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17 Marzo 2025
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Giornata contro la violenza sugli operatori sanitari, nel modenese 424 episodi nel 2024

“Più cura per chi cura”: con questo claim prende il via la nuova campagna della Regione Emilia-Romagna lanciata in occasione della Giornata di prevenzione contro la violenza sugli operatori sanitari e sociosanitari che si celebra ogni anno il 12 marzo. Riportare al centro la relazione tra professionisti sanitari e pazienti – e cittadini – è l’obiettivo, perché contro questo tipo di violenza “il risultato si fa insieme”. È proprio da Modena, peraltro, che è nata l’esigenza di rinforzare la comunicazione e, soprattutto, le azioni volte a ricostruire un rapporto di fiducia all’interno delle strutture sanitarie e nei diversi contesti ove operano professionisti e anche tanti volontari delle Associazioni del territorio. In un momento simbolico che si è tenuto oggi, 12 marzo, presso la Sala del Consiglio Provinciale di Modena, si sono riuniti dunque i tre direttori generali delle Aziende sanitarie modenesi, Mattia Altini, Luca Baldino e Stefano Reggiani, insieme alle autorità locali rappresentate dal presidente della Provincia Fabio Braglia e dalla vicesindaca di Modena Francesca Maletti, che ha letto un messaggio di Massimo Mezzetti in qualità di Presidente della Conferenza territoriale sociale e sanitaria provinciale. Erano inoltre presenti, per l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Paola Ferri, Presidente del Corso di Laurea in Infermieristica, e una rappresentanza delle Forze dell’Ordine e degli Ordini professionali della Sanità. Insieme hanno ascoltato le testimonianze di professionisti che hanno rappresentato, tramite racconti di esperienze, le diverse sfaccettature della prevenzione contro la violenza sul personale della sanità.

 L’analisi dei dati relativi alle segnalazioni di violenza, purtroppo, non mostra riduzioni rispetto al numero di episodi, proprio per questo è desiderio delle Aziende sanitarie intervenire in tutti i contesti possibili per (ri)costruire fiducia, promuovere rispetto e diffondere consapevolezza verso chi lavora per la salute dei cittadini. A partire dalla giornata di oggi, si rafforza dunque l'impegno a lavorare condividendo con tutti i propri partner istituzionali un percorso comune, che prevede il coinvolgimento, a stretto giro, delle organizzazioni sindacali, delle aziendeassociazioni di categoria del territorio, senza dimenticare il mondo del Volontariato impegnato in sanità i cui componenti, purtroppo, possono essere allo stesso modo vittima di comportamenti aggressivi. Da segnalare anche l’impegno verso i giovani delle scuole rispetto ai quali le aziende sanitarie hanno già in essere percorsi di prevenzione e promozione della salute, e la formazione di particolari categorie professionali. Accanto a ciò, non viene mai meno il lavoro per il monitoraggio e l’incremento delle misure per la sicurezza nei luoghi di lavoro, con particolare attenzione a specifici contesti e l’applicazione delle nuove norme contro la violenza che prevedono multe e pene più severe.

I dati

Complessivamente nel 2024 sono stati 424 gli episodi di violenza registrati sul sistema SegnalER (dato che esclude i casi di alterchi tra operatori, che sono un altro oggetto di rilevazione): 282 nelle diverse strutture Ausl, 108 in Aou, 34 all’Ospedale di Sassuolo Spa, in aumento rispetto allo scorso anno, anche se vi è stata a partire dagli anni 2023-2024 una modifica delle modalità di segnalazione e serviranno alcuni anni per individuare un andamento tendenziale. A questo proposito, è utile ricordare che in AOU di Modena sono stati registrati ulteriori 68 casi di aggressione rilevati con altre modalità (verbali del Servizio di Vigilanza e denunce infortuni) in continuità con gli anni precedenti. Certamente la formazione continua sull’importanza della segnalazione e la diffusione di una cultura della sicurezza contribuiscono all’aumento degli episodi rilevati, così come sono fondamentali per le Aziende sanitarie, per individuare le aree più critiche e porre in essere azioni di messa in sicurezza e di prevenzione. Degli episodi Ausl, il 24% riguarda i servizi di emergenza (PS e 118), il 25% servizi di Salute mentale, il 51% altri servizi in cui si ritrovano in particolare gli Ambulatori territoriali. Degli episodi Aou, il 49% riguarda i PS, il 5,6% la Salute mentale (intesa come emergenza psichiatrica che ha avuto un accesso tramite il PS) e il 45,4% le altre aree assistenziali (degenze, ambulatori, ecc); a Sassuolo, il 62% riguarda i servizi di emergenza, la parte restante altre aree mediche. La maggior parte delle segnalazioni – si ricorda che ognuna di esse può riportare più di una tipologia di aggressione tra fisica, verbale e verso cose o una sola tra esse - riguarda aggressioni di tipo verbale (il 66,5% per Ausl, il 73,7% per Aou) solo in quota minore vi è stata anche aggressione fisica (19,1% per Ausl e 21,2% per Aou). Riguardo le segnalazioni di Sassuolo (34 in totale), la maggior parte di queste sono riferibili ad aggressioni verbali, mentre le aggressioni fisiche verso gli operatori o contro la proprietà hanno interessato 7 casi, pari al 7,7% del totale.

Le azioni

Nel corso del 2024 l’Azienda USL ha proseguito con il progetto di attuazione di interventi di miglioramento atti a ridurre il rischio di aggressione, con particolare riferimento ai contesti ritenuti più critici. È stata effettuata una ricognizione, all’interno dei servizi del Dipartimento di Salute Mentale, dei PS, degli ambulatori della Continuità Assistenziale e dei CAU, sulle dotazioni tecnologiche e misure organizzative, con particolare attenzione a servizio di vigilanza, impianti antintrusione e di videosorveglianza, pulsanti di chiamata rapida di emergenza. Il servizio di vigilanza – che non ha solo funzioni di deterrenza ma anche di rassicurazione per gli operatori – è ad oggi presente h24 nel Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC), nel Servizio di Dipendenze Patologiche (SerDP) di Modena negli orari di apertura del Servizio e nel PS dell’Ospedale di Carpi. Sono questi infatti i contesti in cui si sono verificati nel tempo gli episodi di aggressione più frequenti e rilevanti. Gli impianti antintrusione sono stati installati con particolare attenzione alle strutture soggette a ripetute intrusioni e alle strutture nuove. Si tratta di telecamere dotate di scatti immagine, collegati alla centrale operativa del Servizio di Vigilanza per un pronto intervento in caso di allarme. Per quanto riguarda gli impianti di videosorveglianza continua l’installazione nei servizi/strutture ritenute a maggior rischio di aggressione; sono inoltre installati pulsanti di chiamata rapida di emergenza in diverse strutture afferenti al Dipartimento di Salute Mentale, ambulatori di Continuità Assistenziale, portinerie, CAU e PS. In alcune postazioni è stato installato un pulsante fisso sotto ad un bancone o scrivania; in altre sono attivi telefoni con chiamata rapida di emergenza e gruppi broadcast che accendono il microfono del chiamante mettendolo, contemporaneamente, in comunicazione con i numeri impostati. È stata inoltre condotta una mappatura delle postazioni di lavoro isolate e di queste se ne stanno determinando le priorità per fornire ove necessario un dispositivo cosiddetto di “uomo a terra”, per l’attivazione di un pronto intervento in caso di aggressione, infortunio o malore. Il sistema è stato finora attivato presso i Laboratori analisi di Pavullo, di Mirandola e di Carpi. In AUSL continua infine l’attività di sensibilizzazione alla segnalazione degli episodi di violenza attraverso incontri di formazione rivolti al personale. A ciò si aggiunge un ulteriore corso a cui stanno partecipando professionisti Ausl che a loro volta formeranno i colleghi, per l'apprendimento di tecniche e strategie per contenere e gestire la propria attivazione emotiva e creare una rete di sicurezza relazionale per l'operatore e per il paziente.

L’Ospedale di Sassuolo SpA, nel 2024, ha attivato presso il proprio Pronto Soccorso un ‘pulsante’ di chiamata diretta verso il Comando delle Forze dell’ordine locali, che consente agli operatori di chiedere 24 ore su 24, con un semplice gesto, l’intervento delle forze dell’ordine locali, che avviene in tempi molto rapidi. Nei primi due mesi del 2025, il nuovo pulsante di chiamata diretta è già stato utilizzato 2 volte, con l’arrivo tempestivo di una pattuglia nel giro di pochissimi minuti. A Sassuolo un accordo tra Direzione Aziendale e Commissariato, ha stabilito alcuni passaggi giornalieri di una pattuglia, tutti i giorni. Nel corso dell’anno, inoltre, è in fase di studio l’attivazione di un sistema di videosorveglianza da remoto, in tempo reale, dell’ingresso e dei locali del Pronto Soccorso, con un collegamento direttamente presso la Caserma dei Carabinieri di Sassuolo. Una scelta, questa, che consentirebbe di utilizzare eventuali immagini di eventuali future aggressioni anche dal punto di vista legale, avendo stabilito la nuova legge in materia come fragranza di reato anche la possibilità di utilizzo di immagini registrate.

Nel 2024 sono state mantenute in Azienda Ospedaliero-Universitaria le azioni già messe in campo negli anni precedenti nei vari ambiti: strutturale e tecnologico, organizzativo, informativo e comunicativo per l’utenza e formativo per il personale. Poiché il tema della violenza risulta particolarmente rilevante nell’analisi del benessere organizzativo dei lavoratori dello specifico contesto del Pronto Soccorso di entrambi gli stabilimenti ospedalieri, nel 2024  insieme a specialisti in Organizzazione aziendale ed Economisti del Dipartimento di Economia "Marco Biagi" dell’Università di Modena e Reggio Emilia, è stata condotta un’analisi dei processi di lavoro e delle condizioni organizzative ed è stato avviato un progetto di ricerca che adotta un approccio interdisciplinare, coinvolgendo professionisti dell’Emergenza-Urgenza, della Sorveglianza sanitaria e del Servizio Prevenzione e Protezione per individuare e guidare le proposte di cambiamento che favoriscono il benessere sul luogo di lavoro in particolare nel contesto specifico del Pronto Soccorso, caratterizzato da un’elevata intensificazione lavorativa, turni notturni, forte carico mentale-emotivo che grava sugli operatori, ai quali si aggiunge la loro esposizione alle aggressioni.

AUSL e AOU hanno rafforzato le collaborazioni con le Forze dell'ordine per garantire un intervento tempestivo in caso di evento di aggressione registrato nei PS e in generale nelle strutture sanitarie sul territorio; proseguono i gruppi di ascolto rivolti alle equipe che lavorano nelle aree critiche, i corsi di formazione per il personale sanitario e socio-sanitario sulle strategie di prevenzione e gestione delle aggressioni e degli atti di violenza, verbale e non, sulla “cura della relazione” e su tutti i temi volti a diffondere una cultura di contrasto ad ogni atto di violenza e di potenziamento della relazione positiva. Tra gli interventi di tipo organizzativo messi in campo da ASUL e AOU vi è l’attivazione, per il Servizio emergenza territoriale 118, di una procedura che prevede la comunicazione in PS della presenza di pazienti che manifestano comportamenti aggressivi, in modo tale da allertare il personale interno di PS, ed eventuale personale di vigilanza e/o delle forze dell’ordine, prima dell’arrivo dell’autoambulanza. Non ultimo, le Aziende offrono attivamente un supporto psicologico come ausilio a chi è vittima di aggressione nell’auspicio di aiutarlo a superare lo stress del trauma vissuto.

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