Rinviata la prima udienza del processo Gaaloul per la morte di Alice Neri
Rinviata la prima udienza del processo a Mohamed Gaaloul per la morte di Alice Neri. E' stata infatti accolta la richiesta dell'avvocato difensore del 30enne accusato di omicidio, Roberto Ghini, che ha presentato istanza di spostamento dell'udienza preliminare, e il Gip ha accolto la richiesta. Così l'udienza si terrà lunedì lunedì 20 novembre, e non il 16 come inizialmente previsto.
Il rinvio, ha spiegato l'avvocato alla stampa locale, si è reso necessario per permettere alla difesa di poter meglio valutare i nuovi elementi acquisiti dal pubblico ministero, come ad esempio le registrazioni delle dichiarazioni rese in questi giorni da due detenuti del Sant’Anna, connazionali e compagni di cella di Gaalolul che avevano riferito di racconti fatti in carcere dal ragazzo.
Si tratta - secondo la difesa- di dichiarazioni da valutare con cautela. "I detenuti all’interno dell’ambiente carcerario vivono in un contesto estremamente difficile, dove anche il più piccolo degli ’attriti’ può trasformarsi in desiderio di ’vendetta’. Di conseguenza, la genuinità delle dichiarazioni di questi soggetti, deve essere sempre attentamente vagliata – afferma Ghini al Carlino–. Leggendo le dichiarazioni di entrambi i detenuti, ho notato che una testimonianza sconfessa di fatto l’altra. Il primo detenuto, quello che accusa Gaaloul, è stato sostituito proprio da lui in alcune mansioni lavorative all’interno del carcere, perdendo di fatto il ’lavoro’. Il secondo detenuto non lo accusa e testimonia quasi l’opposto di ciò che testimonia il primo. Non credo poi che si possa ritenere indiziaria (ammesso che corrisponda al vero) la preoccupazione emersa da parte di Gaaloul per il ritrovamento del fazzoletto (fazzoletto è bene ricordare, che non riporta il suo DNA) in quanto, allo stesso modo, si dovrebbe ritenere indiziaria la preoccupazione di chi, come è emerso dallo studio degli atti, ha manifestato in diverse occasioni preoccupazioni in merito alle indagini e per molto meno»
L'udienza del 20 novembre cade giusto un anno dopo il ritrovamento del cadavere della giovane mamma di Ravarino che venne uccisa e bruciata nella sua auto a Concordia. Per il delitto unico sospettato resta Mohamed Gaaloul, per il quale inizia ora il processo.
"Chiederemo il giudizio immediato? È una decisione che non ho ancora preso - argomenta l'avvocato difensore - ma ho fatto presente al giudice che sta valutando quest’opportunità. L’udienza preliminare potrebbe essere evitata su mia richiesta avendo la consapevolezza che prima si arriva al dibattimento in Assise, prima avremo modo di cercare di accertare la verità. In una indagine così complessa, da un lato sono state lasciate indietro prove importantissime e dall’altro sono state frettolosamente abbandonate piste che avrebbero dovuto essere seguite. Sono stati lasciati indietro telecamere, tabulati telefonici, l’autovettura è stata perquisita solo al 50% – continua il legale – ancora oggi non sappiamo cos’è contenuto nella parte anteriore. Le dichiarazioni rilasciate da due detenuti in questi giorni, forse per aspirare a un qualche ipotetico beneficio, sono prive di reale peso – conclude Ghini –. Posso però dire che quanto accertato recentemente da alcuni miei consulenti tecnici potrà contribuire, spero presto, a leggere diversamente il quadro indiziario».
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