Unificate le terapie intensive dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Ferrara
FERRARA - Il percorso di unificazione delle Terapie intensive dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Ferrara è andato a compimento, venerdì 17 gennaio, con la nomina a direttore del professor Carlo Alberto Volta.
La nomina fa seguito alla delibera aziendale del 31 dicembre scorso che varia la missione dell’Unità operativa di Anestesia e Rianimazione intraprendendo un percorso che porterà a qualificare ulteriormente le competenze di professionisti e operatori, le loro opportunità di crescita professionale e di carriera, nonché a migliorare l’offerta clinica e assistenziale per i pazienti.
Il percorso valorizza e rafforza, infatti, le competenze specifiche delle due unità operative, per integrare risorse e competenze creando sinergie che miglioreranno l’efficienza complessiva esaltando e mettendo a sistema i punti di forza di ogni ambito interno dei servizi.
“Attraverso una gestione unitaria delle Anestesie rianimazioni saremo in grado di qualificare ulteriormente l’offerta clinica e assistenziale per i pazienti nonché le opportunità di crescita, professionale e formativa, per i colleghi provenienti da entrambe le unità operativa – sottolinea il professor Volta -. Si tratta di un percorso già ben delineato ma che costruiremo insieme valorizzando tutte le esperienze esistenti con una crescita complessiva di tutti gli operatori. Sono convinto che, insieme, potremo conseguire importanti risultati per la nostra cittadinanza e con grande soddisfazione lavorativa per noi tutti”.
L’assetto organizzativo. Il progetto rientra nell’alveo normativo recente e parte dall’avvenuto ampliamento dei posti letto di area critica della Terapia intensiva che ha ora una capacità di 27 posti letto. Il progetto consente di collocare in un'area comune le attuali Terapia intensiva e Rianimazione, con la possibilità di gestire in un'unica piastra e con un governo complessivo gli attuali posti letto di area critica mettendo in atto un maggior coordinamento delle cure tra le fasi pre-operatorie, intra-operatorie e post-operatorie.
In quest’ottica l’unificazione è stata preceduta da una riorganizzazione delle attività chirurgiche che, ridefinendo il modello di area critica, consentono di massimizzare l’impatto positivo della chirurgia robotica, toracica ed in generale la chirurgia ad alta complessità.
Avere un’unica unità operativa, con un’unica direzione articolata al suo interno con diversi incarichi per ambiti specialistici e livelli di responsabilità, porterà ad un efficientamento del sistema e maggiore appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici per livelli di intensità di cura in pazienti di differente criticità, con una particolare attenzione ai pazienti provenienti dall’Area dell’emergenza urgenza.
Saranno inoltre maggiormente messe a sistema, e dunque capitalizzate, le positive esperienze ed eccellenze già presenti e di recente istituzione, nonché nel trattamento di pazienti di elevatissima gravità. Quest’ultimo indicatore, ad esempio, è pari a 40, ben superiore a quello medio delle Terapie Intensive Italiane (35) ed il rapporto tra mortalità e osservata fa registrare 21,2 decessi in meno rispetto a quelli attesi.
Nella stessa ottica si colloca il team della “Gestione del paziente intensivo con particolare riferimento ECMO” che potrà dare risposte sempre più puntuali a pazienti di altissima complessità nonché una possibilità forte crescita professionale per i professionisti e gli operatori che afferiscono all’unità operativa.
Le prospettive per il personale. L’unificazione delle due unità operative porterà ad un forte ampliamento delle competenze di tutto il personale sia medico sia infermieristico, che confluirà nella nuova organizzazione e che, integrandosi, avrà maggiori possibilità di arricchimento professionale mediante percorsi di alta formazione, sia per i professionisti di area clinica sia per il personale assistenziale, di scambio e di integrazione anche in relazione alla didattica e ricerca propria di una articolazione aziendale universitaria, da cui discendono in prospettiva nuovi percorsi di crescita professionale. Vanno già in questa direzione, oltre all’”Ecmo Team”, la formazione di specifici team, ad esempio sui percorsi dell’emergenza-urgenza e quelli del paziente chirurgico critico.
Molto importanti anche le opportunità, per il tutto il personale della nuova unità operativa, rispetto ad un maggiore sviluppo dell’attività di ricerca clinica che potrà essere ulteriormente implementata e qualificata, anche grazie alla recente autocertificazione AIFA di Fase 1. La delibera di nomina prevede esplicitamente la realizzazione dei relativi percorsi.
La presenza di un’unica unità operativa di Anestesia e Rianimazione garantisce dunque la possibilità per professionisti non universitari di avere una maggiore integrazione con l’Università degli studi di Ferrara, in modo da incrementare la ricerca ed il ragionamento scientifico, come peraltro anche richiesto dalla Regione.
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