Semine bloccate dalla pioggia incessante, l’allarme degli agricoltori
Trattori fermi e suoli che non si riescono a lavorare. La pioggia incessante non dà tregua, bloccando così le attività nei campi. Ed è allerta precipitazioni per i prossimi giorni.
«I terreni sono saturi, si rischiano di compromettere filiere strategiche: pomodoro da industria, cereali, barbabietola da zucchero, ortaggi e colture sementiere» dichiara Confagricoltura Emilia-Romagna, elencando in particolare «i ritardi per orticole, mais e piante industriali, nella preparazione del letto di semina e nelle operazioni pre-trapianto del pomodoro da industria, le molteplici anomalie nel ciclo di crescita del grano dovute ai ristagni idrici o nel peggiore dei casi ad allagamenti frequenti, e le lavorazioni nelle risaie che sono indietro di un mese rispetto alla tabella di marcia».
Priorità è mantenere alta l’attenzione sull’adattamento al cambiamento climatico, la gestione della risorsa idrica per fronteggiare gli eccessi del meteo, gli investimenti aziendali a tutela delle produzioni. «Servono sistemi di drenaggio e reti di scolo efficienti per tutte le colture non solo quelle specializzate, come pure impianti irrigui sempre più intelligenti nei periodi siccitosi, in condizioni di scarsità d’acqua», sottolinea l’organizzazione agricola.
Preoccupa soprattutto il comparto del pomodoro da industria che in regione conta 27.000 ettari sui 41.000 totali nel bacino del Nord. Le attività cominciano solitamente alcune settimane prima del trapianto che, per le varietà precoci, in taluni areali, è programmato già alla fine del mese di marzo. «Dalla preparazione del terreno alla concimazione, alla predisposizione delle manichette gocciolanti per l’irrigazione, al diserbo che va effettuato almeno una decina di giorni prima della messa a dimora delle piantine: ci sono tempi da rispettare nel pomodoro da industria - dicono i produttori – per scongiurare sovrapposizioni delle epoche di raccolta tra varietà precoci e medio-precoci, per evitare di lasciare il prodotto maturo in campo. L’attuale sistema di gestione del rischio poi è inadeguato a coprire un eventuale danno, le polizze sono sempre più costose e senza garanzie».
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