Morte di Alice Neri, si parla di uno stalker
Uno stalker. Un uomo, sposato, che la perseguitava di persona e con messaggini, con attenzioni non gradite. E’ quanto emerge dalla testimonianza di una persona che lavorava con Alice Neri. la giovane mamma di 32 anni uscita venerdì 17 novembre da casa da Ravarino per un aperitivo con un collega e mai più tornata. Il giorno dopo il suo corpo è stato trovato carbonizzato nel bagagliaio della sua auto in un campo isolato a Fossa di Concordia.
Lo stalker
Secondo quanto riporta Il Resto del Carlino, lo stalker sarebbe un uomo che Alice avrebbe conosciuto alla Wam, l’azienda di Cavezzo dove lei lavorava da circa cinque mesi. Con lui la donna era stata vista discutere e lei avrebbe raccontato che le attenzioni indesiderate erano frequenti, anche via telefono e via messaggio, e che erano continue. Sarebbe lui il terzo uomo già attenzionato dagli inquirenti? Ma per quel che è dato sapere, rimangono solo due gli iscritti nel registro degli indagati per omicidio, il marito di Alice e il collega con cui aveva passato la serata. Un atto dovuto per permettere gli accertamenti.
Le maniglie dell’auto
Ha avuto molto riscontro medico il fatto che due giornalisti di Mattino Cinque, mercoledì, durante un collegamento dalla campagna di Fossa dove è stato rinvenuto il cadavere hanno trovato le maniglie di un’ auto, bruciacchiate ma intatte. Subito il pensiero è corso all’auto di Alice: sono le sue? Ci sono sopra le impronte dell’assassino? Di essere compatibili con una Ford Fiesta, che era l’auto della donna, sono compatibili, e potrebbero essere rimaste nascoste sotto le foglie anche per diversi giorni, per poi comparire dopo la pioggia dell’altro giorno. Ma c’è da dire che in quel luogo anche almeno un’altra auto, per altri motivi, in altri momenti, era stata data alle fiamme, e quindi quelle maniglie potrebbero anche non essere dell’auto di Alice.
IL VIDEO DI MATTINO CINQUE
Il monopattino
Un altro elemento che ha trovato spazio sui giornali è il monopattino che un testimone ha visto passare venerdì sera, attorno alle 21, nella zona del ritrovamento del corpo di Alice. Il testimone, un residente della zona, l’ha notato perchè da lì, da via Griffona, non passa mai nessuno. Il passaggio sarebbe avvenuto dopo che il delitto era già stato scoperto, quindi non è detto che ci fosse un collegamento diretto. Ma il monopattino potrebbe essere la risposta al mistero di come abbia fatto l’assassino a tornare a casa dopo aver dato fuoco alla Ford Fiesta di Alice. E quel passaggio di venerdì, per andare a vedere gli effetti di quanto di terribile aveva fatto.
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