa rete di aree protette presente in Emilia-Romagna: 14 parchi regionali, 3 parchi nazionali e interregionali, 15 riserve naturali, 34 aree di riequilibrio ecologico, 159 siti Natura 2000. Una rete green pari a oltre il 16% dell’intero territorio emiliano-romagnolo. “Investire nell’ambiente vuol dire investire nel futuro e promuovere occasioni di crescita sostenibile per i territori e le comunità – ha spiegato l’assessora regionale alla Montagna, parchi e forestazione Barbara Lori - Con questo Programma rilanciamo l’impegno della Regione a favore dei parchi, che sempre più devono diventare luoghi in cui la tutela della biodiversità si sposa con forme di fruizione attenta e consapevole. L’Emilia-Romagna ha molto da offrire in questo senso, grazie a una posizione geografica che ne fa un vero e proprio concentrato di ambienti naturali diversi e a una straordinaria varietà di specie animali e vegetali”.La ripartizione delle risorse
Nel dettaglio questa la ripartizione delle risorse.Vanno poi aggiunti i contributi pari a 150mila euro assegnati ai 3 interventi presentati dal Parco interregionale Sasso Simone e Simoncello (Provincia di Rimini).
- Ente Emilia Orientale (province di Bologna e Modena): 726.970 euro e otto progetti;
- Emilia Occidentale (province Piacenza, Parma): 907.945 euro e otto progetti;
- Emilia centrale (Modena e Reggio): 673mila euro e 12 progetti;
- Delta del Po (Ferrara e Ravenna): 802.670 euro e quattro progetti;
- Romagna (Rimini, Ravenna, Bologna, Forlì-Cesena): 338.405 euro e otto progetti.
Il 30% alla biodiversità: impegno rispettato
Come da indicazioni del bando regionale uscito la scorsa primavera, il 30% dell’importo complessivo dei progetti candidati è stato destinato a favore della conservazione della biodiversità. Ma i principali tipi di intervento finanziati sono molteplici e di varia natura: a cominciare dal potenziamento della rete escursionistica e cicloturistica, l'installazione e la manutenzione della segnaletica, le strutture quali torrette di avvistamento e capanni per l’osservazione della fauna. E ancora: acquisizione, oltre che riqualificazione e risanamento ambientale di aree di pregio naturalistico. Fornitura e installazione di attrezzature per ridurre i danni prodotti dalla fauna. Le risorse sono state assegnate a ciascun Ente di gestione per il 60% sulla base della superficie delle aree protette e per il 40% sulla base del numero, oltre a una quota fissa pari a 150mila euro. L’importo minimo di ciascun progetto era di 40 mila euro e il contributo regionale poteva arrivare a coprire fino ad un massimo del 90% della spesa ammissibile.
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