Delitto Alice Neri: la donna uccisa con fendenti violenti e ripetuti
CONCORDIA- Quattro o cinque fendenti, di cui uno dritto al cuore, inferti probabilmente con un coltello o un pugnale. Sarebbe stata uccisa così Alice Neri: la giovane mamma di Ravarino trovata carbonizzata all'interno della propria auto lo scorso 18 novembre nelle campagne di Concordia.
L'agghiacciante dinamica, riporta il Carlino, emerge dalle prime indiscrezioni sugli accertamenti medico legali effettuati da Cristina Cattaneo, professoressa ordinaria di Medicina legale presso l’Università degli Studi di Milano e direttore del Labanof (Laboratorio di antropologia e odontologia forense).
Venerdì 29 settembre, a Milano, si è tenuta una riunione tra la professoressa, i periti nominati dalle parti e i legali.
«Non abbiamo ancora una risposta definitiva – afferma Roberto Ghini, avvocato dell’unico indagato Mohamed Gaaloul, al Carlino – ma gli esiti degli esami effettuati a Milano dalla professoressa Cattaneo hanno sicuramente il pregio di fare luce sulle dinamiche del decesso della signora Neri. Siamo in attesa della consulenza finale ma, fin da ora, per quanto ho potuto io stesso visionare presso l’Istituto di medicina legale, pare che la Alice Neri riporti il segno di numerose lesioni da arma bianca in diversi distretti del corpo. Lesioni sulle vertebre, lesioni sulle costole, su una falange e risulterebbe effettivamente una lesione nel tessuto cardiaco, con all’interno un frammento osseo lungo circa un centimetro. Deve essere stata un’aggressione sicuramente cruenta – commenta Ghini – e l’autore o l’autrice di questa aggressione non può non essersi sporcato abbondantemente di sangue sia durante l’azione, sia e ancor più durante il trasporto della salma e la collocazione della stessa nel baule dell’auto. A tutti è noto come non vi siano tracce ematiche né sul borsello del mio assistito, né sui vestiti, così come appaiono nelle immagini provate dalla difesa che ritraggono il mio assistito la mattina dopo il delitto».
«Pare essere confermato l’omicidio consumato attraverso un’aggressione con un’arma bianca, un coltello o un pugnale usato con particolare violenza- ha dichiarato, sempre al Carlino, l'avvocato Antonio Ingroia, legale del marito della vittima Nicholas Negrini- Un particolare importante e valuteremo come muoverci: quando la procura depositerà le proprie conclusioni, noi depositeremo le nostre. Credo però che le modalità del delitto indirizzino verso un omicidio premeditato e non un delitto d’impeto con tutte le conseguenze del caso».
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