Candidare Modena a capitale italiana del volontariato 2026, mozione approvata in Consiglio comunale
MODENA - Costruire insieme al Centro servizi per il volontariato Terre Estensi e al Forum provinciale del Terzo Settore una progettualità adeguata a candidare Modena a capitale italiana del volontariato nel 2026. È la richiesta che il Consiglio comunale ha rivolto a sindaco e giunta nella seduta di lunedì 23 giugno con la mozione presentata dai gruppi Pd, Sd, M5s, Pri-Azione, Avs e Modena civica. Il documento, illustrato da Luca Barbari, è stato approvato con i voti di Pd, Sd, M5s, Avs e Lega Modena, con l’astensione di Fratelli d’Italia e Modena in ascolto. Modena - si legge nella mozione - vanta una lunga tradizione di volontariato, sostenuta da numerose associazioni e singoli cittadini attivi in vari ambiti, dal sostegno a persone fragili e vulnerabili alla promozione della cultura, dalla protezione civile all’ambiente. Lo Statuto comunale e diversi regolamenti già riconoscono e disciplinano il ruolo centrale del volontariato nella vita cittadina. Anche il Csv Terre Estensi ha evidenziato nel suo ultimo bilancio sociale l’impatto significativo dell’azione volontaria, con migliaia di servizi erogati e centinaia di volontari formati. Recentemente lo stesso sindaco Massimo Mezzetti ha sottolineato il “ruolo fondamentale del volontariato anche nel contrasto alla povertà e alle disuguaglianze”.
Il Consiglio comunale invita quindi sindaco e giunta a partecipare al bando promosso da CSVnet in collaborazione con Anci, presentare la candidatura di Modena, e promuovere eventi e iniziative per coinvolgere e sensibilizzare la cittadinanza.
Aprendo il dibattito per il Partito democratico, Fabia Giordano ha ricordato la ricchezza del volontariato modenese citando numerose realtà attive sul territorio, sottolineando l’impegno civile e solidale della cittadinanza, evidenziando il ruolo del volontariato come ponte tra bisogni reali e istituzioni, e infine riconoscendone il valore sociale e formativo, specie per i giovani. Anche Francesca Cavazzuti ha descritto la candidatura come un’opportunità per valorizzare le buone pratiche e rafforzare la cultura della solidarietà. Ha citato le parole del Presidente Mattarella sul ruolo dei volontari come “campioni di umanità” e “antidoto all’egoismo”. Il primo firmatario Luca Barbari ha aggiunto l’invito a porre l’accento sul valore relazionale e di benessere individuale del volontariato, e ha ringraziato l’assessora Alessandra Camporota “per aver creduto fin da subito in questo progetto”.
Anche Martino Abrate (Avs) ha espresso sostegno alla mozione, auspicando un percorso partecipativo tra Comune, associazioni e istituzioni, ispirandosi all’esperienza di Trento, capitale del volontariato 2024. Grazia Baracchi (Spazio democratico) ha ricordato che il volontariato è luogo di incontro tra differenze politiche, culturali e generazionali, esperienza di formazione personale e comprensione delle dinamiche sociali. Ha inoltre difeso il ruolo attivo dei giovani, specie nei movimenti ambientalisti, contro gli stereotipi sull’apatia giovanile. A sua volta Giovanni Bertoldi (Lega Modena) ha espresso voto favorevole, sottolineando come il volontariato faccia parte del Dna modenese, “un modo di essere”, auspicando che la candidatura possa valorizzare questo patrimonio, attrarre i giovani e razionalizzare un mondo oggi frammentato.
Per Fratelli d’Italia, Dario Franco ha apprezzato il valore del progetto ma ha criticato la mancanza di trasparenza su alcuni aspetti della candidatura, come la composizione del comitato promotore. Ha espresso dubbi anche sul “rimando generico” all’Agenda 2030, ma ha riconosciuto il potenziale educativo dell’iniziativa e l’importanza del volontariato come risposta alla solitudine e al “bisogno di senso”. Luca Negrini ha rilevato una visione parziale del volontariato, spesso associato solo ad alcune aree politiche, e ha chiesto maggiore equità nella rappresentanza delle tante anime del settore. Ha quindi dichiarato l’astensione, pur riconoscendo l’opportunità offerta dalla candidatura. Astensione anche per Andrea Mazzi (Modena in Ascolto) che, pur riconoscendo il valore sociale insostituibile del volontariato, ha ravvisato il rischio di strumentalizzazioni politiche e auspicato che la valorizzazione del settore non sia legata a una sola parte.
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