Elezioni Mirandola, nel centrosinistra la sanità cavallo di battaglia col ticket Carlo Bassoli – Stefano Toscani
MIRANDOLA - Con lo slogan "Riprendiamoci il futuro" scende ufficialmente in campo Carlo Bassoli, candidato sindaco di Mirandola per la coalizione che è stata chiamata il “Patto per il futuro di Mirandola”. Con lui c'è Stefano Toscani, stimatissimo e benvoluto capo del Pronto Soccorso di Mirandola ora in pensione - che ha detto no all'ipotesi di correre per fare il sindaco ma è adesso disponibile come assessore alla Sanità - e diversi partiti di centrosinistra: il Partito Democratico, Azione, Sinistra Civica per Mirandola, Alleanza Verdi Sinistra, i civici. Mancano i 5 Stelle, con cui comunque il candidato si dice ancora disponibile al confronto.
Dopo aver chiarito che non è contradditoria la scelta di un candidato uomo in quello che sembra il tempo delle donne, tra la prima ministra (Giorgia Meloni), la capo dell'opposizione (Elly Schlein) e pure la candidata sindaca di Mirandola del centrodestra (Letizia Budri), nell'affollatissima conferenza stampa con i tanti suoi sostenitori Bassoli ha messo sul piatto i temi caldi di Mirandola: ospedale, Unione comuni Area Nord, sicurezza, ricostruzione, le strade e i collegamenti con Modena. Sull'Ucman Bassoli propone un percorso di riavvicinamento, ma con una proposta di riforma dell'ente: "L'uscita è stata il percorso più disastroso che si poteva fare, ce ne siamo accorti tutti", ha detto.
Il nostro servizio video con l'intervista a Carlo Bassoli
Sulla ricostruzione denuncia i ritardi e la difficoltà a capire a che punto sono le opere: "Sul teatro c'è un contenzioso da due milioni di euro, come sta andando? All'ex Gil il cantiere dovrebbe essere aperto da un pezzo ma non è così. E che dobbiamo dire agli agenti, di aspettare altri 6-8 anni per una sede adeguata?", si chiede Bassoli.
L'ospedale è il tema sui Cui Toscani è uno dei massimi esperti in assoluto "E' un bene essenziale per la comunità e per chi vive qui, afferma - Il Santa Maria Bianca ha fatto tanti passi in avanti, ma restano delle criticità. Ed è necessario essere presenti nei momenti decisionali", come nei Ctss dove invece - è la denuncia - questa amministrazione ha a volte marcato visita. E Toscani punta l'attenzione sulle liste di attesa: "E' un vero problema per le famiglie, i pazienti sono scombussolati e disorientati, si creano grandi difficoltà".
Sul rapporto con l'ospedale di Carpi Toscani spiega che serve "Un equilibro diverso, visto che finora il rapporto è stato unidirezionale. Sinergie su certi temi sono ottime, vedi le Endoscopie, e bisogna dare spazio a chi da Carpi viene volentieri a lavorare a Mirandola. E se da Carpi reclamano l'automedica bisogna invece tenerla a Mirandola, dove ci sono strade messe peggio e l'emergenza significa sopravvivenza. Ma con le le elezioni - osserva Toscani - cambieranno gli equilibri politici, non solo a Mirandola ci sarà un nuovo sindaco, ma anche Carpi avrà un nuovo sindaco e in Ctss cambieranno le cose: "Vedremo quali saranno i nuovi paradigmi"
E il Punto Nascita di Mirandola? Non necessariamente è da considerare chiuso. Perchè si tratta tecnicamente di una sospensione, e perchè il numero di parti nella Bassa è in aumento, e ha già superato la soglia dei 500 considerati il minimo per tener aperto il luogo dove partorire: l'anno scorso le nascite sul nostro territorio sono state 526, e quest'anno sono in crescita. Considerando che anche la popolazione cresce, che arrivano persone in età da lavoro e quindi anche in età da mettere su famiglia, c'è di che riaprire il discorso sul centro nascita, sostiene Toscani.
"Vogliamo una città ambiziosa, aperta all’Europa e al mondo, perché è nel mondo che circolano i prodotti dell’intelligenza dei mirandolesi. È nel mondo che studiano e lavorano tanti mirandolesi, che non hanno perso le loro radici. È con le eccellenze del mondo che dobbiamo e vogliamo misurarci. Vogliamo una città nella quale le politiche pubbliche siano un valore aggiunto, un riferimento per chi investe, per chi lavora, per chi rivendica i suoi diritti civili e sociali, per chi cerca aiuto e solidarietà. Vogliamo politiche pubbliche all’altezza del dinamismo, della creatività, della forza della società mirandolese, innanzitutto per affrontare da protagonisti le sfide del cambiamento climatico e della transizione energetica, della transizione demografica e di quella digitale.
Politica pubblica di questa città significa anche averne una cura superiore a questa amministrazione. Abbiamo saputo che c’è un importante avanzo di amministrazione. Gli avanzi non sono sempre un sinonimo di efficienza ma quello che ci interessa in questo momento e che chiediamo è che due milioni dell’avanzo siano destinati con urgenza e da subito nella manutenzione delle strade, della segnaletica e del verde. Politica pubblica di questa città significa pensare più in grande e avere ambizioni più alte: dal 2011 al 2021 la popolazione attiva è cresciuta del 30% mentre i residenti sono cresciuti dello 0,6%. A gennaio qualcuno sbandierava lo slogan del record di 24.486 abitanti. Ma questa è la rappresentazione di un semi-fallimento: l’incapacità di attrarre residenti nonostante la crescita della occupazione è deludente.
I lavoratori che vengono a mirandola rimangono se sentono che è la loro città e che vengono accolti trovando risposta ai loro bisogni e alle loro attese. Pensiamo a Mirandola come “città della cultura”. Pensiamo a Mirandola come “città turistica”. Una città che finalmente conclude la ricostruzione del patrimonio pubblico, recuperando il tempo perso dall’attuale amministrazione, e che destina i beni alle funzioni necessarie al rilancio del centro storico. Che valorizza tutto il suo territorio, comprese le frazioni, che vanno ricollocate nelle reti delle opportunità, delle comunicazioni, dei servizi. Una città che attrae persone e competenze per confermare strategicamente in futuro le nostre eccellenze il nostro primato.
Il valore aggiunto per abitante in Italia è circa 27 mila euro; in provincia di Modena (e siamo una provincia ricca) è quasi 37 mila euro. E Mirandola? Quasi 46 mila euro; oltre il 25% sopra la media della provincia. 69% oltre la media nazionale. Ma per mantenere gli standard economici ci vuole anche un alto standard politico. Noi rivendichiamo il peso politico di Mirandola e la sua autonomia in ogni direzione. Verso un Governo che taglia i fondi ai Comuni e alla sanità pubblica. Verso l’insufficiente impegno della Regione per le periferie. Verso altri comuni, di destra e di sinistra, che hanno rischiato e rischiano di far deragliare AIMAG dal suo ruolo di azienda pubblica del territorio. Ma autonomia non significa isolamento. Noi vogliamo riportare Mirandola al centro e alla guida del suo territorio. Ci interessa l’unione politica, perché nella competizione territoriale è l’unione che fa la forza. Io e il dottor Toscani non diserteremo le conferenze sanitarie, come hanno fatto il sindaco Greco e la sua giunta, e rilanceremo il ruolo di guida e di controllo del comitato del distretto sanitario.
L’ospedale e i servizi sanitari territoriali sono un bene irrinunciabile e noi ci batteremo con determinazione e con la competenza di Stefano e degli altri operatori, insieme ai comitati, per la loro qualificazione. I nostri principi irrinunciabili sono quelli della Costituzione nata dalla Resistenza. Lavoreremo per superare gli ostacoli che si oppongono alla libertà e alla uguaglianza delle persone, per soddisfare i bisogni e premiare i meriti, per integrare gli stranieri in un quadro di diritti e di doveri, per diffondere il valore della pace e della cooperazione fra i popoli. In questo contesto permettetemi di sottolineare due punti: la lotta al precariato e per la giusta retribuzione del lavoro che colpisce innanzitutto i giovani e tarpa i loro progetti di vita; e la libertà delle donne, in particolare delle donne sottomesse alle brutalità dei maschi. Noi sosterremo i centri antiviolenza, l’educazione alla sessualità e agli affetti, le politiche di genere.
Saremo al fianco delle scuole e delle famiglie per combattere la dispersione scolastica e per rafforzare i legami fra scuola e territorio. Al fianco del volontariato per la diffusione della solidarietà, dell’aggregazione e della cultura, e per la promozione dello sport di massa. Solo una società più giusta e coesa è anche una società più sicura. In breve, noi pensiamo che non si governa Mirandola alla giornata, rincorrendo i problemi e producendo in continuazione spot sull’ordinaria amministrazione: ci vogliono una visione e un progetto di futuro. Ci aspetta una campagna elettorale intensa e ci impegniamo per mantenere alto il livello del confronto. La propaganda di regime ha già iniziato la processione dei tagli di nastro ma rimango fermamente convinto che i mirandolesi sono in grado di distinguere uno spot dalla realtà. Abbiamo la visione di una città migliore e le risorse umane per compiere la nostra missione. L’impegno che chiediamo ai mirandolesi è di dimostrare che esiste una maggioranza di buonsenso, laboriosa e amorevole che sceglie una politica positiva, una politica che guarda al futuro e lavora il bene della comunità.
Vi ringrazio"
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