25 aprile, a Carpi corteo antifascista e antimilitarista
CARPI - Nota stampa di Carpi Antifascista – Associazione Ekidna – Circolo Mattatoyo - Kollettivo Fanti – Non Una Di Meno Carpi – I Violenti Piovaschi:
"Anche quest’anno a Carpi si celebrerà il 25 Aprile attualizzando i valori dell’antifascismo e ribaltando la logica della mera commemorazione e ricorrenza vuota di contenuti a cui per troppo tempo questa data è stata assoggettata in primis dalle istituzioni. A distanza di 80 anni da quel glorioso 25 Aprile di Liberazione dal nazifascismo, scenderemo quindi in corteo nelle strade e nelle piazze di Carpi per declinare al presente quei valori di giustizia sociale, libertà, uguaglianza e solidarietà per i quali i Partigiani e le Partigiane sacrificarono tutto. Contro guerra e riarmo, DISERZIONE E SOLIDARIETÀ INTERNAZIONALISTA. A livello europeo e internazionale soffiano venti di guerra sempre più forti. Il piano ReArm Europe, presentato il 4 marzo dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e che prevede di piazzare 800 miliardi di euro per il riarmo, ha già ottenuto il via libera dal Parlamento europeo con i voto favorevoli di Fratelli d’Italia, Forza Italia e metà PD. Già da tempo interi settori quali l’automotive in crisi si stanno adoperando per convertire la produzione ad armi e armamenti.
Si paventa l’ipotesi di reintrodurre la leva obbligatoria. Senza dimenticare che l’Italia fa parte di un’organizzazione come la NATO che da sempre semina guerra, morte e distruzione in giro per il mondo e che da anni vede i propri Stati membri aumentare le spese militari. Da antifascist* sentiamo l’esigenza di far emergere con chiarezza come dal riarmo e dalle guerre imperialiste e colonialiste in corso e che verranno gli unici che hanno davvero da guadagnarci sono i signori di queste guerre, i padroni dell’industria bellica e delle mul2nazionali pronte ad assicurarsi il controllo di interi territori per sfruttarne le risorse a scopo di profitto. Pretendiamo che quegli 800 miliardi siano utilizzati per la scuola, la sanità, i servizi pubblici, la messa in sicurezza dei territori e una reale transizione energetica sottratta a logiche speculative. Ai guerrafondai rispondiamo con la diserzione e il sabotaggio dell’industria bellica. Al loro riarmo e alle loro guerre opponiamo il nostro antimilitarismo e il nostro internazionalismo. Rivendichiamo un sistema che metta al centro non il profitto di pochi ma il benessere collettivo, il diritto all’autodeterminazione dei popoli oppressi, il diritto di tutti - dall’Italia all’Ucraina alla Russia, dalla Palestina al resto del mondo – a vivere una vita dignitosa. Contro la repressione, DIRITTI PER TUTT*, LIBER* DI LOTTARE.
L'imposizione di un'economia di guerra e i progressivi tagli allo stato sociale richiedono una maggioranza di popolazione impaurita, ridotta all'obbedienza e che può al limite rallegrarsi nel vedere che c'è qualcun* che se la passa peggio. Così, con il DDL Sicurezza che il 4 aprile il governo Meloni ha deciso di far passare mediante decretazione d’urgenza per bypassare l’iter parlamentare, il governo imprime un'ulteriore torsione autoritaria in questo Paese reprimendo il diritto al dissenso e marginalizzando soggettività già marginalizzate. Nelle pagine del disegno di legge e del decreto legge, infatti, il governo mette nero su bianco la lista dei suoi nemici: i movimenti ambientalisti che si oppongono alle grandi opere che devastano i territori, lavoratori e lavoratrici che scioperano e picchettano per rivendicare condizioni di lavoro umane e salari dignitosi, occupanti di casa, migranti e carcerati. La loro sicurezza coincide con l'instaurazione di uno Stato di Polizia e non a caso, con l’approvazione del Decreto Sicurezza, le forze dell'ordine godranno di ancora maggiore impunità. La nostra sicurezza passa dal rivendicare per tutti, nessun* escluso, il diritto a una casa, un lavoro sicuro, un reddito che consenta di vivere dignitosamente, l'accesso a servizi pubblici di qualità, un modello di sviluppo sostenibile e rispettoso dell'ambiente e dei territori. Contro i rigurgiti dell’estrema destra neofascista, ORA E SEMPRE RESISTENZA. Un po’ in tutta Italia si sta assistendo negli ultimi mesi e nelle ultime settimane ad un aumento esponenziale dei rigurgiti dei diversi gruppi dell’estrema destra neofascista e suprematista. Da Bologna a Reggio Emilia, da Parma a Carpi si moltiplicano i volantinaggi, le striscionate, le ronde “anti-degrado” e “anti-maranza”, le mobilitazioni nazionali di gruppi quali Forza Nuova, Rete dei Patrioti e Casapound.
Ciò è tutt’altro che sorprendente, si tratta di un copione consolidato. In un contesto in cui crescono la frustrazione e la rabbia delle classi popolari per lo stato di cose presente, i fascisti escono puntualmente dalla fogna della storia in cui devono essere ricacciati per orientare quella legittima rabbia non verso l’alto ma verso il basso. Non verso i veri responsabili di un sistema che produce discriminazioni, ingiustizie e diseguaglianze sociali ma verso gli ultimi, gli sfruttati e gli oppressi da questo sistema, in primis migranti, poveri e soggettività LGBTQIA+. Così i fascis2 assolvono ancora una volta al loro ruolo storico, quello di cani da guardia dal potere. Se Questure e Prefetture continuano a concedere loro agibilità politica, noi non siamo disposti a rimanere indifferenti di fronte alla violenza squadrista di questi gruppi e alle loro becere manifestazioni d’odio razziale e xenofobo, classista, sessista e omofobo. A Carpi come altrove restiamo all'erta, pront* a contrastarli con ogni mezzo necessario. Ci vediamo il 25 Aprile alle ore 15:30 al Parco delle Rimembranze per un corteo che sappia unire memoria viva, lotta intersezionale, festa e musica. Con gioiosa determinazione, contro fascismo di strada e di governo! Viva il 25 Aprile! Viva la Resistenza! AnAfascist* sempre!"
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